[Latina] 3 Documenti di Movimento Senza Terra e Alba dei movimenti
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- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Sat, 6 Feb 2016 23:59:20 +0100
1) Documento di CARUARU - Stiamo entrando in un nuovo periodo della lotta di classe. Coordinamento nazionale del MST - 31 gennaio 2016 2) Lettera alla presidenta Dilma sulla situazione della Riforma Agraria in Brasile - Direzione Nazionale del MST - 17 dicembre 2015 3) Appunti per una analisi della congiuntura continentale - Segreteria Alba dei movimenti, San Paolo gennaio 2016
1) DOCUMENTO DI CARUARU-
2. Il grande capitale si mostra incapace di trovare vie d'uscita per questa crisi del capitalismo. Si sottolinea che sarà una crisi profonda, prolungata, che richiederà riforme strutturali. Le sue conseguenze sociali sono imprevedebili. 3. Nello scenario nazionale, alla crisi internazionale del capitalismo si somma l'esaurimento del modello neosviluppista, basato sulla crescita economica e la distribuzione del reddito, con conciliazione di interessi tra le classi, iniziato nel 2003. 4. Di fronte alla gravità della crisi, la classe dominante dimostra di non trovare unità intorno a un nuovo progetto egemonico per il paese. Ci sono settori della borghesia che persistono nella difesa del modello neosviluppista. E c'è l'altra porzione che anela alla ripresa e all'approfondimento del modello neoliberista. 5. La presidenta Dilma Rousseff, dall'inizio del suo 2º mandato, ha sbagliato nel presentare un programma economico di misure neoliberiste, proprio del suo avversario politico, sconfitto nelle urne. Tale equivoco ha generato l'aggravarsi della crisi economica e ha fragilizzato l'appoggio popolare che aveva assicurato la sua vittoria nelle elezioni presidenziali. 6. Il governo ha continuato a cedere al grande capitale, eliminando diritti sociali e del lavoro e andando avanti con l'aggiustamento economico que si è mostrato fallimentare nel 2015 7. Le annunciate riforme del lavoro e della sicurezza sociale - che penalizzano la classe operaia e, specialmente le donne contadine - sono inaccettabili; e se si concretizzano provocheranno un'ondata di lotte popolari in tutto il paese contro il governo. 8. Chiediamo che il governo affronti il modello di agricoltura dell'agrobusiness. E' un'agricoltura finanziata dal risparmio sociale e sovvenzionata con risorse pubbliche, destinata a rispondere alle domande del mercto internazionale. Questo modello di agricoltura causa concentrazione del reddito e della proprietà della terra, aumenta la disuguaglianza sociale, produce alimenti con pesticidi, promuove una irrazionale distruzione ambientale nel nostro paese e subordina tutta la catena della produzione agrozootecnica al controllo e agli interessi delle imprese transnazionali e del capitale finanziario. 9. Tutto questo contesto segnala un nuovo periodo storico della lotta delle classi. Spetta alla classe operaia affrontare la sfida di stimolare le lotte popolari nelle strade, costruire l'unità di classe e alimentare il Popolo con gli ideali di una società avanzata, socialmente giusta e democratica. 10. E' urgente per la classe operaia costruire collettivametne, attraverso la mediazione di sindacati, movimenti popolari e partiti progressisti, un nuovo progetto politico per tutto il paese. Un progetto basato sulla difesa e l'approfondimento della democrazia popolare, sulla distribuzione della ricchezza e sulla sovranità nazionale. 11. Il Fronte Brasile Popolare (FBP), creato nel settembre 2015, a Belo Horizonte/MG, ha realizzato l'unità di una parte della classe operaia intorno a una piattaforma politica minima di un progetto politico per il Brasile. Come membri del FBP, faremo tutti i nostri sforzi per consolidare questo progetto in tutti gli stati e municipi. Spetta a noi anche il compito di ampliare il Fronte con altri settori e organizzazioni, oltre che approfondire il dialogo con altri Fronti esistenti. 12. Nelle campagne, di fronte all'inefficienza e apatia del governo nell'adottare misure a favore della Riforma Agraria, intensificheremo le mobilitazioni popolari, le occupazioni di latifondi improduttivi e di aziende agricole che non compiano la funzione sociale, secondo quanto stabilito dalla Costituzione Federale del 1988. 13. Lotteremo per la Riforma Agraria Popolare, centrata sulla distribuzione di terre alle famiglie contadine e su un nuovo modello di agricoltura basata sull'agroecologia, che dia priorità alla produzione di alimenti sani e alla cooperazione agricola associata alla creazione di agroindustrie nelle aree di Riforma Agraria. 14. La Riforma Agraria Popolare è inseparabile dal diritto della popolazione delle campagne ad avere accesso all'educazione e alla conoscenza. Così lotteremo contro la chiusura delle scuole delle zone rurali e esigeremo, in ogni area di insediamento, l'esistenza fisica di scuole che forniscano educazione pubblica di qualità sociale e gratuita. L'educazione è un diritto e non una merce! 15. Insieme a Via Campesina e agli altri movimenti popolari delle campagne, lotteremo per la sovranità alimentare di tutti i popoli, in difesa dei semi come patrimonio dell'umanità e perchè gli alimenti siano un diritto degli esseri umani e non una merce che produce solo profitto per le imprese transnazionali a spese della miseria e della fame di milioni di esseri umani. Assumiamo l'impegno di continuare e intensificare le lotte popolari del 2015. Nel 2016 torneremo nelle strade contro le forze imperialiste, i partiti di destra, il conservatorismo del Congresso Nazionale, l'oligopolio dei media, i settori reazionari e golpisti all'interno dell'apparato statale. Questi vogliono far retrocedere il paese rispetto alle conquiste sociali ottenute, ai diritti del lavoro già conquistati e all'avanzamento di politiche economiche che riducono la disuguaglianza sociale. Sarà un anno di molte lotte e superamento di sfide nella costruzione dell'unità della classe operaia, nella ripresa delle lotte popolari, nella solidarietà con tutti i popoli in lotta e nella costruzione di un progetto politico popolare per il nostro paese. Caruaru/PE, 30 gennaio 2016. Coordinmento Nazionale del MST 2) Lettera
alla Presidenta Dilma Rousseff Eccellentissima Signora Presidenta Dilma Rousseff, Il 14 dicembre 2014 ci siamo incontrati per parlare
dei temi che riguardano la terra e in generale la politica agraria del nostro
paese. Dopo un anno, la nostra valutazione è che siamo
avanzati poco rispetto alla realizzazione concreta dei diversi impegni di
cambiamenti nelle campagne che il
suo governo aveva assunto. Per questo veniamo alla sua presenza a presentare le
questioni rimaste in sospeso perchè lei sia a conoscenza di questa situazione.
Siamo a sua disposizione per realizzare una riunione di lavoro a proposito di
questi temi. I
- TERRA 1.
Soluzione per le famiglie accampate Durante quest'anno non è stato possibile dare
realizzazione alla sua decisione politica di priorizzare l'insediamento delle
famiglie accampate. Ci è stato detto che questo dipenderebbe dal
contingentamento delle risorse. In un anno sono state rese
disponibili solo 31 aree, cioè una per stato. Ma ci sono aree che già sono
state destinate alla riforma agraria e alle famiglie insediate da tre anni, ma,
visto che l'Incra non ha pagato gli indennizzi, corriamo il rischio che i decreti
decadano e la giustizia stabilisca che vanno restituite agli ex-proprietari.
Nel 2016 speriamo che le risorse siano realmente investite per insediare tutte
le famiglie che stanno sopravvivendo accampate sotto la plastica nera in tutto
il Brasile. 2.
Nuove risorse per la Riforma Agraria
É urgente e necessario che si destinino le risorse
raccolte attraverso diverse tasse all'Incra. Queste risorse sono depositate presso
il Tesoro Nazionale e vanno invece a costituire il superavit primario. C'è nel
conto INCRA 1 miliardo e 200 milioni che potrebbero essere immediatamente
utilizzati per rispondere alle grandi richieste dell'Incra e della riforma
agraria. 3.
Piano degli obiettivi É urgente che il governo approvi il piano degli
obiettivi per la riforma agraria già discusso con i movimenti e presentato dal
Ministero dello Sviluppo Agrario 4.
Abitazioni rurali Chiediamo la contrattazione immediata dei progetti che
stanno nella Cassa Economica e nella Banca del Brasile, che prevedono la
costruzione di 12.000 case, approvate nell'ottobre del 2015. Fino ad ora nessun
contratto è stato firmato. E' necessario il lancio immediato del
"Programma Casa Mia, Vita Mia 3" per soddisfare le 120.000 famiglie
che vivono in baracche. 5.
Pronera Il Pronera è il miglior programma del governo per
garantire ai giovani delle campagne l'accesso agli studi superiori. Quest'anno
ci sono stati solo 20 milioni. I nostri progetti in collaborazione con le
università potrebbero dare risposta alle richieste di migliaia di giovani. Per
questo chiediamo che il governo veda il modo di collocare nel Pronera/Incra
risorse per un ammontare di 200 milioni di reais. II
– POLITICA AGRICOLA 1.
Conab Programma di Acquisizione di
Alimenti. E' urgente ricomporre il bilancio per il PAA e trasferirlo al Ministero
dello Sviluppo Agrario. Prima c'era un totale di 1,2 miliardi di reais/anno
mentre quest'anno non supera i 200 milioni riuscendo a beneficiare meno di
30.000 famiglie rispetto a un potenziale di più di un milione di famiglie che
potrebbero fornire alimenti. Programma Mais sul Bancone: Garantire risorse per ampliare la distribuzione di mais nella
regione del semi-arido e così alleggerire i problemi della siccità tra gli
agricoltori familiari. Programma
Donazione Simultanea: dobbiamo ampliare questo programma verso milioni di
persone povere delle periferie delle città e che sono organizzate da
associazioni e movimenti. 2. Assistenza tecnica e estensione
rurale É necessario che il Governo assuma su di sè il
pagamento dei contratti di lavoro già realizzati attraverso convenzioni
dell'ATES (assistenza tecnica ambientale e sociale). Ci sono diversi enti che
hanno presentato rendiconti da tre mesi e fino ad ora non sono stati pagati. L'inadempienza
del Governo rispetto ai contratti di ATES porterà al fallimento di diversi enti
che hanno fatto conevenzioni con l'Incra e questo ha generato un clima di
rivolta e sfiducia. Strutturazione e funzionamento immediato di ANATER (agenzia
nazionale di assistenza tecnica e estensione rurale) 3.
Istituto Nazionale di Ricerche del semi-arido - INSA Poichè è l'unico strumento di ricerca del semi-arido è
necessario rivedere la posizione del Ministero della Scienza, Tecnologia e
Innovazione che vuole bloccare le attività dell'istituto, al contrario, è
necessario rafforzarlo e trasferirlo al Ministero dello Sviluppo Agrario (MDA),
al fine di stimolare lo sviluppo della regione Nordest. 4.
Programma Nazionale di Riduzione degli Agrotossici - PRONARA Esiste un appoggio formale di 8 ministri della
Repubblica. La ministra dell'Agricultura, Kátia Abreu, si è rifiutata di
firmare. É necessario che il Governo Federale promulghi e divulghi il programma
il prima possibile. 5.
Plano Nazionale di Agroecologia e Produzione Organica – PLANAPO É fondamentale l'immediata designazione di un proprio
bilancio per dare il via alla realizzazione delle proposte sulle quali c'è un
accordo tra i ministeri, concentrando le risorse nel MDA. 6.
Fondo Sviluppo Incra É urgente che si costituisca questo fondo con
l'obiettivo di finanziare progetti comunitari di agroindustria negli
insediamenti rurali e con opere comunitarie. Per ora l'Incra non ha un bilancio
a questo proposito. Il progettato Fondo è stato già presentato alla Segreteria
di Governo e i movimenti delle campagne appoggiano l'iniziativa dell'Incra. 7.
Perimetri irrigati Dal 2009 gli agricoltori aspettano che queste terre
siano destinate alla Riforma Agraria, poichè il processo è fermo all'interno
del ministero della integrazione. E' necessario che il governo destine le aree
alla produzione familiare; Interferire perchè il Ministero della Integrazione
possa liberare i 50 milioni contingentati per la costruzione di sistemi di
irrigazione semplificati per le aree dell'agricoltura contadina. III
– PROGETTI DI LEGGE DI INTERESSE POPOLARE CHE CIRCOLANO NEL CONGRESSO E SUI
QUALI IL GOVERNO DEVE PRENDERE POSIZIONE. 1.
Terrorismo Esigiamo l'immediato ritiro dall'urgenza della votazione
del Progetto di Legge che definisce il terrorismo nel nostro paese. 2.
Previdenzaa Rurale Non accetteremo in silenzio che il ministro Levy
sottragga diritti ai lavoratori rurali nel senso di modificare l'età minima per
la pensione e della eliminazione del valore di riferimento del salario minimo.
Non esiste un progetto, ma il Ministro ha fatto ripetute dichiarazioni alla
stampa. 3.
Legge delle terre per gli stranieri L'esecutivo deve vietare qualsiasi tentativo di
alterazione di questa legge. Le nostre terre sono patrimonio nostro e non
devono essere mercificate nell'interesse del mercato finanziario
internazionale. 4.
Transgenici La tecnologia Terminator è proibita in tutto il mondo,
solo in Brasile si mette in discussione una misura che danneggia profondamente
la biodiversità del campo brasiliano, quel che determina questo sono gli
interessi degli individui che compongono il Congresso Nazionale. Il Governo
Federale non può venire a patti con questo assurdo. 5.
PEC 215 Il Potere
Esecutivo deve organizzare la base alleata del governo nel Congresso Nazinale
per bloccare questo arretramento nei Diritti Umani della nostra storia. Inoltre
desideriamo che la Presidente abbia molta forza per attraversare questo periodo
di profonda tensione politica. L'arroventamento del clima politico richiede ai
lottatori del popoli di svolgere un compito urgente e necessario: resistere. In
questa trincea siamo alleati, non permetteremo nessun passo indietro nelle
conquiste democratiche del popolo brasiliano. Un
abraccio dalla Direzione Nazionale del MST Brasília,
17 dicembre 2015 ALEXANDRE CONCEIÇAO JOAO PEDRO STEDILE 3) Appunti per un'analisi della congiuntura
continentale (riunione della segreteria dell'Alba dei movimenti, gennaio 2016, San Paolo, Brasile) I- Il nuovo scenario
continentale IL 2015 è finito con una serie di avvenimenti che necessariamente riattualizzano l'obiettivo di costruire il processo continentale a partire dalla prospettiva delle aspirazioni del movimento popolare. La sconfitta del kichnerismo, nello scorso novembre, l'avanzare della richiesta di impeachment in Brasile e la sconfitta del chavismo nelle elezioni legislative in Venezuela definiscono uno scenario diverso in America Latina per l'importanza strategica di questi tre paesi rispetto ai processi di autodeterminazione della regione. Per analizzare i recenti
cambiamenti politici che stiamo vivendo è necessario focalizzare l'analisi
sulla crisi internazionale che sta attraversando il capitalismo a livello
globale, il che si ripercuote in modo particolare nei paesi periferici e in
America Latina. Non si tratta di una crisi ciclica, propria dell'accumulazione
capitalista, come ce ne sono state nella storia dello sviluppo del sistema
egemonico. Le sue principali
caratteristiche sono:
1 - La crisi economica si approfondisce in tutto
il mondo. In termini economici, la
caduta del prezzo del petrolio a valori storicamente comparabili a quelli degli
anni 70 è legata a conflitti tra le economie centrali dell'occidente e Russia e
Cina, e vi si può anche leggere lo scontro tra le imprese transnazionali e le
compagnie petrolifere in mano agli stati, come in Iran o Venezuela. D'altra
parte si accentua il processo di deindustrializzazione delle economie
periferiche, processo che recentemente, nel foro di Davos, è stato
concettualizzato come la 4° rivoluzione industriale, nella quale si
punta a eliminare 3 su 5 operai dell'industria, il che avrà come conseguenza il
licenziamento di 60 milioni di operai in tutto il mondo, a causa della
ristrutturazione del capitale.
2 - Stati nazionali falliti: Gli stati non sono più lo spazio di conciliazione
di interessi antagonistici delle nostre società, a partire dalla mancanza di
efficienza e dall'obsolescenza delle istituzioni pubbliche, per lasciare spazio
alle imprese transnazionali e al capitale finanziario, che sono quelli che si
incaricano di regolare le trasformazioni delle economie nazionali. D'altra
parte c'è un aumento della repressione poliziesca in tutti i paesi con la
conversione delle politiche di sicurezza e lotta al narcotraffico, principali
assi dell'azione pubblica, gli stati diventano essenzialmente stati di polizia
dove le spese in forze di sicurezza (per il controllo interno) è sempre
maggiore. 3- Crisi ambientale:
Si accelera la crisi ambientale. La recente COP21, realizzata a Parigi, non è
riuscita a trovare accordi su politiche che tendano alla diminuzione delle
emissioni di carbonio e quindi i cambiamenti climatici andranno avanti. E ciò
ha dimostrato l'assoggettamento degli stati nazionali al capitale concentrato.
Le conseguenze di questo porteranno nel breve periodo a grandi tragedie
ambientali, visto che nei prossimi 10 anni si prospetta un aumento di 1.5°
C in media delle temperature
globali.
4- Crisi di valori: C'è una
profonda crisi di valori segnata dalla disputa ideologica e dal paradigma
egemonico che dà significato al progresso. Non si parla più di crescita
democratica nè di libertà individuali, ma i parametri con i quali si
strutturano le società sono il consumo per il consumo e l'individualismo come
unica via d'uscita. Su questo aspetto particolare, Papa Francesco è stata una
voce ferma di denuncia e allerta anti-capitalista! II-La crisi di
accumulazione capitalista Si presenta in un primo momento come novità nelle economie centrali,
persistendo fino ad oggi l'impossibilità di vedere soluzioni a questa crisi. Le
guerre funzionano come meccanismo di riattivazione delle economie centrali ma
non sono più una possibile via d'uscita, visto che l'industria degli armamenti
si è concentrata, insieme con l'avanzamento tecnologico e questo non rende
necessaria la mobilitazione di migliaia di uomini, come è successo in altri
momenti storici. Le guerre sono in funzione di controlli territoriali e
appropriazione di risorse naturali, però non servono come motori di
riattivazione delle industrie nazionali. Una possibile via d'uscita,
discussa a Davos, è avanzare nello sviluppo e nella crescita tecnologica
industriale con la conseguente espulsione di 60 milioni di lavoratori
dell'industria, il che può avere conseguenze poco prevedibili, in particolare
per le economie periferiche. III-In America Latina
continuano ad esserci tre progetti in conflitto tra loro. La novità è che sono tutti e tre in crisi. Il progetto neoliberista, che
è il più forte, non trova una chiara via d'uscita al problema
dell'accumulazione capitalista e alla crisi sopra
descritta. In tutti i paesi in cui questo
progetto controlla il governo, come Messico, Guatemala e Perù, la crisi sociale
si approfondisce. Il progetto
neosviluppista ha mostrato i suoi limiti a partire dalla diminuzione del tasso
di crescita e dall'esaurimento del patto interclassista. E in paesi come
Brasile e Argentina si è esurito
il modello, portando a una crisi economica e politica. Infine il progetto
dell'ALBA non ha potuto concretizzarsi in termini di progetto alternativo al
capitalismo. Quando sosteniamo che ci sono ancora tre progetti in
conflitto e in crisi nella regione lo facciamo per discutere con le ipotesi di
fine del ciclo che sono state sollevate da molte analisi. In particolare, la
crisi del progetto neosviluppista colpisce vari paesi perchè questo progetto
cooptava, conteneva molte aspirazioni popolari e anche costruzioni politiche
del movimento popolare. Noi dobbiamo prepararci con pazienza per avviare
compiti strategici e urgenti nel movimento popolare, sapendo che noi
affrontiamo una crisi che sarà di lungo periodo, la cui dinamica è difficile da
prevedere ma che ci sarà
necessariamente una intensificazione della lotta di classe nei prossimi anni,
che non troverà una via d'uscita nel breve periodo.
IV-Sfide per il movimento popolare continentale 1- Necessità di riprendere e intensificare la lotta di
massa in ciascuno dei nostri paesi. 2- Necessità di articolare azioni unitarie di massa tra
i diversi movimenti popolari e paesi della regione. 3- Rafforzare azioni con la
gioventù poichè è il soggetto strategico per pensare a processi di cambiamento. 4- Rafforzare e priorizzare
la formazione politica attraverso l'approfondimento e la diversificazione di
corsi nelle diverse scuole, costruire e dinamizzare la produzione scritta attraverso
la stampa e l'impulso a organizzare politiche nei confronti dei mezzi di
comunicazione. 5- Costruire azioni di solidarietà dando priorità ai
paesi dove è più acuta la lotta di classe e l'offensiva imperialista, come Argentina, Venezuela, Brasile , Haiti,
Guatemala, e Colombia. 6- E' necessario discutere con ampi settori della
nostra società per costruire nuovi progetti-paese che superino quelli degli
ultimi anni 7- E'
necessario usare strumenti di agitazione e propaganda nuovi che vadano oltre le reti sociali. I tempi di crisi e
di costruzione di nuove alternative sono periodi ricchi per mobilitazione e
propaganda, per la battaglia delle idee, per denunciare il capitalismo e annunciare il nuovo per le masse.
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