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discussione



Carissimi tutti voi (parafrasando la Castellari),
spero che finalmente si stia iniziando a muovere qualcosa a livello di
discussione. Concordo con Nello quando dice che Marina dovrebbe promuovere
degli argomenti di discussione, pero' allo stesso tempo vorrei che fossimo
anche noi a proporli.
Oggi, un argomento che non puo' che interessare tutti, e' l'arresto del
cileno Jaime Yovanovic Prieto. Penso che sia utile di discutere sul suo
arresto e su tutti i prigionieri politici in generale. Colgo percio'
l'occasione del suo arresto per discutere di un argomento cosi' delicato:
penso che tutti noi dovremmo, e con urgenza, divulgare e propagandare il
sit in che si terra' a Perugia per manifestare a favore della liberazione
di Jaime e per l'asilo politico: tutti sappiamo come funziona la giustizia
nel "democratico" Cile, dove i militari sono ancora giudici e padri-padroni
di un paese che con la scusa della Concertazione, prospetta la legge di
amnistia (naturalmente amnistiati saranno solo i militari e non i detenuti
politici, come Uruguay insegna), sebbene abbia un "socialista " come
Presidente. Tutto cio' dovrebbe indurci a riflettere sul significato di
"democrazia" che non puo', a mio modesto parere, essere tale solo per il
fatto che si voti o per il fatto che nelle societa' "illuminate" (come le
chiama N. Chomsky) i tre potere siano divisi, ma capitanati tutti dal Dio
Denaro. E non mi si venga a dire che sono analisi " semplicistiche"; non
c'e' bisogno di essere scienziati per capire che le mie analisi non sono
frutto di un attento studio, ecc, ecc. Tengo a puntualizzare pero', che le
torture e le violenze a cui le democrazie spesso ci sottopongono, quando
passiamo il limite da loro imposto (dal Cile alla Turchia, da Israele agli
Stati Uniti, dalla Spagna alla Germania, ecc.) vanno analizzate
semplicemente, per evitare di spaccare il capello in quattro, e alla fine
giustificare le motivazioni che li "hanno obbligati" a essere torturatori.
Non dimentichiamo che prima di diventare torturatori, sono stati oppressori
e distruttori del diritto pacifico alla protesta, altrimenti non sarebbe
nata la lotta partigiana in Italia, o in altri luoghi. Quando la camicia
cheintendono farci vestire diventa troppo stretta, al punto tale da essere
una camicia di forza, nasce per istinto la difesa, che e' legittima. Per
questo rinnovo l'invito a tutta la lista a lottare per la liberazione di
Jaime Yovanovic Prieto, per non dimostrare che anche in Italia, assieme
alla gia' agonizzante "sovranita' nazionale", sta morendo anche la giustizia.

"Chi lotta puo' perdere. Chi non lotta, ha gia' perso". B. Brecth