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DOSSIER PERU'2



I servizi segreti vera forza del .chino.
Montesino, il Rasputin del presidenteIl ruolo del capo dell'intelligence nella
campagna elettorale
LIMA (c.p.) - Uno dei protagonisti più importanti delle elezioni peruviane è un
uomo il cui viso è quasi sconosciuto e la cui ultima fotografia è apparsa su una
rivista più di quindici anni fa. Un uomo soprannominato il .Rasputin di
Fujimori., lo .Svengali del Palazzo di Governo., un .genio maligno. il cui nome
rivela l'appartenenza a una famiglia dall'orientamento politico ben diverso dal
suo. Quel nome dev'essere come una beffa per lui, Vladimiro Ilich Montesino
Torres, capo del Servizio d'intelligence nazionale, i servizi segreti che hanno
avuto un ruolo nascosto e indiretto, ma molto importante, in queste elezioni.
Il suo potere lo deve proprio all'intelligence, alle informazioni che Vladimiro
Luminoso e dei Tupac Amaru - ha nel cassetto. La sua forza, si mormora al
Palazzo di Governo, deriva dai misteri di Fujimori, da quei profondi segreti
della sua storia personale che lo rendono ricattabile. E' Montesino che ha fatto
pressione per sospendere i diritti del Parlamento e della Corte Suprema nel '92.
E' sempre lui che spiava i candidati dell'opposizione alle elezioni del '95, lui
che ha manipolato giudici e media per mantenere al potere .el Chino., come lo
stesso Fujimori ama auto-definirsi.
Ed è sempre lui, secondo l'opposizione, che ha lanciato la campagna dei colpi
bassi per vincere le elezioni di domenica. .E' stato fatale per il nostro paese
- commenta Alberto Andrade, sindaco di Miraflores e uno dei principali candidati
alla presidenza - Montesino è il Machiavelli che di nascosto ha studiato una
macchina da guerra per la rielezione di Fujimori: mettendo i suoi amici giudici
nei tribunali, sostituendo i direttori delle tv, promuovendo solo i generali a
lui fedeli..
Un giornale dell'opposizione ha scoperto che Montesino ha accumulato negli
ultimi anni un reddito annuale di 2 milioni di dollari, alimentando ancora le
antiche accuse di un suo legame con il narcotraffico. Per di più negli anni
scorsi Montesino, che è avvocato, ha difeso noti trafficanti di cocaina.
Un altro giornale ha pubblicato recentemente le foto che mostrano camion pieni
di propaganda fujimoriana mentre entravano nel quartier generale del Servizio di
intelligence nazionale per essere distribuiti. E nel corso della campagna
elettorale due candidati, Andrade e Luis Castaeda, sono stati bloccati nella
loro corsa alla presidenza da misteriose speculazioni sulla loro onestà ,
speculazioni basate su informazioni la cui origine sembra condurre sempre al
Sin.
Lo stesso Alejandro Toledo è stato accusato d'aver partecipato a un sistema
finanziario .piramidale., di non pagare gli alimenti a una presunta figlia
illegittima, d'essere divorziato dalla moglie Eliane Karp, con la quale appare
sempre in pubblico come fosse la sua consorte. Tutte campagne del Rasputin di
Fujimori, questa l'accusa dell'opposizione. Vladimiro Ilich, inutile dirlo,
evita di rispondere a ogni accusa.
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Perù, Fujimori in testa
Ma Toledo marcia sul palazzo: .Elezioni truccate.
di CARLO PIZZATI
LIMA - I dati che emergono dallo scrutinio del 39 per cento dei voti delle
elezioni presidenziali peruviane suggeriscono almeno due cose: il presidente
Alberto Fujimori è ad un soffio dalla rielezione al primo turno e il Parlamento
non avrà una maggioranza. Per conoscere il risultato finale del voto di domenica
bisognerà attendere almeno altri due giorni, come spiega Josè Portillo,
portavoce dell'Ente nazionale processo elettorale, .a causa del ritardo dovuto
agli osservatori incaricati di verificare lo svolgimento regolare del voto..
Secondo i dati parziali, Fujimori ha raccolto il 49,88 per cento dei consensi,
mentre il suo sfidante Alejandro Toledo ha raggiunto il 38,98 per cento dei
variare il risultato finale.
Il Perù resta quindi sospeso in un'attesa snervante, con la spada di Damocle di
una grande protesta nazionale da parte dei .toledisti. che da due giorni
marciano per le strade della capitale e di altre città urlando .frode, frode.. E
non hanno tutti i torti a chiedere maggior trasparenza, visto che episodi
irregolari sono stati denunciati in più di un seggio. I più eclatanti riguardano
il .taglio del foglietto.: sono state trovate infatti alcune decine di cedole
con la parte inferiore rimossa in modo da rendere impossibile votare per Toledo,
il cui simbolo appariva alla base della cedola. Ieri, altre segnalazioni di
possibili brogli si sono succeduti rapidamente, confermando l'opinione degli
osservatori dell'Organizzazione stati americani sulla dubbia legittimità del
voto.
Un voto il cui esito resta incerto. Il presidente Fujimori fluttua a soffio
dalla rielezione al primo turno, un dato in netto contrasto con i primi exit
poll che ha insospettito l'opposizione. Alle 16 di domenica, tre società di exit
poll davano per vincente Alejandro Toledo con il 48 per cento dei voti, mentre
Fujimori seguiva con il 42 per cento. L'ex lustrascarpe diventato economista per
la Banca Mondiale è apparso in pubblico pochi istanti dopo l'annuncio di questi
dati per salutare decine di migliaia di persone venute a festeggiarlo di fronte
al Palazzo di Giustizia. .E' prematuro tenere atteggiamenti di trionfalismo -
aveva gridato Toledo, vestito in jeans, camicia verde e foulard rosso legato
attorno alla testa, da vero leader indiano - aspettiamo i risultati finali. E se
verranno confermati vi dico che il Perù ha una speranza.. La folla lo acclama:
.E' finita la dittatura, Toledo presidente!..
Ma alle 22 quando vengono annunciate le proiezioni che contraddicono gli exit
poll e danno Fujimori in testa con il 48,7 per cento e Toledo ad un distante
41,04 per cento, l'atmosfera sul balcone dell'Hotel Sheraton è ben diversa. Visi
lunghi e tristi, sguardi preoccupati. Questa volta Toledo si presenta
accompagnato da sette dei suoi ex avversari, gli altri candidati alle
presidenziali che hanno racimolato piccole percentuali di voti. Parla Andrade,
sindaco di Miraflores: .Dev'essere rispettata la volontà popolare.. Lo
spalleggia Luis Castaeda: .Queste elezioni sono torbide, non è permissibile che
i cambi la volontà popolare. Al governo diciamo: basta!.. Abel Salinas, del
partito Apra, è più diretto: .Toledo, siamo con te, e siamo pronti a scendere in
strada per esigere la presidenza che ti spetta..
.........
La folla urla .Unità ! Unità ., e basta fare un calcolo per capire cosa
significa. Se si andasse al ballottaggio, sommando i voti raccolti da quei
signori che si stringono attorno a Toledo, si arriva matematicamente alla
maggioranza. Sempre che siano giuste le proiezioni, la vittoria dell'.indio
ribelle., del .Cholo. emerso dalla povertà , sembra solo rimandata. .Toledo sì!
Frode no!., .Democrazia sì! Dittatura no!., urla il popolo toledista sventolando
la bandiera bianca e rossa del Perù.
Dopo un'altra ora di indecisione e di urla di rabbia della folla, Toledo
riappare, questa volta per lanciare un ordine: .E' venuto il momento: marciamo
tutti fino al Palazzo di Governo!.. E la folla reagisce con un boato. .Ma
accompagnatemi con la convinzione che siamo difensori della democrazia e della
pace.. .Al palazzo! Al palazzo!., gridano a ritmo i toledisti. E poi: .No alla
frode! No alla frode!.. .Non facciamo niente che possa essere usato contro di
noi, andiamo con calma e in pace! - chiede Toledo - dovete promettermi che lo
faremo pacificamente.. E la folla urla: .Sììì..
La fiumana di Toledisti invade la Plaza de Armas, dove non si vede polizia.
Arriva una cascata di gente con le bandiere, tutti eccitati e urlanti. E si
spengono le luci del palazzo. Donne, ragazzini, vecchi, gente di tutte le età ,
si avvicinano ai cancelli. E in quel momento volano i gas lacrimogeni. La folla
risponde con pietre e bottiglie. Arriva Toledo portato a spalla dai suoi uomini
mentre su una via laterale si scorgono 200 celerini che aspettano nell'oscurità
, immobili.
La gente si toglie le magliette per coprirsi la bocca e continua a cantare: .Il
popolo non si arrende!.. .Non abbiamo più paura!., urla un manifestante. Ma
prima che la dimostrazione precipiti, la gente sciama nelle stradine laterali, e
la protesta si conclude senza causare feriti.
Toledo ha dato la una dimostrazione di forza, ha fatto capire cosa potrebbe
accadere in questo Perù in bilico, se si venisse a sapere di episodi di frode
elettorale. Il messaggio a Fujimori sembra essere: affrontiamoci ad armi pari al
ballottaggio, se ci sarà frode per farti vincere al primo turno, questa
manifestazione Š solo un preludio di quello che potrebbe accadere.
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FONTE: LA REPUBBLICA - MAR. 11/4/2000

PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it

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