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2 agosto: a vent’anni di distanza
Sappiamo chi è STATO

        Un anno fa alcuni di noi avevamo scritto un appello, dal titolo
semplice  Tutta la verità  e nella caldissima mattina del 2 agosto, abbiamo
sfilato fino alla stazione, per l’ennesima volta, come se dice in questi casi,
“per non dimenticare”.
Il testo di quell’appello, purtroppo, lo possiamo ricopriare un anno dopo,
identico, senza che sia venuto meno un solo motivo, Anzi, le poche novità di
questi ultimi dodici mesi sono tutte negative.
Il segreto di Stato è ancora lì, con la sua faccia di pietra, a ricordarsi il
costo delle nostre alleanze militari. E se una commissione parlamentare si
permette di scrivere che la stagione stragista ha avuto origini e
responsabilità “atlantiche”, passa mezza giornata e il governo e i partiti del
centro-sinistra si producono in goffe retromarcie.
Di più, non è bastato bombardare la Jugoslavia per diventare alleati a cui si
può confidare la verità su Ustica: Si possono fare film, spettacoli teatrali;
si può alludere all’aeronautica americana o a quella francese, come
protagonisti dell’azione di guerra nei cieli di Ustica. Ma anche se fosse stato
un semplice “errore”, quel Dc9 resta una macchia indelebile sulla nostra
sovranità “nazionale”. Chi fa professione di patriottismo, potrebbe
scandalizzarsi di questo, più che della Nazionale che non canta l’inno di
Mameli.
Peggio ancora, lo Stato italiano  entità spesso comica, qualche volta orrenda 
pare abbia pensato di farsi restituire i soldi delle famiglie delle vittime
della Uno Bianca; anche stavolta, dopo lo scandalo provocato dalla notizie, c’è
stata una retromarcia, ma è già intollerabile  che l’ipotesi si apparsa
possibile. Qui a Bologna, e poi a Roma, sono sfilati i nazisti di Forza Nuova e
la  polizia ha caricato i cortei di protesta.
Insomma, alla vigilia del ventesimo 2 agosto senza verità e giustizia, permane
il sospetto che fra gli assassini in libertà, ce ne siano alcuni che ricevono
ancora uno stipendio dallo Stato.  Non è  un fatto di memoria. E’ sostanza
dell’oggi. Senza verità e giustizia, la democrazia italiana è condannata a
trascinare un peso morto,  un cupo sottofondo di ricatti che la indebolisce.
Un anno fa, il 2 agosto era la prima volta con assesori postfascisti  a Palazzo
d’Accursio. Un anno dopo  e dopo le esperienze di movimento di queste ultime
settimane  rilanciando un appuntamento di contestazione. Se non vogliamo che
sia solo un rito, o un fatto privato delle famiglie colpite, bisogna esserci,
al corteo del 2 agosto.

E come Rete Contropiani ci saremo, come presenze silenziose e immobili, ma non
inerti, che al volto di pietra  del segreto di stato e della retorica
celebrativa opporremo un volto bianco negato di identità come agli 85 uccisi
dall’esplosione assassina di un evento non fortuito ma prezzo di responsabilità
precise. I nostri corpi a rappresentare quelli delle vittime ma col dovere e la
consapevolezza di dire che dopo 20 anni non è più possibile mistificare, che il
re è nudo e che, come sarà scritto sui cartelli che porteremo al collo:

“sappiamo chi è STATO”
fotocopiato in via Zamboni 33, Bologna
Associazione di solidarieta' ''Il Cerchio''
via Mascarella 35/a
40126 - Bologna
tel/fax: 051.242697
web: www.ecn.org/cerchio