Fw: La Scuola delle Americhe è la chiara espressione della politica estera statunitense, dice il fondatore del SOA Watch (4a e ultima parte "L'America Centrale si rimilitarizza)
- Subject: Fw: La Scuola delle Americhe è la chiara espressione della politica estera statunitense, dice il fondatore del SOA Watch (4a e ultima parte "L'America Centrale si rimilitarizza)
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Sat, 22 Dec 2012 15:26:23 +0100
----- Original Message -----
From: Alba .
To: Alba
.
Sent: Saturday, December 22, 2012 4:05 AM
Subject: La Scuola delle Americhe è la chiara espressione della
politica estera statunitense, dice il fondatore del SOA Watch (4a e ultima parte
"L'America Centrale si rimilitarizza) In allegato la quarta e ultima parte del reportage
speciale "L'America Centrale si rimilitarizza"
La Scuola delle Americhe è la chiara
espressione della politica estera statunitense, dice il fondatore del SOA
Watch
“Secondo Bourgeois, la SOA continua a svolgere un ruolo
importante nella strategia di riposizionamento degli Stati Uniti in America
Latina e nella militarizzazione dell'America Centrale, all’interno della lotta
contro il traffico di droga e la criminalità organizzata..
di Giorgio Trucchi | Opera Mundi/Alba
Sud/LINyM (4ª e ultima parte di “L’America Centrale si
rimilitarizza”)
Pubblicazioni originali:
- Opera Mundi (portoghese)
- Alba Sud (spagnolo)
La Scuola delle Americhe è la chiara espressione della politica
estera statunitense, dice il fondatore del SOA Watch Secondo Bourgeois, la SOA continua a svolgere un ruolo importante
nella strategia di riposizionamento degli Stati Uniti in America Latina e nella
militarizzazione dell'America Centrale, all’interno della lotta contro il
traffico di droga e la criminalità
organizzata. di Giorgio Trucchi | Opera Mundi/Alba Sud/LINyM (4ª e ultima parte di “L’America
Centrale si rimilitarizza”) Roy Bourgeois © (Foto G.
Trucchi) Il 16 novembre 1989, i soldati appartenenti alle brigate speciali
dell'esercito salvadoregno di controinsorgenza circondarono e fecero irruzione
nei locali della UCA (Università Centroamericana) a San Salvador, massacrando
sei sacerdoti gesuiti e due donne. Secondo una ricerca condotta dopo la firma degli accordi di pace
nel Salvador (1992), i principali responsabili di questo massacro, così come
dell'assassinio di monsignor Oscar Arnulfo Romero (1980), delle quattro monache
nordamericane dell’Ordine Maryknoll (1980) e di innumerevoli altri eventi
tragici in America Latina, si erano diplomati nella tristemente famosa Scuola
delle Americhe (School of the Americas -
SOA). A
partire dal Fondata nel Secondo Bourgeois, questa scuola rappresenta la massima espressione
della politica estera nordamericana, e continua a svolgere un ruolo importante
nella strategia di riposizionamento degli Stati Uniti in America Latina e di
militarizzazione dell'America Centrale, all’interno della lotta contro il
traffico di droga e la criminalità
organizzata.
Opera Mundi/LINyM: Come descriverebbe la Scuola delle
Americhe? Roy Bourgeois: una scuola di assassini, torturatori e fautori di
colpi di stato, che purtroppo è molto ben conosciuta in tutta l'America Latina.
Ci hanno addestrato più di 60 mila soldati, la metà dei quali colombiani. Per
oltre 20 anni abbiamo seguito il percorso di questi “diplomati” e abbiamo
trovato centinaia di collegamenti con le atrocità più gravi commesse in America
Latina durante le dittature militari degli ultimi decenni. E 'anche un chiaro
simbolo della politica estera del mio paese
(USA). OM/LINyM: Com’è la politica estera degli Stati
Uniti? RB: Gli Stati Uniti sono abituati a espandersi in un continente che
considerano loro, e lo fanno estendendo il loro potere e la loro influenza per
controllare qualsiasi tipo di processo progressista o di sinistra in America
Latina. In questo senso, la Scuola delle Americhe è sempre stata parte di questa
strategia. Non è un caso che i tentativi, riusciti o meno, di colpi di Stato che
si sono verificati negli ultimi anni in Venezuela (2002), Honduras (2009) ed
Ecuador (2010), siano stati guidati proprio da diplomati della
SOA. OM/LINyM: Ci sono anche interessi economici, oltre a quelli
politici e strategici, nella
regione? RB: È ovvio che ci siano. Il Pentagono dice che lì insegnano la
democrazia e la difesa dei diritti umani, il che è assurdo e tristemente
ridicolo. Il ruolo delle SOA è ancora quello di difendere gli interessi
economici degli Stati Uniti e delle sue multinazionali in America Latina, in
collusione con le oligarchie locali. Per fortuna, la gente si sta svegliando, si sta organizzando e
unendo e sta dicendo all’impero che non si può più entrare in questi paesi come
hanno fatto secoli fa i "conquistadores", per sfruttare le loro risorse e i loro
popoli. Ci sono già sei paesi - Venezuela, Bolivia, Argentina, Ecuador, Uruguay
e Nicaragua - che hanno deciso di eliminare l’invio delle proprie truppe a Fort
Benning. La decisione del presidente del Nicaragua, Daniel Ortega, sarà un
esempio per il resto dell’America
Centrale. OM/LINyM: Come si relaziona questa situazione che ha descritto con
la lotta contro il traffico di droga, condotta dagli Stati Uniti in America
Centrale? RB: Il processo di rimilitarizzazione che sta avvenendo nella
regione e la violenza che ha portato, ci preoccupa. Fa parte della stessa
dinamica di controllo e riposizionamento strategico degli Stati Uniti, che punta
a bloccare qualsiasi processo di unità e indipendenza in America
Latina. Lo abbiamo visto di recente con il colpo di stato in Honduras e con
i tentativi falliti perpetrati contro i governi che appartengono all’Alba
(Alternativa Bolivariana per i Popoli della Nostra
America). OM/LINyM: Come continuerà questa lotta per la chiusura della
SOA? RB: Ogni anno si spendono più di 30 milioni di dollari, presi dalle
nostre tasse, per finanziare la SOA. E intanto tagliano i fondi per
l'istruzione. Si continua ad aggiungere gente alla lotta e stiamo già vedendo
risultati significativi. Ci sono decine di parlamentari che hanno firmato una
petizione per la chiusura definitiva. Speriamo che, con l’adesione di altri
paesi latinoamericani all'iniziativa, anche altri membri del Congresso si
sentano stimolati a compiere questo
passo. OM/LINyM: Lei, così come molte altre persone, è stato incarcerato
per aver portato avanti questo progetto
... RB: E noi continueremo a lavorare per far crescere la
consapevolezza della gente e dei governi. Ottenere la chiusura di questo
'mostro' sarebbe qualcosa di straordinario.
Il reportage completo è stato originariamente
pubblicato in portoghese, diviso in quattro parti, sul giornale brasiliano
Opera
Mundi. La traduzione in spagnolo è opera del suo stesso
autore, Giorgio Trucchi, ed è pubblicata dal blog “Nicaragua y
mas”. Giorgio Trucchi è il corrispondente per il Centro America del
Sistema Informativo della Rel-UITA (Sirel). Inoltre collabora con il quotidiano
digitale brasiliano Opera Mundi e ALBA SUD, dove gestisce il suo blog Pueblos en
Resistencia. (Traduzione cortesia Raffaella
Cristofori) © Testo Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua - www.itanica.org
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