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A chi è interessato: una firma per invitare gli italiani residenti in Venezuela a votare per hugo Chavez alle prossime imminenti elezioni
- Subject: A chi è interessato: una firma per invitare gli italiani residenti in Venezuela a votare per hugo Chavez alle prossime imminenti elezioni
- From: "gaia.capogna at tin.it" <gaia.capogna at tin.it>
- Date: Thu, 13 Sep 2012 11:03:31 +0200 (CEST)
Il giorno 13 settembre 2012 10:29, Aldo Zanchetta <aldozanchetta at gmail.com> ha scritto:
Girare le firme direttamenta a Claudia Fanti: claudia at adista.it
---------- Forwarded message ----------
From: Claudia Fanti <claudia at adista.it>
Date: 2012/9/13
Subject: Re: da Aldo
To: Aldo Zanchetta <aldozanchetta at gmail.com>
Caro Aldo, ti va di firmare questa lettera che Marinella Correggia ha
avuto l'idea di scrivere agli italiani in Venezuela? Vorremmo
diffonderla quanto prima. Puoi aggiungere, oltre al tuo, anche altri
nomi, anche (e soprattutto) di cittadini comuni, con relative
professioni. Puoi mandare il nome/i nomi a me. Provvedo io a girarli.
Un abbraccio
Qui sotto trovi la versione in spagnolo e quella in italiano
Queridos amigos italianos que viven en Venezuela,
somos personas de distinta orientación política y cultural de toda
nuestra querida Italia. Y sentimos la necesidad de comunicarnos con
usted al respecto de las importantes elecciones que se celebrarán el 7
de octubre en Venezuela.
No queremos escribir mucho. Nuestra invitación es clara: le instamos a
votar por Hugo Chávez y, por supuesto, lo que él representa. Para
continuar y mejorar las realizaciones en temas sociales, políticos y
ambientales que han caracterizado su presidencia hasta ahora, aunque
con tantas dificultades y los errores inevitables.
Les pedimos con toda la humildad del caso, ya que no vivimos en
Venezuela, aun cuando algunos de nosotros estamos familiarizados con
el país.
Sabemos por otra parte los acontecimientos en Italia. Ellos viven en
nuestra piel.
Si América Latina está experimentando el futuro, un futuro de
solidaridad, paz y dignidad, Europa no está en absoluto en la misma
dirección.
La dictadura de los mercados financieros y la falta de sostenibilidad
de un modelo de desarrollo que no quieren que se está produciendo
numerosas víctimas y la situación puede empeorar. Empresarios
desempleados y empobrecidos son de huelgas y protestas, pero no se
habla de esto en los medios. Muchas personas se quitan la vida. Los
afortunados que trabajan regularmente, ven pasar el tiempo de la
jubilación. Las escuelas están en ruinas. La inseguridad es total. Por
supuesto, no son los privilegiados que tienen grandes rentas y
propiedades. Y entre ellos los políticos. La brecha entre las clases
medias y bajas y los pobres esta en aumento.
El gobierno italiano actual no fue elegido. Fue nombrado. Es un
gobierno de los banqueros. Hay una hermosa naturaleza, pero la
especulación y la ignorancia del público se han arruinado la mayor
parte de ellos.
Desafortunadamente, Italia està hechando a la basura las mejores de
sus tradiciones, eliminando las ventajas culturales adquiridas durante
siglos.
En un libro de Manuel Scorza, "la danza immobile", un protagonista
francés le dice a su amigo peruano: "Europa ha muerto". Aquí tenemos
un poco esta sensacion.
América Latina por el contrario, está en camino. Es su momento. Y
creemos que el presidente Hugo Chávez ha jugado un papel importante en
todo esto, junto con algunos otros presidentes electos en la segunda
mitad de los años 90. Ante, América Latina estaba sumida en dictaduras
sangrientas o pisoteados por los gobiernos neoliberales que no se
preocupan por la gente. Carecía de soberanía y prestigio
internacional. Era, de manera humillante, el patio trasero de los
Estados Unidos. Desde que el viento se cambiò de una buena parte de su
continente, se han logrado resultados sorprendentes en pocos años.
Venezuela es considerado uno de los favoritos, gracias a la
utilización social de los ingresos del petróleo a nivel nacional e
internacional. Leemos que la ONU ha declarado su país libre de
analfabetismo. Salud para todos ya no es un mito. La jubilacion llega
mucho antes que en Italia. Las horas de trabajo disminuye. No es una
coincidencia que la inversión social se destina hasta un 42,5% del
presupuesto del Estado. Incluso Capriles Radonski no podía dejar de
reconocer los indiscutibles logros sociales realizados por el Gobierno
Bolivariano en los diferentes ámbitos de la educación, la cultura, la
salud, la nutrición, la política de vivienda, las pensiones, el
salario mínimo (a pesar de en su programa se espera un recorte
inversión en el campo social). El proyecto de integración regional
llamado Alba es un ejemplo para el mundo de solidaridad internacional,
cooperación entre las diferentes acciones en común, incluso para la
paz. Por cierto, mientras que Italia continúa participando en las
guerras serviles que crean estragos en las casas de otras personas,
América Latina elije cada vez más paz.
Esperamos que el modelo Alba, cuyo nacimiento el papel de Hugo Chávez
fue fundamental, persiga el objetivo de aumentar la justicia
ecológica, incluso para una convivencia armónica con el planeta. Esto
también requiere un cambio en los estilos de vida de los individuos y
los grupos, un exceso de lo que es insostenible, la energía que
consume, se hunden los escasos recursos y violentos con otros seres
humanos y todos los seres vivientes. Esta reestructuración de la
economía requerirá la cooperación entre los pueblos, incluso antes que
entre los gobiernos. Y, tal vez, incluso aquí en Italia estamos
haciendo algo. Por cierto pero no con la ayuda del gobierno.
Por estas razones, será un placer para nosotros si la comunidad
italiana decida no tirar a la basura una experiencia que todavía
necesita tiempo, pero ya ha recorrido un largo camino.
Con la esperanza de que sigan otros contactos despues de esto primera
comuncacion, le damos las gracias por su atención.
Cari amici italiani che vivete in Venezuela,
siamo persone di diverso orientamento politico e culturale, sparse per
la nostra cara Italia. E sentiamo il bisogno di contattarvi a
proposito delle importanti elezioni che il 7 ottobre si svolgeranno in
Venezuela.
Non vogliamo dilungarci. Il nostro invito è chiaro: vi esortiamo a
votare per Hugo Chávez, o meglio per quello che egli rappresenta. Per
continuare e migliorare le realizzazioni sociali, politiche e
ambientali che hanno caratterizzato la sua presidenza finora, pur con
tante difficoltà e inevitabili errori.
Ve lo chiediamo con tutta l'umiltà del caso, poiché noi non viviamo in
Venezuela, anche se alcuni fra noi conoscono bene il Paese. Conosciamo
in compenso gli accadimenti in Italia. Li viviamo sulla nostra pelle.
Se l'America Latina sta sperimentando il futuro, un futuro di
solidarietà, pace e dignità, l'Europa non sta andando affatto nella
stessa direzione. La dittatura dei mercati finanziari e
l'insostenibilità di un modello di sviluppo che non vi auguriamo
stanno producendo molte vittime e la situazione è destinata a
peggiorare. Disoccupati e imprenditori caduti in povertà fanno
scioperi e protestano ma non sono ascoltati. Molti si tolgono la vita.
I più fortunati, quelli che lavorano regolarmente, vedono allontanarsi
il momento della pensione. Le scuole sono allo sfascio. L'insicurezza
è totale. Certo, rimangono i privilegiati, quelli che hanno enormi
rendite e proprietà. E fra loro i politici. Il gap fra classi medie e
basse e quelle abbienti aumenta.
L'attuale governo italiano non è stato eletto. È stato nominato. Ed è
un governo di banchieri. Ci rimane una bellissima natura; ma le
speculazioni e l'ignoranza interessata ne hanno rovinato gran parte.
Purtroppo l'Italia sta gettando via il meglio delle sue tradizioni,
annullando i vantaggi culturali acquisiti in secoli.
In un bel libro di Manuel Scorza, La danza immobile, una protagonista
francese dice al suo amico peruviano: "L'Europa è morta". Ecco,
abbiamo un po' questa sensazione.
L'America Latina invece è in cammino. È la sua ora. E riteniamo che il
presidente Hugo Chávez abbia avuto un ruolo importante in tutto ciò,
insieme ad alcuni altri presidenti eletti a partire dalla seconda metà
degli anni '90. Prima, l'America Latina era sprofondata in dittature
sanguinarie o calpestata da governi neoliberisti che non si curavano
della popolazione. Era priva di sovranità e di prestigio a livello
internazionale. Era, in modo umiliante, il cortile di casa degli Stati
Uniti.
Da quando il vento è cambiato in buona parte del vostro continente,
sono stati raggiunti risultati incredibili, in pochi anni. E il
Venezuela è da considerarsi un capofila, grazie all'uso sociale dei
proventi del petrolio a livello nazionale e internazionale. Leggiamo
che l'Onu ha dichiarato il vostro Paese libero dall'analfabetismo. La
salute per tutti non è più un mito. La pensione arriva molto prima che
in Italia. Le ore di lavoro stanno diminuendo. Non è un caso che agli
investimenti sociali sia destinato addirittura il 42,5% del bilancio
statale. E che persino Capriles Radonsky non abbia potuto fare a meno
di riconoscere le indiscutibili conquiste sociali realizzate dal
governo bolivariano nei diversi ambiti dell'educazione, della cultura,
della salute, dell'alimentazione, della politica abitativa, delle
pensioni, del salario minimo (malgrado nel suo programma si preveda
proprio un taglio degli investimenti in campo sociale). Il progetto di
integrazione regionale chiamato Alba è un esempio per il mondo di
solidarietà internazionale, di collaborazione fra diversi, di azione
in comune, perfino per la pace. A proposito: mentre l'Italia continua
a partecipare servilmente a guerre che creano devastazione a casa
d'altri, l'America Latina è sempre più in pace.
Ci auguriamo che il modello Alba, per la cui nascita il ruolo di Hugo
Chavez è stato determinante, persegua sempre più l'obiettivo della
giustizia anche ecologica, per una armoniosa convivenza con il
pianeta. Ciò richiede anche un cambiamento negli stili di vita
individuali e collettivi, un superamento di quanto è insostenibile,
energivoro, dissipatore di risorse scarse, violento per gli altri
esseri umani e per tutti gli esseri viventi. Questa riconversione
dell'economia e della vita richiederà una collaborazione fra popoli
prima ancora che fra governi. E su questo, forse, perfino qui in
Italia stiamo facendo qualcosa. Ma non certo con l'aiuto del governo.
Per queste ragioni, sarà una gioia per noi se la comunità italiana
deciderà di non gettare via un'esperienza che ha ancora bisogno di
tempo ma che ha già percorso tanta strada.
Nella speranza che a questo primo contatto ne seguano altri, vi
ringraziamo per la vostra attenzione.
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