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Un nuovo giornale telematico in 6 lingue, fra cui l'italiano : DESINFORMEMONOS
- Subject: Un nuovo giornale telematico in 6 lingue, fra cui l'italiano : DESINFORMEMONOS
- From: "Aldo Zanchetta" <aldozan at teletu.it>
- Date: Tue, 28 Sep 2010 15:51:52 +0200
Il <Sarau de Binho> Dal giornale telematico in 6 lingue <desinformemonos> numero 6 - aprile / maggio 2010 - www.desinformemonos.orgIn questo bar, esponente del movimento culturale della periferia della più grande capitale brasiliana, tutti i lunedì si svolge il "Sarau de Binho", (saraus: feste letterarie notturne - N.d.T.) che riunisce poeti ed artisti, principalmente della Zona Sud, una delle aree più povere e violente di San Paolo, metropoli con oltre 11 milioni di persone e 6 milioni di auto. Lì è maturata l'idea ed ha raccolto adepti: l'arte come sovversione delle posizioni sociali ed il camminare in risposta al tempo che regola il ritmo delle città e dei suoi abitanti.
"Camminare è una cosa molto ancestrale, ha un significato. L'uomo cammina per muoversi da quando esiste. Ma c'è una cosa nuova, perché camminando tu sei parte del paesaggio. In auto no, il paesaggio resta lì. Quando camminiamo, percepiamo il luogo: la vegetazione che c'era prima e che poi non c'è più, il suolo che calpesti è diverso da un altro, è rosso, qui è fango, lì è pietra, ghiaia. Tu stabilisci una relazione con lo spazio. Anche il tempo è altro, è mitico, ha un'altra dimensione", dice Binho.
"All'inizio eravamo solo Serginho Poeta ed io. Poi un amico disse che voleva documentare il tragitto. E già eravamo in tre", racconta. Quasi un anno dopo il trio decide di mettere in pratica il sogno di una camminata di 550 chilometri fino alla città di Curitiba. Questa è la città più grande del sud del Brasile, molto sviluppata economicamente. Fissano una data di partenza e lanciano l'invito. "Partimmo dal mio bar in 25 persone circa. Era il 5 gennaio del 2008". Solo nella prima camminata si tennero 19 saraus, uno in ogni città visitata. Sul percorso si unirono al gruppo altre persone e dopo un mese, quando arrivarono a Curitiba, erano in 33 persone. "Camminando, chiunque può venire con te. Cammini, conosci qualcuno, crei un legame, conosci la storia del luogo, incontri persone", racconta.
L'esperienza ha dato loro l'energia di continuare con l'idea di un progetto denominato da Binho "Bra-pa-uru-chi-á" che vuol dire camminare per il Brasile, il Paraguay, l'Uruguay, il Cile e l'Argentina.
"Abbiamo pensato: se la gente ha percorso tanti chilometri fino a Curitiba, ci riesce". Il progetto "Donde Miras" vuole riscattare la cultura che sta sotto le pietre, sotto la terra, nelle comunità quilombolas degli ex schiavi dove ancora la resistenza è latente; nelle comunità rurali e nella cultura dei
caipiras; nei villaggi indigeni dove la forza di una cultura non si è estinta.
Da allora sono state realizzate altre tre camminate, due a San Paolo e la più recente, che è terminata a febbraio di questo anno, sul litorale di Rio de Janeiro.
Si sono svolti saraus nelle 57 città visitate lungo circa 1.300 chilometri percorsi a piedi. Tra i pellegrini c'erano poeti, fotografi, musicisti, cineasti, cuoche, artisti di tutte le età. Alcuni viandanti fedeli, altri nuovi, quasi tutti membri del movimento culturale della periferia.
I viandanti hanno anche raccolto fondi per il collettivo facendo lotterie, vendendo magliette ed il libro bilingue "Donde Miras - dos poetas y un camino" (in portoghese e spagnolo) che ha dato il nome al collettivo e che, come l'idea della camminata, è opera di Binho e di Serginho Poeta.
Rimane vivo il sogno, un giorno, di raggiungere Tijuana, la frontiera che segna la fine dell'America Latina (o l'inizio?). Alla fine, come dice Mucho, anche lui membro del collettivo e proprietario di un bar nella stessa Zona Sud, nel quale si svolgono molti eventi culturali, "camminare è vivere una fede".
Il testo seguente è un'edizione del reportage di Joana Moncau. Traduzione: Waldo Lao Sánchez Foto: Fábio Roberto Oliveira, Gabriela Moncau, Rissa Corso, Michele Torinelli.
http://miradas.soylocoporti.org.br Vedere il reportage fotografico alla nostra pagina: www.desinformemonos.org
La presentazione del giornale:Vi scriviamo dalla rivista virtuale Desinformémonos (http://desinformemonos.org), uno spazio di comunicazione alternativa, libero e indipendente dal quale con ribellione degna e gioiosa ci uniamo alle attività di controinformazione esistenti. Noi ci collochiamo in basso e a sinistra, proprio dove batte il cuore.
Vi invitiamo a navigare nella nostra proposta di controinformazione e scaricare, stampare e diffondere la nostra rivista di quartiere e comunitaria realizzata in semplice formato PDF.
Alcune idee:- Potete stamparla ed esporla come un semplice periodico murale in luoghi d'incontro territoriali, centri sociali e comunitari. Attaccarla su un muro del vostro quartiere, o una parete della vostra stanza. Potete incollarla sul muro di una scuola o di un centro commerciale. Un muro qualsiasi in un qualsiasi posto del mondo.
- Potete stamparla e graffettarla ed averla in formato cartaceo. Potete distribuirla in un quartiere, in una comunità, un'aula scolastica, durante un corteo o in un incontro.
- Ci potete fare un aeroplanino e mandarlo ad un amico, ad un compagno o, meglio ancora, ad un destinatario sconosciuto.
- Potete conservare le singole pagine, pensando che un giorno non molto lontano possiamo unire le pagine che ci mancano.
- Potete rispedirla in formato elettronico ai vostri contatti, e così salvare le foreste
Infine, quello che in realtà vogliamo dirvi, è che sarebbe un onore molto grande che voi possiate aiutarci nella sua diffusione, se lo ritenete opportuno e ci sentite in sintonia con voi.
Non vogliamo sottrarvi altro tempo. Ci resta solo da dirvi che questo modesto spazio vi appartiene ed è aperto alle vostre proposte, gioie e tragedie.
Vi mandiamo un forte e solidale abbraccio. L'equipe di Desinformémonos "...desinformémonos hermanos hasta que el cuerpo aguante y cuando ya no aguante entonces decidámonos carajo decidámonos y revolucionémonos." Mario Benedetti
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