Perù, Cajamarca: ACQUA, di Hugo Blanco, un video e un articolo su un recente sopruso della multinazionale Yanacocha contro una famiglia contadina.



 ----Messaggio originale----
Da: gaia.capogna at tin.it
Data: 3-nov-2012 0.26
A: <latina at peacelink.it>
Ogg: Perù, Cajamarca: ACQUA, di Hugo Blanco, un video e un articolo su un recente sopruso della multinazionale Yanacocha contro una famiglia contadina.

ACQUA!

L'acqua delle lagune, dei pantani e degli acquitrini delle altitudini scorre sottoterra e sgorga a diverse altezze sotto forma di 600 sorgenti che danno acqua da bere, per l'agricoltura e per l'allevamento del bestiame a migliaia di famiglie. Quest'acqua origina i fiumi di cinque vallate e termina il suo percorso in due oceani, il Pacifico e L'Atlantico.

Il governo, servo dell'impresa1, vuole farci credere alla stupidaggine che tutto questo ricco sistema idrico della Madre Terra possa essere sostituito da grandi vasche di cemento che stanno cominciando a fabbricare per raccogliere l'acqua piovana. Non ci dice se costruiranno 600 impianti idraulici a diverse altezze per sostituire le sorgenti.

Continua la lotta per la vita:

Da un lato: umili contadini peruviani che hanno bisogno dell'acqua per vivere, per lavorare la terra e allevare animali.

Dall'altro lato: una grande impresa transnazionale con alla testa la potente compagnia nordamericana Newmont2, specialista nel guadagnare milioni di dollari sulla pelle delle popolazioni dell'America Latina e dell'Africa.

Il presidente, che lo è diventato grazie a chi lo ha votato per aver promesso in modo energico che avrebbe difeso l'acqua contro l'oro, la serve in ginocchio. Altri suoi servi sono: l'esercito, la polizia, i grandi mezzi di comunicazione, il Potere Giudiziario, la maggioranza dei parlamentari.

I potenti del paese sono a favore di quest'abuso perché sanno che sconfiggendo la lotta del popolo di Cajamarca sarà più facile sconfiggere chiunque si difenda da qualsiasi altro tipo di abuso.

Disgraziatamente gran parte del popolo peruviano, soprattutto la popolazione della capitale, obbedendo agli ordini dei mezzi di comunicazione dei padroni, crede che i cajamarchini si sbaglino perché lo sfruttamento minerario “gli porterà il progresso”.

È la guerra di milioni di dollari contro la sete e la fame di un popolo.

La lotta degli assetati ha fatto un grande passo avanti con la salita dei compagni e delle compagne di Celendín fino alle sponde della Laguna Azul, che è una delle meraviglie naturali che rischia di venir distrutta dalla multinazionale e dal governo che la serve. La polizia “peruviana” li ha circondati in modo minaccioso, ponendosi al servizio, come sempre, dei milioni dei gringos contro la sete e la fame peruviane.

Il Potere Giudiziario si è recentemente accanito contro una famiglia umile che è stata malmenata e maltrattata per non essersi inginocchiata davanti alla criminale impresa straniera3.

Purtroppo una parte dell'attacco viene da parte di chi dice di dirigere la lotta del popolo: Wilfredo Saavedra ha diffuso sulla stampa capitolina la sua sentenza:”Il Comando Unitario di Lotta non è più l'organismo dirigente, ora lo sono quelli che proteggono le lagune”. Quello che non dice è che due dei tre membri del Comando Unitario di Lotta (Milton Sánchez di Celendín e Edy Benavides di Bambamarca-Hualgayoc) stanno proteggendo le lagune in loco mentre lui se ne sta tranquillamente in città.

I combattenti “antimineros” sono anche preoccupati dall'eventualità di un avvicinamento tra il partito Patria Roja4 e il governo, e segnalano i seguenti indizi: la provincia di Cajamarca, che sarebbe una delle tre provincie maggiormente danneggiate dal progetto Conga insieme a Celendín e Hualgayoc, non è salita a presidiare le lagune. Inoltre, il governo regionale, malgrado lo avesse proposto, fino a oggi non ha ancora convocato la popolazione al referendum per esprimersi pro o contro Conga.

Questa forma di lotta (il referendum regionale) è stata inaugurata dai combattenti “antimineros” a Tambogrande, nel distretto di Piura, e in seguito, e sempre con successo, in altre località come Ayavaca e Huancabamba. Il referendum servirebbe per dimostrare al popolo peruviano che Cajamarca NON VUOLE IL PROGETTO CONGA.

Al popolo peruviano, che viene ingannato dai grandi mezzi di comunicazione, viene detto che “solo una parte della popolazione del luogo fa parte del movimento anti-Conga, che è impulsato dal presidente regionale Gregorio Santos, che ambisce ad essere candidato alla prossima presidenza”.

Un altro fatto che ha allarmato i combattenti “antimineros” è stata la prematura interruzione dello sciopero del SUTEP per volere della sua direzione5.

Ma al di là di tutte le preoccupazioni e contrattempi, i combattenti dell'acqua sono decisi a morire ammazzati piuttosto che a morire di sete.

Le comunità che verrebbero direttamente danneggiate dal progetto Conga, e che sono quelle che stanno presidiando le lagune, stanno organizzando una marcia fino a Lima con i sindaci dei vari distretti, i dirigenti delle ronde contadine e i fronti di difesa in testa alla marcia. A Lima indiranno una conferenza stampa nella quale esporranno la drammatica situazione in cui si verrebbero a trovare se fosse portato a compimento il progetto Conga.

Speriamo che il popolo peruviano offra la sua solidarietà, comprendendo che la sconfitta della lotta per la vita a Cajamarca danneggerebbe tutta la popolazione peruviana, sottomettendola alla voracità del gran capitale transnazionale e ai suoi servi peruviani: Governo, Parlamento, Potere Giudiziario, Forze Armate, Mezzi di Comunicazione, ecc...

Hugo Blanco

dal numero di questo mese del mensile peruviano "LUCHA INDIGENA", in uscita nei prossimi giorni -

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I GUARDIANI DELLA LAGUNA, video:

http://youtu.be/spqhNSMFT7M

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Perú: in una disputa per la terra condannano una famiglia contadina a favore dell'impresa d'estrazione mineraria Yanacocha

Servindi, 31 ottobre 2012

Quattro membri della famiglia Chaupe, a Sorochuco (nota: dove il tasso di povertà è del 79,1%), nella regione di Cajamarca, sono stati condannati a tre anni di prigione, sospesa, e a pagare una multa di 200 soles per una supposta usurpazione di terra alla compagnia d'estrazione mineraria Yanacocha.

Secondo la sentenza, la famiglia ha 30 giorni di tempo per abbandonare il terreno in disputa (nota: dove c'è anche la casa in cui abitano e che recentemente hanno ricostruito con l'aiuto di altri contadini della loro comunità, dopo che era stata distrutta dalle ruspe mandate da Yanacocha), che farebbe parte della zona soggetta al progetto d'estrazione mineraria Conga. Si è ricorsi in appello contro la sentenza e si spera in una rivalutazione del caso e, di conseguenza, in un giudizio più consono con la legge e con la giustizia.

La difesa della famiglia Chaupe mette in discussione il comportamento del Pubblico Ministero che, insieme all'impresa, non ha presentato prove che dimostrino che Yanacocha è la reale proprietaria del terreno ubicato nella località di Tragadero Grande, a Sorochuco.

La proprietà della terra

Maxima Acuña mostra i segni dei colpi ricevuti durante il tentativo di sfratto intentato da Yanacocha

Nel 1994 Jaime Chaupe Lozano acquistò 18 ettari di terra per coltivazioni e pastorizia, così come è indicato nel certificado de posesión assegnatogli dalla la comunità contadina del distretto. Ma la sicurezza di essere titolare della terra in questione è durata fino a maggio 2011, quando sul posto è arrivata la compagnia mineraria.

A maggio 2011 infatti, Yanacocha ha preso di sorpresa la famiglia Chaupe Lozano presentandosi sul suo terreno con macchinari pesanti e con l'intenzione di aprire un sentiero carrozzabile, dichiarando di poterlo fare in quanto il terreno ubicato nei paraggi del Cerro Cocañes e El Perol è di sua proprietà dal 2001.

È questo il luogo al quale ci si riferirebbe riguardo al trasferimento di proprietà dall'impresa Minas Conga S.R.L. – la stessa che nel 1996 avrebbe comprato direttamente dalla comunità di Sorochuco le terre a Tragadero Grande– a Minera Yanacocha S.R.L.

Quello scontro con la polizia nel 2011, al quale parteciparono una ventina di effettivi della DINOES e personale della compagnia mineraria, è stato filmato in un video registrato da una donna disperata che denuncia d'essere vittima di aggressione fisica da parte dei “nuovi” padroni delle sue terre.

Non riuscendo nel suo proposito Yanacocha, ad agosto di quell'anno, presentò una denuncia penale per usurpazione aggravata contro Chaupe Lozano, Elías Abraham Chávez Rodríguez, Máxima Acuña Atalaya e Ysidora Chaupe Acuña, le ultime due, rispettivamente, moglie e figlia del primo.

Anteriormente la famiglia aveva denunciato l'impresa per usurpazione e danni, però la procura aveva archiviato definitivamente il caso, considerando che Chaupe Lozano non aveva dimostrato in forma certa la proprietà del terreno in disputa ....(segue)

note all'editoriale ACQUA:

1L'Autore si riferisce alla transnazionale Yanacocha che dal 1993 sfrutta con miniere a cielo aperto il territorio di Cajamarca per estrarne oro, e che ora vuole imporre il contestatissimo progetto d'estrazione mineraria chiamato Conga.

2Yanacocha, che è la miniera d'estrazione d'oro più grande dell'America Latina, appartiene a un consorzio di proprietà per il 51,35% della compagnia statunitense Newmont Mining Corporation, per il 43,65% dell'impresa peruviana Minas Buenaventura e per il 5% alla CFI, Corporación Financiera Internacional, istituzione affiliata alla Banca Mondiale.

3 A seguito dell'editoriale, riportiamo un breve riassunto di questo episodio con annesso un video sull'accaduto.

4Patria Roja è il partito al quale appartengono Gregorio Santos, il presidente regionale di Cajamarca, e Hidelso Hernández, che è uno dei tre dirigenti del Comitato Unitario di Lotta contro il progetto Conga, l'unico tra i tre dirigenti del Comitato a non essere presente al presidio a tempo indeterminato contro Conga che è attualmente in atto sulle lagune.

5Il SUTEP è il Sindacato Unificato dei Lavoratori dell'Educazione, ed è diretto da Patria Roja. Recentemente ha indetto uno sciopero che stava avendo molta risonanza nel paese ma che è poi è stato sospeso prima di aver ottenuto l'adempimento della sua richiesta principale, inerente agli stipendi dei professori.







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