Honduras
Banca statale
tedesca ritira finanziamento
a Corporación Dinant
(Miguel Facussé)
Fatale il suo coinvolgimento
nella violazione dei diritti umani nella zona del Bajo
Aguán
Militarizzazione nel Bajo
Aguán ©(Foto G. Trucchi)
La Società tedesca di investimento e sviluppo (DEG),
che fa parte del gruppo statale Istituto di Credito per la
Ricostruzione (KfW Bankengruppe), ha informato attraverso
una missiva inviata al segretario internazionale di FIAN
Internacional che, dopo avere analizzato approfonditamente la
situazione del conflitto agrario nel Bajo Aguán, ha preso la decisione
di interrompere la relazione contrattuale con la Corporación
Dinant in Honduras.
La DEG ha
dichiarato che, pertanto, non erogherà il finanziamento già approvato
a questa azienda. Il proprietario della Corporación Dinant,
il latifondista e produttore di palma africana Miguel Facussé
Barjum, aveva dichiarato in una intervista alla stampa nazionale che
tale prestito sarebbe stato di circa 20 milioni di dollari.
Nei giorni precedenti all'annuncio della DEG, Fian
Internacional si era riunita con dirigenti della banca tedesca
e aveva consegnato loro la relazione preliminare della Missione
Internazionale, che dal 25 febbraio al 4 di marzo ha analizzato a
fondo la situazione dei diritti umani nel Bajo Aguán.
La Missione è una diretta conseguenza
dello sforzo messo in campo da varie reti internazionali
- Aprodev, Cifca, Fian Internacional,
Fidh, Rel-Uita e Vía Campesina -, con il sostegno
di organizzazioni nazionali che lavorano sul tema dei diritti umani
- Cofadeh,Cdm, Ciprodeh, Commissione
Vera e Fian Honduras -. La relazione preliminare della
missione era già stata consegnata lo scorso 25 marzo 2011 al
relatore per l'Honduras della Commissione interamericana dei diritti
umani (Cidh), Felipe González.
Di
fronte alle gravi violazioni ai diritti umani riportate nella relazione,
così come alle evidenze e alle testimonianze raccolte nella zona circa
il coinvolgimento del servizio di vigilanza privata dell'impresa di
Miguel Facussé negli abusi perpetrati contro la popolazione
contadina e negli omicidi avvenuti nel Bajo Aguán, Fian
Internacional ha sollecitato alla DEG di rivedere
la propria relazione contrattuale con la Corporación Dinant
e di sospendere l'erogazione dei finanziamenti concessi.
"Fian Internacional considera molto positiva
questa decisione assunta dalla DEG, poiché è in sintonia con le
raccomandazioni fatte dalla Missione Internazionale:
"Sollecitiamo che nel caso particolare del Bajo Aguán, la cooperazione
bilaterale e le banche multilaterali rivedano tutti i loro accordi di
cooperazione finanziaria con le forze di pubblica sicurezza e con
le imprese private che potrebbero essere coinvolte in atti di violenza,
repressione e violazione dei diritti umani nella regione".
Martín Wolpold-Bosien, coordinatore di Fian
Internacional per il Centroamerica, considera che la decisione
presa dalla DEG sia un passo molto importante: "È una
decisione significativa perché potrebbe avere un effetto positivo per
prevenire ulteriori violazioni ai diritti umani contro le comunità
contadine nel Bajo Aguán, facendo capire ai responsabili della
repressione che tale comportamento ha costi finanziari molto alti per
loro.
Inoltre - ha continuato Wolpold-Bosien - rinforza alcune
petizioni già presentate ad altre agenzie di cooperazione che
continuano a finanziare le imprese denunciate, come per esempio
la Corporazione Finanziaria Internazionale della Banca Mondiale
(IFC), la Banca Interamericana per lo Sviluppo (BID) e il
governo britannico all'interno dei progetti del Meccanismo di Sviluppo
Pulito (MDL)", ha concluso.
Secondo la stessa Corporación Dinant, il progetto di
espansione della produzione della palma africana nel Bajo Aguán sarebbe
finanziato da varie agenzie per un totale che supera i 75 milioni di
dollari.
L'azienda Exportadora del Atlántico, che insieme a
Corporación Dinant forma il Grupo Dinant, ha inoltre
presentato due progetti del MDL nella zona del Bajo Aguán e Lean,
che coinvolgono la compagnia francese d'elettricità EDF Trading e
il governo britannico.
Lo scorso febbraio, 76 organizzazioni dei cinque continenti, tra
cui l'Associazione Italia-Nicaragua e la Rel-UITA, hanno
inviato una lettera aperta al governo britannico affinché ritiri la sua
approvazione ai progetti. L'organizzazione tedesca Salva la Selva
ha iniziato inoltre una campagna di invio di messaggi di posta
elettronica al governo della Gran Bretagna per aumentare la pressione in
vista della riunione del 14 aprile del comitato esecutivo del
MDL.
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista
Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua
- www.itanica.org
)
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