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Allarme si, ma per la Globalizzazione !
- To: (Recipient list suppressed)
- Subject: Allarme si, ma per la Globalizzazione !
- From: "Comit. Int.sta Arco Iris" <ale.ramon@numerica.it>
- Date: Mon, 10 Jul 2000 00:21:40 +0200
ALLARME SI, MA PER LA GLOBALIZZAZIONE !
Sabato 8 luglio, a pagina 5 del quotidiano La Repubblica appare una pagina
dedicata a "L'allarme terrorismo". Subito sotto un articolo relativo alle
indagini sul ritrovamento di due ordigni presso la sede della CISL di
Milano, appare un altro titolo "gli Antagonisti ad Assisi", relativo al
campo Antimperialista contro la globalizzazione. A parte l'equivoca
posizione dell'articolo in una pagina dedicata all' "allarme terrorismo",
sorprende il taglio della giornalista Claudia Fusani, nel presentare il
Campo Antimperialista di Assisi. E' sorprendente come nella puntigliosa
descrizione delle personalità che parteciperanno al Campo, la giornalista
abbia omesso i nomi dei rappresentanti di importanti settori della società
civile italiana, vale la pena quindi ricordarli:
- Un prete impegnato in mille battaglie sociali come Don Vitaliano della
Scala (famose sono le sue denuncie contro il governo messicano e contro
quello turco per le violazioni dei diritti umani perpetrate contro la
popolazione, la partecipazione in prima fila in tutte le recenti
manifestazioni contro la NATO e il vertice OCSE a Bologna fino a quella di
ieri delle lesbiche e dei gay a Roma).
- La coordinatrice nazionale dei Verdi, Grazia Francescato. Come
dimenticare il suo rischioso impegno a fianco di Miguel Littín, nella
realizzazione del film "ACTA GENERAL DE CHILE", vincitore poi di 4 premi al
Festival del Cinema di Venezia? O la sua partecipoazione diretta alla
rivolta di Seattle?
- Paul Emile Dupret (assessore per la Sinistra Unitaria Europea (GUE)
presso il Parlamento Europeo, per le relazioni con l'America del Sud)
divenuto recentemente famoso per il suo impegno contro il "Plan Colombia".
Il pericolo che incombe sulle civiltà e sul mondo intero non è il
terrorismo di piccole sette armate, quanto la globalizzazione.
I guasti catastrofici e irreversibili che produce, le ingiustizie
devastanti che alimenta, sono la vera causa delle guerre, delle
aggressioni, della violenza, della criminalità che dilaga tutta attorno
alle fortezze dell'Occidente (il solo che possa permettersi il lusso di una
democrazia per altro sempre più blindata e totalitaria fondata
sull'ebetismo ed un degenere consumismo di massa). Volete sapere cos'è
davvero la globalizzazione? Ecco i dati ufficiali:
-Secondo la Banca Mondiale le persone costrette a sopravvivere con meno di
un dollaro al giorno sono un miliardo e mezzo e arriveranno a due entro il
2025.
- Più di cento paesi, con una popolazione complessiva di un miliardo e
seicento milioni < un quarto della popolazione mondiale > continuano quindi
a vivere nella più totale miseria. Secondo l'UNCTAD nei paesi
imperialistici si è verificato tra il 1997 e il 1999 un incremento dei
consumi di oltre 400 miliardi di dollari, mentre 35 paesi, tra cui le
famose "tigri" del Sud-Est asiatico hanno conosciuto una caduta del reddito
pro-capite superiore a quella riscontrata negli USA durante la grande
depressione degli anni "30 (cioè tra il 15 ed il 20%).
- Il 20% della popolazione mondiale, quella che gode di redditi più elevati
fa suo l'86% dei consumi privati, mentre il 20% più povero consuma solo il
1,3% del prodotto mondiale. Solo considerando l'Africa, una famiglia media
consuma oggi il 20% in meno di quanto consumasse 25 anni fa. Ben 89 paesi
si trovano oggi in condizioni economiche peggiori di quelle di dieci anni fa.
- Più di 600 milioni di persone non hanno una casa o vivono in ambienti
domestici malsani e insicuri. La World Bank stima che nel 2010 più di 1,4
miliardi di persone vivranno in sistemazioni non dotate di acqua potabile e
servizi igienici;
- Nel 1998 è disoccupato o sottoccupato più di un terzo dei tre miliardi di
lavoratori del mondo;
- Il 65% della popolazione mondiale non ha mai fatto una telefonata. Il 40%
non ha accesso all'energia elettrica. Ci sono più linee telefoniche nella
sola Manhattan che in tutta l¹Africa Sub-sahariana.
- Secondo l'ONU i primi 258 miliardari del mondo hanno un patrimonio
complessivo superiore al reddito totale della metà più povera degli
abitanti della terra;
- I nord-americani spendono per i cosmetici (8 miliardi di dollari
all'anno) e gli europei per i gelati (11 miliardi) più di quanto basterebbe
per offrire un'istruzione elementare, acqua potabile e servizi igienici ai
due miliardi di individui che, nel mondo, ancora oggi, non possono
permettersi né istruzione né minime strutture sanitarie.
Mentre l'umanità è sull'orlo del baratro, mentre la necessità categorica è
quella di cambiare strada e di voltare le spalle al capitalismo, mentre noi
con il Campo chiamiamo a raccolta tutte le forze rivoluzionarie e realmente
progressiste del mondo, il governo italiano non sa fare altro che reprimere
i movimenti antagonisti, creare attorno al Campo la cortina fumogena delle
illazioni, delle calunnie e della paura. Il tutto utilizzando nel modo più
bieco azioni sciagurate che sembrano fatte apposta per facilitare la
criminalizzazione dell'antagonismo sociale.
Prendiamo il caso colombiano. Cos'è riuscita a partorire la "Grande
Violenza", tra il 1948 ed il 1965 (oltre a 300.000 morti, una guerra civile
di cui non c'è traccia nella storia ufficiale)? Essa ha generato quella
che oggi è la più grande guerriglia latinoamericana, le Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia.
Era il 1964, quando 48 contadini resistettero nella zona di Marquitalia, a
sud di Tolima, all'attacco dell'esercito, che impiegava allora tra le
10.000 e le 16.000 unità. Quei 48 contadini oggi sono diventati 35.000
guerriglieri.
La violenza del sistema imposto dalle oligarchie colombiane (latifondiste
soprattutto) al potere, ha portato un altro fenomeno considerevole. Preti
integerrimi si sono visti nella necessità di impugnare accanto al vangelo
un fucile. Così è nato l'altro gruppo guerrigliero, organizzato dall'inizio
dal mitico sacerdote Camilo Torres Restrepo. Un gruppo guerrigliero,
l'E.L.N., che si è sempre distinto per una forte presenza cristiana, tanto
da essere guidato da un prete (spagnolo), Manuel Pérez Martínez, fino al 14
febbraio del 1998, giorno in cui questo morì.
La rivoluzione democratica colombiana vincerà, perché è nel giusto! Tant'è
che per fermarla lo stesso governo colombiano è stato costretto ad
intavolare delle trattattive con le forze guerrigiere, nel tentativo di
sottoscrivere un grande "Accordo Nazionale per la Pace". Il nostro Campo è
questo, un luogo di dialogo e di confronto.
Come dimenticare, parlando di forze in armi, il recentissimo e storico
incontro tra il segretario delle Nazioni Unite, Kofi Annan (difficilmente
tacciabile di simpatie eversive), e Sheik Hassan Nasrallah, leader del
Movimento Hezbollah (20 giugno 2000).
Ecco perché gli "antagonisti" si riuniranno ad Assisi, nella città della
pace, nella città dei popoli, nella città di S. Francesco.
Non parleremo solo di come lottare contro la globalizzazione. Qui si
svilupperà un dialogo internazionalista e multietnico, ma anche
interreligioso (saranno infatti presenti rappresentanti di tutte le fedi
monoteiste, da quella ebraica a quella
mussulmana e da quella cristiana a quella buddista).
Ecco cosa sarà Assisi, dal 30 Luglio al 6 Agosto !
Il Comitato del Campo Antimperialista
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Comunicato stampa
Al Direttore del quotidiano la Repubblica
a tutti i mezzi di informazione con preghiera di pubblicazione.
Perugia, 8 luglio 2000
Oggi il suo quotidiano ha pubblicato a pagina 5, in bella evidenza, un
articolo, a firma Claudia Fusani, dal titolo "Globalizzazione, il movimento
di Seattle organizza un Campus di dibattito. GLI ANTAGONISTI AD ASSISI".
Eravamo quasi quasi soddisfatii di vedere che il Campo antimperialista che
stiamo organizzando, così grande e importante, fosse finito sulle pagine di
un prestigioso quotidiano nazionale.
Poi abbiamo gettato uno sguardo d'insieme e ci ha preso lo sconforto.
L'articolo sul Campo era infatti in una pagina in cui campeggiava il
titolo "Allarme terrorismo" relativo ai recenti attentati di Roma e Milano
e agli assassini di Massimo D'Antona. Surrettiziamente, palesemente, si
produce nel lettore ignaro l'impressione che vi sia un qualche filo
conduttore tra gli organizzatori del Campo e gli squinternati che si
sollazzano a mettere bombette che invece di preoccupare lo Stato, gli
forniscono un preziosisssimo quanto torbido alibi per criminalizzare
l'antagonismo sociale, per giusitificare la repressione indiscriminata
verso tutti coloro che spassionatamente e alla luce del sole combattono
contro l'ingiustizia sociale. Vogliamo dunque esprimere la nostra più
serena ma vibrata protesta verso questo arbitrario e scorretto accostamento.
Siccome ai suoi lettori sarà sicuramente a cuore essere correttamente
informati, consapevoli infine del nostro diritto insindacabile a difendere
la nostra dignità, Le chiediamo di pubblicare con la dovuta evidenza questa
nostra rettifica.
Il Comitato d'Organizzazione del Campo
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