Chiapas, URGENTE



 
Sciopero della fame dei prigionieri in Chiapas: raccolta firme

http://www.autistici.org/nodosolidale/news_det.php?l=it&id=2145


Novembre 2011, Chiapas, Messico

Dal 29 settembre un gruppo di prigionieri indigeni, reclusi in diverse
carceri del Chiapas e appartenenti alle organizzazioni "la Voz del
Amate", "Solidarios de la Voz del Amate" e "Voces
Inocentes" si sono
dichiarati in sciopero della fame e digiuno.

I loro nomi sono: il professor Alberto Patishtan Gomez, Andres Nuñez
Hernandez, Alfredo Lopez Jimenez, Alejandro Diaz Santiz, Jose' Díaz
Lopez, Pedro Lopez Jimenez, Juan Diaz Lopez, Rosario Diaz Méndez,
Enrique Gomez Hernandez, Juan Collazo Jimenez e la compagna Rosa Lopez
Diaz.

Tutti e tutte sono ingiustamente privati della loro liberta' dato
che i
delitti di cui sono accusati e per i quali sono condannati a pene
lunghissime sono stati prefabbricati ad arte. Tutti e tutte sono stati
torturati fisicamente e psicologicamente al momento dell'arresto da
personale in borghese e in case anonime che sono nei fatti dei centri
di
detenzione e tortura clandestini.

La loro degna lotta e' per denunciare gli orrori e gli abusi che si
vivono nelle carceri del Messico e per esigere la liberta'
immediata.

Intorno a loro si sono levate molte voci solidali, in Messico come nel
mondo. Voci che dal basso rivendicano e praticano una giustizia
diversa,
lontana dai tribunali di stato e vicina ai popoli. Voci che rifiutano
lo
sfruttamento, il saccheggio dei beni comuni, la repressione, il
disprezzo. Voci e persone che quotidianamente costruiscono migliaia di
alternative al mondo marcio del capitale e delle sue barriere,
materiali
e immateriali che siano. Voci e persone che parlano lingue diverse ma
allo stesso ritmo, quello del cuore, che batte in basso e a sinistra.

In questo grido di liberta' si riflette, come in uno specchio, la
rabbia di migliaia di prigionieri politici palestinesi in Israele; di
migliaia di migranti che rifiutano il cibo e si ribellano contro i
Centri di Identificazione ed Espulsione europei dove sono ingiustamente
detenuti; dei mapuche che con il loro lunghissimo sciopero della fame
rifiutano la Legge Anti-terrorismo; nella stessa rabbia si riconoscono
i
Curdi nelle prigioni turche, i baschi e le basche torturati nei FIES, i
nigeriani e gli africani che si ribellano alle multinazionali del
petrolio e sono arrestati e assassinati... tutti quelli e quelle
dissidenti incarcerate in queste umide pareti in ogni angolo del mondo,
dove cercano di schiacciare le idee.

Per questo lanciamo un appello alle organizzazioni indipendenti, ai
gruppi di affinita', ai centri sociali, ai sindacati autonomi, ai
media
indipendenti, a tutti quelli e a tutte quelle che agiscono in forma
autogestita e che sono complici e colpevoli, come tutti e tutte noi, di
sognare un mondo senza barriere, frontiere o prigioni a unirsi e
solidarizzare con questa degna lotta dei prigionieri e delle
prigioniere
politiche in sciopero della fame in Chiapas.

Abbattiamo i muri delle prigioni!
Liber@ tutt@!
Se toccano uno di noi toccano tutti noi!

Per aderire all'appello mandare una mail a:
noestamostodxs at riseup.net

CHIEDIAMO PER FAVORE DI ADERIRE ENTRO DOMENICA 6 NOVEMBRE