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I: Manifesto e campagna sulla situazione nel Chiapas
Nell'incontro europeo sul tema specifico degli osservatori di diritti umani
nel Chiapas realizzatosi in Germania durante questo fine di settimana,
abbiamo dedicato uno spazio alla situazione nel Chiapas, in concreto alla
nuova scalata di violenza che sta producendosi nelle comunità. Abbiamo
accordato di proporre quanto segue:
Realizzare il manifesto che di seguito alleghiamo per raccogliere firme da
gruppi, personalità, organizzazioni, ecc. e fare una giornata il sabato 1
luglio, il giorno prima delle elezioni. Questo manifesto sarà inviato alla
rete e pubblicato sulla Jornada nel Messico; allo stesso tempo, ognuno nel
suo posto lo presenterà pubblicamente, tanto alla società civile, alle
istituzioni, quanto ai mezzi di comunicazione. Un gruppo italiano è
l'incaricato di presentarlo al parlamento europeo; gente della svizzera lo
presenterà all'ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani delle
Nazioni Uniti. Si raccomanda a ognuno nel suo posto di fare delle azioni
nelle nostre località rispettando la diversità della rete per rendere
pubblico ciò che sta accadendo.
La gente di Barcellona s'incarica di raccogliere le firme in questo
indirizzo, pubblicarli e spedirle alla rete e raccogliere i soldi per le
spesse di pubblicazione. I contributi si possono inviare sul conto della
Cixa: 2100-3001-65-2108115995 a nome di Alberto Ramirez. L'ultima data per
consegnare le firme sarà il venerdì 30 giugno.
Speriamo le vostre opinioni e iniziative. Un abbraccio e a presto. Salute e
buona fortuna.
FERMIAMO LA GUERRA NEL CHIAPAS
Alla società civile
Alle istituzioni e organismi internazionali
Ai mezzi di comunicazione
I processi elettorali che si svolgono nel Messico durante i mesi di luglio
e agosto del 2000 hanno luogo mentre aumenta la presenza degli effettivi
militari nei differenti stati della Repubblica. Nel caso del Chiapas
(70.000 militari), con l'arrivo di 500 membri della PFP (Polizia Federale
Preventiva) che si sommano ai gruppi paramilitari e alle differenti polizie
presenti nello Stato, con il conseguente aumento della violenza nel
contesto della guerra di bassa intensità.
Dall'inizio della Ribellione Zapatista nel gennaio 1994, abbiamo seguito il
processo sviluppato nel Messico dal riconoscimento dei Diritti e la Cultura
indigene.
Nei momenti più gravi del conflitto, la mobilitazione della società civile
sia quella messicana che quella internazionale ha evitato la guerra.
Di fronte alla gravità della situazione e come parte di questa Società
Civile, ci mettiamo in guardia per intensificare la lotta per la difesa dei
Diritti Umani della popolazione messicana.
Chiediamo al governo messicano:
La demilitarizzazione dello Stato del Chiapas
Il disarmo e lo scioglimento dei gruppi paramilitari
Il rispetto degli Accordi di San Andrés
Il ritorno degli sfollati per causa della guerra ai loro luoghi d'origine.
La libertà dei prigionieri politici
Eliminare le restrizioni alla presenza degli osservatori internazionali di
Diritti Umani.
Chiediamo alle istituzioni e organismi internazionali che assumano le loro
responsabilità, com'è il caso della clausola sulla democrazia e diritti
umani dell'Accordo Preferenziale firmato dall'Unione Europea che non ha un
meccanismo di seguimento e verificazione. Esigiamo inoltre che sorveglino e
facciano pressione al governo messicano affinché esegua gli accordi firmati.
I sotto firmatari assumiamo i precedenti impegni per mantenere aperte le
vie verso una soluzione giusta e degna del conflitto. Comprendiamo che nel
Chiapas e nel Messico si giocano spazi di libertà e di giustizia per tutti
e tutte.
11 giugno 200
Col.lectiu de Solidaritat amb la Rebel.lio Zapatista
C/ de la Cera, 1 bis
08001 Barcelona
tel: 34-93-4422101 y 3290643
fax: 34-93-3290858
email: ellokal@pangea.org
Nuova pagina aggiornata: http://www.pangea.org/ellokal/chiapas