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I: BRASILE: Minacciato di morte un frate dominicano
----- Original Message -----
From: Comit. Int.sta Arco Iris <ale.ramon@numerica.it>
To: <Recipient list suppressed>
Sent: Tuesday, June 06, 2000 5:12 PM
Subject: BRASILE: Minacciato di morte un frate dominicano
> Riceviamo e Diffondiamo:
>
> Da: Comissão Pastoral da Terra <cptpr@softone.com.br>
>
> Belém del Pará (Brasile)
> 5 Giugno 2000
>
> A PROCESSO UN GRANDE POSSIDENTE TERRIERO
> Si spezzano 30 anni di impunità
>
> Un altro membro della famiglia dominicana è minacciato di morte, ma non si
> chiederà protezione speciale per frate Henri Burin des Roziers. L'Ordine
> dei predicatori appoggia incondizionatamente il lavoro delle proprie
> sorelle e fratelli nella loro opera di difesa della vita.
> --------------------------------
>
> Nel contesto del processo che si stà svolgendo contro Jerónimo Alves de
> Amorim, accusato dell'omicidio del dirigente sindacale Expedito Ribeiro,
> presso Rio María, membri della famiglia dominicana (frate Pablo Romo,
frate
> José Fernandes, frate Domingos dos Santos, frate Xavier Plassat, frate
> Carlinhos e Jelson Oliveira) si sono riuniti presso la città di Belem, nel
> nord del Brasile, con l'obiettivo di accompagnare e sostenere frate Henri
> Burin des Roziers.
>
> Questo frate dominicano è avvocato della Commissione Pastorale della Terra
> (CPT), organizzazione legata alla Conferenza dei Vescovi del Brasile
> (CNBB), e lavora nel caso dell'omicidio affinchè il grande possidente
venga
> giudicato e la famiglia Ribeiro riceva giustizia.
>
>
> Questa è la prima volta nella storia dello stato del Pará ed uno dei pochi
> casi in tutto il paese, che un grande proprietario terriero che ordina di
> assassinare un lavoratore rurale è sottoposto a processo.
>
> E' utile sottolineare che, tra l'altro, il killer che ha commesso
> l'omicidio è scappato poche settimane fa', grazie all'aiuto delle autorità
> del carcere dove stava compiendo la condanna ricevuta.
>
> Secondo dati della stessa Commissione Pastorale della Terra, dal 1980 al
> 1999 sono stati uccisi 1158 lavoratori e dirigenti contadini, avvocati e
> rappresentanti della pastorale.
>
> Di questi crimini solamente 13 esecutori ("pistoleros") e due autori
> intellettuali sono stati condannati. Molti degli esecutori e i due autori
> intellettuali sono però fuggiti dalle carceri dove si trovavano. Come se
> non bastassero queste cifre, varii altri che lavorano nell'ambito della
> giustizia e della pace in Brasile continuano ad essere "segnati a morte";
> tale, ad esempio, è il caso di Dionisio Vandresen, membro della famiglia
> dominicana nel Paraná (sud del paese), che ha ricevuto nel corso della
> scorsa settimana una terza minaccia telefonica di morte.
>
> Giovedì scorso, a due giorni dall'inizio del processo, il giudice
> designato, Eva Amaral, ha rinunciato al caso ed ha dovuto assumerlo un
> nuovo giudice.
>
> Oggi, in attesa del processo, due membri della giuria sono stati
dispensati
> dal processo per aver dichiarato previamente che "avrebbero assolto
> l'accusato". Allo stesso modo, alcuni dei possibili membri del corpo della
> giuria non si sono presentati nella sessione preparatoria di oggi per
paura.
>
> La paura regna nella regione e la situazione si aggrava per le minacce di
> morte contro gli avvocati, contro alcuni dirigenti sindacali, politici,
> tutti i "segnati a morte".
>
> Così, nonostante le minacce e nonostante le autorità abbiano offerto
> protezione speciale per la sicurezza di frate Henri, lo stesso frate ha
> deciso insieme ai membri della famiglia dominicana in Brasile, insieme al
> rappresentante del maestro dell'ordine dei predicatori e del gruppo della
> CPT, che non accetterà protezione alcuna, dato che non si garantisce
> comunque la sicurezza di tutti coloro che sono minacciati di morte.
>
> Sono le stesse autorità che adesso offrono protezione ad essere complici
> del fatto che i killers di massima pericolosità siano in libertà e che
> prevalga l'impunità.
>
> In realtà la vera sicurezza e la vera protezione sono mettere fine
> all'impunità (che ha regnato fino ad oggi in questa sofferente parte del
> Brasile) e rendere effettiva la Riforma Agraria, come uniche vie d'uscita
> per la vera pace nelle campagne.
>
> Che quì in queste terre, confluenza di grandi fiumi del Brasile, arrivi
> finalmente l'acqua della giustizia a lavare l'impunità di tanti anni di
> sangue e di miseria del nostro popolo lavoratore.
>
> Jelson Oliveira,
> coordinatore della commissione di "Justicia y Paz" della famiglia
> dominicana in Brasile
>
> frate Pablo Romo,
> promotore generale di "Justicia y Paz" dell'ordine dominicano
>
> frate José Fernandes Alves,
> responsabile provinciale dei frati dominicani del Brasile
>
> frate Domingos dos Santos,
> promotor di "Justicia y Paz" della provincia "Fray Bartolomé de Las
Casas".
>
>
> Per altre informazioni consultate: http://www.dominicanos.org.br