INMP
-
30
e 31 ottobre 2010
presso
l’Auditorio dell’INMP
via
delle Fratte di Trastevere 52, ROMA
30 ottobre – Ore 19:00
Contracorriente: Guía de
Supervivencia para Artistas en el Perú
Regia: Ann Kaneko; Giappone/USA/Perù, 2008,
64’;
V.O. Spagnolo, inglese, giapponese e quechua.
Attraverso due decadi di governi corrotti e leader
incompetenti, questo film racconta la storia di quattro artisti: Claudio Jiménez
Quispe scappa dal suo villaggio in Ayacucho a causa dell’insorgenza del gruppo maoista
Sendero Luminoso. Realizza una cronaca di questa violenza con I suoi retabli,
pale d’altari in legno tradizionali con qualche scena popolare. Alfredo Márquez,
un membro della scena sotterranea degli anni ’80, produce immagini politiche
provocatorie nonostante I quattro anni di carcere ingiusto. Con la caduta
dell’ex presidente Alberto Fujimori, la gente criticava a peruviani-giapponesi
come Eduardo Tokeshi, ciò nonostante riafferma la propria identità attraverso
una serie di bandiere peruviane. Natalia Iguíñiz provoca la Chiesa Cattolica e la
socialmente conservatrice classe media mostrando immagini controverse che
mettono in discussione genere e classe. Ogni artista ci insegna il significato
di preservare e fare arte in un paese come il
Perù.
31 ottobre – Ore 19:00
El regalo de la
Pachamama
Regia: Toshifumi Matsushita; Bolivia/Giappone 2008,
85’.,
V.O. Quechua, Sott. Inglese/Italiano
Un film caldo e vibrante sull’infanzia che
racconta la storia di Kunturi, un bambino Quechua tradizionale di 13 anni che
trascorre la vita insieme alla sua famiglia nei dintorni di Uyuni, un lago di
sale. Per svariati mesi accompagna il padre in una traversata per
la Bolivia, viaggiano
per “la distesa di sale” con blocchi di sale legati sulla loro mandria di lama,
scambiando il minerale con altri prodotti delle Ande. Con tutte queste
esperienze, Kunturi inizia a capire chi è come giovane e come Quechua. Quando il
viaggio si sta per concludere, conosce una bellissima ragazza durante un
festival in un posto sacro per la sua gente. I giovani sentono una lieve scossa
nei loro cuori mentre condividono un sogno semplice ma profondo: attraversare il
lago di sale in bicicletta. Alla fine, il bambino scopre ciò che suo padre aveva
voluto dire con la frase : “Il regalo della
Pachamama”.
Toshifumi Matsushita (Kakogawa,
1950)
Casa del CinemaRoma
2 e 3 novembre 2010
L.go
Marcello Mastroianni, 1 Villa Borghese, Roma
Programma
2 NOVEMBRE SALA DELUXE
Ore 20.30 De
Bolívar a Chávez (70’)
*Introduce il film l’Ambasciatore del Venezuela, Ecc.mo Luis José Berroterrán
Acosta
Ore 22.00 Ernesto Cardenal: Solentiname
(87’)
3 NOVEMBRE SALA DELUXE
16.00 Gerardi
18.00 Túpac Amaru (90’)
20.00 a)-
Jopoi, todos juntos/ Jopoi, tutti
iniseme, Jopoi all togheter (52)
b)- La verdad sotterrada
(52’)
22.00 Locos por la bandera
(95’)
2 novembre
De Bolívar a
Chávez, hacia la Segunda
Independencia/Da
Bolívar a Chávez, fino alla Seconda
Indipendenza
Regia: Daniel Vaca Narvaja;
Venezuela, 2009,
Genere: Documentario,
70’,
V.O. Spagnolo, Sott. Italiani.
Documentario storico politico sulla lotta del popolo
venezuelano nel contesto dello sviluppo di emancipazione dell’America Latina,
dalla fine del XVIII secolo fino ad oggi. Narra la storia del popolo
venezuelano, con il riflettore posto sulla rivoluzione e sull’attuale governo di
Hugo Chavez. Storia ed attualità si fondono in un’originale interpretazione, che
denucia l’interventismo nordamericano e recupera le gesta anti-imperialiste dei
popoli latinoamericani durante la lunga marcia verso l’unità ed emancipazione
definitiva. Un appassionante percorso cronologico attraverso la storia
latinoamericana dal periodo indipendista fino ad oggi. Dove il passato ed il
presente si fondono nella stessa lotta dei popoli latinoamericani per liberarsi
dall’imperialismo internazionale. Nonostante le forze imperialiste abbiano
voluto cancellare o tergiversare qualsiasi vestigio di lotta indipendista nella
regione attraverso un uso costante di diversi mezzi di distrazione, la realtà
storica ci dimostra che quello sviluppo non si può fermare, soprattutto quando i
Popoli del Continente prendono coscienza che l’America Latina è un solo Popolo.
“Da Bolávar a Chávez fino alla Seconda Indipendenza” è un’opera cinematografica
consigliabile e indispensabile per qualsiasi tipo di pubblico, che colloca nel
tempo e nello spazio gli avvenimenti che segnarono la storia di questo
continente e permette intravedere il modo in cui si delinea il destino di un
popolo che contro ogni pronostico ha ripreso la sua marcia verso la libertà
ancora una volta.
Ernesto Cardenal: Solentiname
Regia: Modesto
López, Messico, (filmata in Costa Rica/Nicaragua); 2006, 87’, V.O. Spagnolo, Sott.
Italiani.
Un pilastro della vita e dell’opera di Ernesto Cardenal è
la ricerca della divinità che è presente nella quotidianità. Nelle interviste
realizzate in Nicaragua,
Costa Rica e
Cuba, si affronta la sua poesia, la
scultura e la meravigliosa opera che realizzò in Solentiname, alla quale si
unirono contadini e pescatori di queste isole, e dove insieme rinacquero come
pittori, artigiani, poeti e rivoluzionari..
3
novembre
Gerardi
Regia: Carlos Alarcón e Nery Rodenas, Guatemala, 2010,
90’, V.O.
Spagnolo ; sott. Italiani.
Il film narra la vita ed opera del Vescovo della Diocesi
del Quiché, in Guatemala, che venne trucidato il 26 aprile 1998, due giorni dopo
la pubblicazione del rapporto Guatemala,
mai più, che indica esercito e governo del Paese come responsabili di
genocidio e "crimini contro l'umanità" durante gli anni bui della guerra civile
(1960-1996). Gerardi pagò con la vita l'impegno a favore dei popoli indigeni del
Guatemala
Túpac Amaru
Regia: Federico García
Hurtado, Peru/Cuba, 1983, 90’, V.O Spagnolo; Sott.
Italiani.
La storia di José Gabriel Condorcanqui Noguera,
conosciuto come Túpac Amaru
(1704 -1781) e la sua lotta contro la colonizzazione spagnola, presentata
con una dimensione che trascende il suo contesto e il suo tempo. Fu il capo di una rivolta indigena
contro gli Spagnoli del Perù coloniale. Nonostante la rivolta non ebbe successo,
divenne simbolo della battaglia per i diritti delle popolazioni indigene
dell'America latina e della lotta, anche armata, contro i
governi di quei Paesi. Il nonno di sua madre era l'ultimo imperatore Inca
Túpac Amaru.
Era
uomo di ferrei principi morali ed era indignato della situazione nella quale
vivevano le popolazioni native, e supplicò il governo spagnolo di migliorare le
condizioni di vita nelle miniere, nelle fabbriche tessili e nei villaggi.
Passò dalle parole ai fatti e, ispirandosi al suo
trisavolo Túpac Amaru che resistette fino alla morte contro gli spagnoli a
Vilcabamba, prese il suo nome ed organizzò una rivolta, la prima sollevazione
anti-colonialista contro gli spagnoli dalla fine dell'Impero Inca.
Il
movimento, che raccolse 90.000 combattenti, si diffuse fra le popolazioni
indigene scuotendo le fondamenta dell'impero coloniale, e liberò parte del Perù
e dell'Alto Perù (Bolivia), ma fu sconfitto per
mancanza di esperienza militare.
Fatto prigioniero, Túpac Amaru fu condannato a morte con
la sposa e i figli; i loro corpi, squartati, vennero esposti sul monte Picchu
alle porte di Cusco nella Plaza de Armas dove
anche Túpac Amaru I venne decapitato.
Seguirono anche altre sollevazioni che furono tutte
stroncate e i partecipanti furono catturati. La maggior parte fu condannata a
morte e una parte (circa 90 persone) vennero trasferite nelle carceri in Spagna
dove morirono. Fu comunque solo l'inizio delle battaglie che portarono
all'indipendenza del Perù.
Jopoi, todos
juntos
Regia:
Miguel Vassy,
Paraguay/Brasile; Documentario, 2009, 52’,
V.O. Spagnolo/Guaraní; Sott.
Inglese
Il
Paraguay ha una bassissima densità di popolazione per kilometro quadrato. Ma,
nonostante si possa dire che c'è territorio in eccesso, gli indigeni guaranì non
hanno un altro "posto"
per
esistere che non sia quello della loro lingua, parlata da più del 90% della popolazione
creola.
In un
panorama di cambi culturali, politici e sociali profondi, il popolo Guarani
cerca di sopravvivere.
Divisi da confini esogeni, minacciati
dall'agroindustria che aspira e riesce a privarli delle loro terre, essi
resistono e la loro lotta li unisce ai piccoli agricoltori creoli.
La
loro visione del cosmo, i loro valori, aspetti rilevanti
della loro cultura sono condivisi da vasti settori della popolazione creola, non
indigena.
La
società paraguayana è multietnica e la lingua guarani è la lingua madre
del 97% dei
paraguayani... sebbene gli "indigeni” guaranì siano solo il 2,5% della
popolazione...
“Jopói”, un viaggio nelle terre paraguayane,
nei villaggi dei creatori della lingua nazionale: il Guaraní. Minacciati da
“modelli di sviluppo” che non li tengono in considerazione e non riconoscono i
loro diritti, come potranno sopravvivere gli indigeni guaraní e fino a quando?
La verdad
sotterrada
Regia:
Miguel
Vassy, Uruguay/Brasile, documentario, 2009, 52’, V.O. Spagnolo. Sott.
Inglese
Uruguay è un chiaro esempio del coordinamento tra i militari durante le dittature in
Argentina,
Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e il medesimo paese. Mentre
32 uruguaiani scomparvero nel territorio nazionale, circa 200 furono sequestrati
in altri paesi.
Uruguay non ha solo coordinato la
persecuzione dei propri oppositori ma anche quelli altrui. Militari e polizia
uruguaiani nascosti da nomi e documenti falsi, avanzavano in Argentina, Paraguay,
Brasile seguendo la pista di cittadini uruguaiani e di altre
nazionalità.
Nel 1986, un anno dopo la fine della
dittatura, una legge proibì di giudicare e punire i militari e poliziotti
accusati di aver violato i diritti umani tra il 1973 e 1985. Ciononostante la verità iniziò a prendere forma
durante decenni, per mano e voce dei familiari, amici delle
vittime.
E’
stato soprattutto grazie all’incessante ricerca di bambini scomparsi che le
denunce sulla macabra pianificazione divennero
irrefutabili.
Locos
de la bandera
Regia: Julio Cardoso,
Argentina,
2005, 95', vo. spagnola sott. it aliani
Il dramma delle
Malvinas visto da coloro i quali ne furono indirettamente o direttamente
colpiti. Testimonianze di reduci della guerra e di persone che hanno subito la
drammatica scomparsa dei propri cari, mettono in evidenza il doloroso lutto
mantenuto per venti anni, che si è scontrato con il silenzio, la sordità e il
disinteresse della società.
Il film fu premiato
nel Festival de Cine de Mar del
Plata, fu dichiarato d’interesse culturale dalla
Secretaría de Cultura de la
Nación.
CEB
- 4 e 5 novembre 2010
Auditorio Ambasciata del
Brasile
Piazza
Navona 18,
Roma
4
novembre - Ore 17:00
Deus e
o Diabo na Terra do Sol/ Il dio nero e il diavolo biondo
Interviene il Prof. Bruno Torri (Presidente
SNCCI)
Regia:
Glauber Rocha, Brasile, 1964, b/n, 113’ v.o. sott.
it.
Con: Mauricio Do Valle, Geraldo Del Rey, Iona Magalhães, Lydio Silva, Milton Rosa, Antonio Pinto,
Marrom, João Gama, Sonia Dos Humildes, Othon Bastos.
Nel
Nordeste brasiliano, il contadino Manuel entra nella cerchia di un bizzarro
santone, il "beato" Sebastião. Trasformatosi nel "cangaceiro" Satanás, dovrà
però guardarsi dal terribile António das Mortes, giustiziere di tutti i
"beati"... Il profeta del "Cinema nôvo" imbastisce una complessa metafora sulla
dialettica storico-sociale del suo Paese
4 novembre - Ore 19:00
Gaijin, caminhos da Liberdade
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 1980,
105’,
Port. Sott. Portoghese.
Il film –pluripremiato- racconta
la saga di un gruppo di immigranti giapponesi in Brasile. "Nel 1908 avevo
sedici anni quando ho dovuto lasciare il mio paese..." Il film comincia e
finisce su questa frase di Titoe, una contadina giapponese, vittima dell'
emigrazione organizzata dal Giappone verso il Brasile, all'inizio del secolo
XX”.
5 novembre - Ore 17:00
Bye,
bye Brasil
Regia: Carlos Diegues, Brasile, 1980,
100’, V.O.
Portoguese, Sott. Italiani.
Con José Wilker, Betty Faria, Zaira Zambelli,
Jofre Soares, Marcus Vinicius.
Una piccola carovana di artisti
attraversa le zone interne del Brasile per offrire alle popolazioni povere
spettacoli che facciano dimenticare, almeno per qualche ora, la miseria che
quotidianamente li affligge. Durante il viaggio, al gruppo di artisti si unisce
una coppia di mendicanti che sta fuggendo dal Nordest del Brasile messo in
ginocchio da una tremenda siccità. I due senzatetto sanno che la compagnia si
dirige verso l'Amazzonia, una terra ricca di acqua e conosciuta da tutti come
l'Eldorado brasiliano. Sarà in quel luogo che i due vivranno incredibili
avventure.
5 novembre - Ore 17:00
Gaijin, ama
me como sou
Regia: Tizuka Yamasaki, Brasile/Giappone, 2005,
131’,
Port. Sott. Portoghese..
Con: Tamlyn Tomita, Jorge Perugorría, Gabriel Damazo
Bravo Salinas,
Nobu McCarthy .... Shinobu Yamashita, Kyoko Tsukamoto, Kissei Kumamoto, Lus
Melo, Zezé Polessa, ee
Titoe è una ragazza
giapponese che arriva in Brasile nel 1908; lei era partita con la promessa: di
arricchirsi e ritornare dopo cinque anni.
Ma la dura realtà dà poche speranze. Così Titoe si adatta, e il suo
spirito di imprenditrice segna la vita e il destino delle sue discendenti:
Shinobu, Maria e Yoko. La prima, al contrario della madre, si aggrappa ai
costumi giapponesi e non accetta il matrimonio della figlia Maria con Gabriel,
un gaijin (straniero). La coppia sta concludendo un grande affare quando il
fisco li lascia in miseria. Shinobu allora decide di rimediare la situazione
andando in Giappone. Gabriel la segue senza alternativa. Nel 1995 Gabriel viene
dato per disperso dopo un terremoto. La figlia Yoko convince Maria ad andare a
cercarlo. Purtroppo le due donne non riescono ad adattarsi alla terra che
pensavano fosse la loro, e inoltre i giapponesi le trattano come straniere. Ma
resistono, disposte a ricominciare una vita migliore e mantenere la promessa di
Titoe.
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