[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
I: Riflessioni sulla Globalizzazione (di Frei Betto)
E' sempre un piacere, ma anche un insegnamento leggere Frei Betto.
Saluti.
Marina
----- Original Message -----
From: Comit. Int.sta Arco Iris <ale.ramon@numerica.it>
To: <Recipient list suppressed>
Sent: Thursday, July 06, 2000 11:11 AM
Subject: Riflessioni sulla Globalizzazione (di Frei Betto)
> A 25 giorni dall'inizio dell'Incontro d'Assisi, riproduciamo queste
> riflessioni di Frei Betto sul Neoliberismo, con la speranza che
favoriscano
> il dibattito che si andrà a sviluppare. Comitato Internazionalista Arco
> Iris
>
> Fuori dal neoliberismo c'è salvezza?
>
> di Frei Betto(*)
>
> Il progresso tecnologico attuale, come espressione della ricchezza,
> sottolinea la distanza tra la minoranza privilegiata e la maggioranza
della
> popolazione che, in Brasile, non dispone di una rete di acqua potabile,
> istallazioni sanitarie, assistenza nella salute e di un sistema di
> educazione qualificato.
>
> Una ricerca del governo federale, divulgata a novembre, rivela che
> sarebbero esclusi dall'accesso alla scuola circa 2,7 milioni di bambini
tra
> i 7 ed i 14 anni. Ecco il paradosso: aumenta la produzione, si riduce
> l'occupazione e, per conseguenza, aumenta la povertà.
>
> La Volkswagen di San Bernardo del Campo impiegava, nel 1980, circa 40.000
> lavoratori e produceva meno di 1000 veicoli ogni giorno. Oggi ne impiega
> poco più di 20.000 e fabbrica, al giorno, circa 1.200 veicoli. A Milano,
la
> Benetton ha inaugurato un sistema computarizzato di confezionamento
> tessuti, cosa che ha significato il licenziamento di 3.000 impiegati.
> Giorni fa, l'imprenditore Antonio Ermírio de Morais ha ammesso che, negli
> ultimi 10 anni, la Votorantim ha ridotto i suoi impiegati da 62.000 a
40.000.
>
> La paura della disoccupazione è il principale fattore di instabilità
> emozionale di numerosi dirigenti d'azienda. Molti sono presi dallo stress,
> dall'ipertensione e da problemi cardiaci.
>
> Alcuni cadono nell'alcolismo e nella droga.
>
> I sistemi produttivi e finanziari sono globalizzati, quello distributivo
si
> va, invece, restringendo. Ci sono sempre più mercati per meno consumatori.
> L'abilità stà nel ridurre il prezzo delle merci, rendendole più
> competitive, come fanno i cinesi. Nel prezzo a buon mercato di un
prodotto,
> ci sono compressi dei salari irrisori, ore extra di lavoro non pagato e
> diritti sindacali violati.
>
> Gli Stati Uniti hanno imparato la lezione e hanno piazzato le loro
> fabbriche in Messico ed in America Centrale.
>
> Oggi, è un lusso raffinato parlare di vocazione, è un sogno scegliere un
> lavoro, è difficile imparare un mestiere ed è una benedizione ottenere un
> impiego, anche quando questo impiego non corrisponde al lavoro che uno
> vorrebbe fare, alla professione per la quale uno si sente abilitato, alla
> vocazione che darebbe valore al lavoratore come essere umano.
>
> Quanti Mozart ed Einstein sono venditori ambulanti di giornali o, nella
> punta della piramide sociale, dirigenti che si sono dati al pericoloso
> sport di accumulare ricchezze.
>
> I poveri non hanno la possibilità di moltiplicare i loro talenti. E tra
> quelli che dispongono di capitali, ci sono coloro che si lasciano prendere
> in tal modo dal gioco finanziario, avidi di espandere i loro commerci, che
> in questi consumano la salute, la vita familiare, l'allegria di vivere e
il
> dono di creare.
>
> Henry Ford considerava l'uomo "un animale pigro", facendo eccezione per se
> stesso, chiaramente. Così, creò il verticalismo nel processo produttivo.
> Adesso, la terziarizzazione introduce il post-fordismo. L'uomo è un
animale
> frammentato. La polverizzazione dei servizi rende il lavoratore alienato,
> non solo rispetto a ciò che produce, ma anche rispetto al proprio processo
> produttivo. Questo mina la coscienza della categoria professionale e la
sua
> struttura sindacale.
>
> Il neoliberismo lancia il salariato in una rete insignificante ed anonima
> che nega quel minimo di dignità come lavoratore e ne riduce i diritti.
>
> Marx rimarrebbe sorpreso: le classi sociali vengono eliminate, non perché
> siano finite le disuguaglianze, ma per l'atomizzazione della coscienza che
> non comprende le macro-strutture. La fragmentazione solo percepisce le
> parti, mai il tutto.
>
> Economia viene dal greco "oikos", habitat, casa - il modo di dirigere i
> beni ed i servizi imprescindibili alla vita umana. Oggi, questa ignora
> l'umano e si concentra nell'accumulazione del capitale. Il mercato è
> esaltato come unico meccanismo capace di fare funzionare l'economia.
>
> Lo stato sociale è tanto ripudiato come lo stato assoluto delle monarchie
e
> lo stato amministratore del socialismo. Il mercato svolge perfino una
> funzione epistemica. Si innalza come nuovo soggetto assoluto che si
> legittima per la sua logica perversa di espansione delle merci, per la
> concentrazione della ricchezza e l'esclusione dei meno favoriti.
>
> Lo stato, anticamente impiegato come agente sociale, si converte nel
Grande
> Leviatano. I politici, anche quando apparentemente proclamano che lo stato
> non può astenersi dalle proprie funzioni sociali, cercano comunque di
> smantellarle. I danni alle auto e le privatizzazioni hanno qualcosa in
> comune.
>
> La crisi della modernità porta nel suo ventre la crisi del progetto
> libertario forgiato dalla stessa modernità. L'idea di liberazione, figlia
> amata dell'Illuminismo, oggi è esecrata come diabolica. Le rivoluzioni
> inglese, americana e francese sono confinate nei libri di storia.
>
> E se ancora meritano attenzione, è perché hanno assicurato l'emancipazione
> della borghesia ed il fallimento della monarchia assoluta. Adesso che il
> socialismo reale si è sgretolato, l'utopia di una società ugualitaria è
> aborrita.
>
> Marx esclamava: "Proletari di tutto il mondo, unitevi !"
>
> Però sono stati i borghesi che hanno risposto all'appello. Non esiste
> capitale senza connessione internazionale.
>
> La proposta etica che questa ricchezza debba servire alla felicità di
tutti
> i poveri della Terra è meravigliosamente anatemizzata. La ricchezza serve
> per esaltare i suoi possessori, sebbene la miseria si espanda come un
> cancro che corrode il tessuto della famiglia umana. Vedete la dimora da 60
> milioni di dollari di Bill Gates! E' l'"orrore economico", usando
> l'espressione di Viviane Forrester.
>
> Di fronte a questo panorama, i settori progressisti - partiti, sindacati,
> movimenti popolari - non basta che denuncino e sognino. E' necessario che
> presentino alternative percorribili, fattibili e innovatrici.
>
> All'interno del neoliberismo il cielo rimarrà alla portata di una
> minoranza, fino a che la classe media, condannata al purgatorio,
continuerà
> a credere di poter scappare all'inferno che consuma la maggioranza.
>
> ----------------------------------
>
> (*) Carlo Alberto Libânio Christo, Frei Betto, è una delle personalità di
> primo piano della teologia della liberazione e della chiesa latino
> americana. E' nato a Belo Horizonte in Brasile nel '44. E' stato uno dei
> leader del Movimento studentesco e dirigente nazionale della Gioventù
> studentesca cattolica.
>
> Arrestato nel '64 per attività giudicata sovversiva nel corso della
> repressione attuata dal governo brasiliano, ha studiato teologia e
filosofia.
>
> E' entrato nell'ordine domenicano. Nel '69 è stato incarcerato di nuovo
per
> resistenza al regime militare brasiliano. Ha svolto un'attività di
> giornalista ad altissimo livello. Basti ricordare due titoli: "Fidel
> Castro: la mia fede", ed. Paoline, Milano, 1986 e "Battesimo di sangue",
> ed. Emi, Bologna, 1983. Nel primo caso si tratta di una straordinaria
> intervista al lider maximo cubano sul problema religioso. Il secondo libro
> è un'inchiesta sull'assassinio di Carlos Marighella il grande
> rivoluzionario brasiliano. Due prove di grande giornalismo.
>
> Frei Betto, animatore di numerose comunità di base, è responsabile della
> pastorale operaia nel centro metallurgico di São Bernardo do Campo e
> direttore della rivista brasiliana Americana Libre. Il suo ultimo libro
> tradotto è scritto a quattro mani con Leonardo Boff: "Mistica e
> spiritualità", Cittadella editrice, Città di castello, 1995.