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Diario dal Chiapas 3



Date: Mon, 03 Jul 2000 18:13:43 -0700
From: "maria nina  posadinu" posamina@mailcity.com
Subject: dal chiapas 3


Carissimi,

sono troppo ansiosa di comunicarvi le novità, per cui scusatemi se vi
intaso la casella con tutti questi messaggi, ma mi sfogo anche in
previsione della prossima partenza. Ho avuto un incontro molto decisivo
questo pomeriggio e si sta delineando il mio calendario di attività.
Mercoledi' partiro per una missione che al tempo stesso sarà un sopralluogo
per un probabile aiuto. Si tratta di unirsi ad un gruppo di altri cinque
internazionali per il presidio notturno in difesa dagli attacchi ad un
villaggio. Intorno al villaggio è situato un campo profughi composto da
circa 1.500 persone vittime di attacchi paramilitari, assistite dalla Croce
Rossa Internazionale una volta alla settimana, solo per l'acqua potabile,
delle tendine di nailon e medicinali urgenti per i casi piu gravi. Il
governo preferisce ignorare la situazione e nega l'esistenza dei campi
profughi, che in tutto il Chiapas riuniscono, si dice, 1.500 persone. Per
gli aiuti alimentari, se ne è fatta carico un'organizzazione locale,
composta di volontari e finanziata in modo irregolare da donazioni private,
da persone come me o da piccoli contributi di associazioni. E'
un'organizzazione molto attiva e affidabile, a cui ho sempre fatto
riferimento a San Cristobal: organizza gli accampamenti internazionali
nelle zone calde, ed ogni settimana organizza un carico di mais nelle zone
dei profughi. Attualmente, sta anche cercando di comprare abbastanza tetti
di lamiera, visto che piove molto e le tendine di plastica sono 
insufficienti.

Ci si arriva con un mezzo, per cui niente palude, ma in compenso non si
dorme la notte perche' bisogna fare il presidio del villaggio vicino e 
piove
moltissimo. Spero che ci sia modo di riposare almeno di giorno, e all'
asciutto. Questa volta comunque ci resterò solo pochi giorni, fino a
venerdi, il tempo di valutare il tipo di aiuto che potrei dare con i soldi
che mi avanzeranno dopo la missione di San Marcos: pensavo ad un carico di
mais e anche un po' di lamiere, se c'entrano. A proposito, sono riuscita ad
avvertirli, quelli di S. Marcos, ma mi daranno la risposta solo sabato,
prima si devono riunire, decidere il da farsi, stablilire chi viene a
prendermi, dove mi sistemano ecc. Venerdi' tornerò dalla prima breve
missione e sabato mattina devo telefonare a Palenque per sapere il
responso, dopo di che mi metterò subito in viaggio.

Ho già fatto anche il piano di acquisti per le sementi, per le zappe ed il
resto, e sono molto contenta di tutto. Speriamo che tutto continui cosi'
perche' per ora mi sembra tutto meravigliosamente facile.

Stamattina, inoltre, ho conosciuto una donna molto interessante di nome
Gina, fa la grafica, lavora con un gruppo di donne ed abbiamo già stabilito
degli scambi. Mi ha indicato la locale libreria delle donne e mi ha
informato su tante curiosità del femminismo indigeno che vale un capitolo a
parte e di cui vi parlerò al mio ritorno.

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Enrico Marcandalli (ramalkandy@iol.it) - http://www.peacelink.it
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