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MININOTIZIARIO AMERICALATINA DAL BASSO - n. 87 del 6 agosto 2010 - ATTENTI A QUEI DUE !
- Subject: MININOTIZIARIO AMERICALATINA DAL BASSO - n. 87 del 6 agosto 2010 - ATTENTI A QUEI DUE !
- From: "Aldo Zanchetta" <aldozan at tele2.it>
- Date: Thu, 5 Aug 2010 17:04:56 +0200
ATTENTI A QUEI DUEÁlvaro Uribe Vélez, presidente uscente della Colombia (a destra con gli occhiali) e Juan Manuel Santos, presidente eletto, già ministro della difesa nel governo Uribe. Attenti a quei due !
Il primo è stato subito scelto dalle Nazioni Unite come quarto componente della commissione internazionale che dovrà indagare sull'attacco israeliano alla "freedom flotilla". Commissione della quale sarà vicepresidente, come si conviene a un ex capo di Stato. Sul secondo pende un mandato di cattura, riconfermato nonostante la nomina a capo di uno Stato, da parte del giudice ecuadoriano Carlos Jiménez che ha formalizzato la richiesta alla corte suprema del suo paese. Un ordine di cattura per Santos è già in essere da parte del tribunale ecuadoriano della provincia di Sucumbios. Come ministro della difesa Santos è anche il responsabile, fra molti altri delitti, della tragica vicenda dei "falsos positivos".
PROBABILMENTE NIENTE DI QUANTO SEGUE APPARIRA' NELLA NOSTRA STAMPA "LIBERA" (ALMENO FINO A QUANDO UNA ALTRETTANTO POTENTE MAFIA RIVALE NON VORRA' SBARAZZARSI DI LORO)
Di loro il noto giornalista Raul Zibechi ha scritto : <<Come buon oligarca Santos pensa in grande, agli interessi della sua classe. (è membro di una delle famiglie influenti del paese ndt). Uribe pensa al proprio futuro. Non sono in pochi a credere che terminerà i suoi giorni in un carcere di alta sicurezza negli Stati Uniti per i suoi vecchi legami con il "Cartello di Medellin". E' stata la rivista Newsweek che nell'agosto 2004 ricordò l'esistenza di una informativa dei servizi segreti che lo collegavano a Pablo Escobar. Sarebbe una ironia della sorte che il presidente più sottomesso a Washington che si ricordi dai tempi di Somoza segua il destino dei principali capi del narcotraffico. E che si tramuti in vittima colui che fu il fedele scudiero durante 8 anni.
Il giornalista Octavio Quintero (ARGENPRESS.info del 5 agosto 2010) così descrive in 10 punti il "lascito" di Uribe al paese:
1 - Essere giunto alla Presidenza nel 2002 combinando tutte le forme di lotta, specialmente quella armata per mezzo dei paramilitari che affogarono nel sangue gli oppositori, le cui tombe a cielo aperto hanno cominciato ad affiorare in questi giorni (si riferisce in particolare alla scoperta recente di una fossa comune in località La Macarena cadaveri, nelle vicinanze di una base militare ndt)
2 - Essersi costruito la trama della morte "accidentale" o dell'assassinio di già suoi amici intimi che sapevano troppo, le cui investigazioni sono decedute nei cassetti delle aule giudiziarie (ad es Pedro Juan Moreno)
3 - Aver comprato con subornazione la riforma costituzionale che gli consentì la rielezione nel 2006
4 - Lo scandaloso arricchimento illecito dei propri figli grazie a informazioni privilegiate, il traffico di influenze e il favoritismo di autorità che si piegarono ai suoi interessi per ordine o istigazione del papà-presidente o per semplice cortigianeria.
5 - Aver aperto le porte del Palazzo dei Presidenti a mafiosi (l'alias Job per quanto appurato ad oggi), che entravano dal retro a portargli informazioni o a ricevere ordini sullo spionaggio organizzato contro le opposizioni, la Corte Suprema di giustizia, i giornalisti critici del suo operato, i sindacalisti disubbidienti fino ai propri collaboratori più vicini.
6 - Il pagamento di ricompense per l'amputazione di mani come prova esauriente di tradimenti fra guerriglieri che supera di gran lunga la conquista del vecchio Ovest da parte dei pistoleros gringos.
7 - Le intercettazioni illegali del DAS che serviranno di traccia ai futuri cineasti nazionali e internazionali, a secolo XXI ben inoltrato, che stimoleranno il masochismo delle generazioni future nello stesso modo in cui oggi ci attirano le sanguinose storie dei giudei e dei loro dei protettori, le conquiste romane o i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, lo sterminio giudaico o le clamorose Brigate Rosse (questo commento ci sembra sproporzionato ndt)
8 - Gli scandali delle congiure politiche (al plurale) per riassumere tutta quella che fu la profonda corruzione che Uribe inoculò in un Congresso che aveva promesso di curare o chiudere.
9 - Gli agro-guadagni-sicuri (anche questi al plurale) per riassumere tutto il favoritismo clientelare praticato fino all'ultima ora del suo governo (in senso proprio letterale)
10 - La consegna totale della sovranità nazionale all'Impero statunitense, prestandosi inoltre come perno per colpire i vicini indisciplinati).
Continua il giornalista, riferendosi ai fans di Uribe: <<Sarebbe bene, infine, chiedere agli uomini saggi se con la loro intelligenza si spiegano l'adorazione popolare a Uribe da parte di un popolo che lui lascia con la più alta disoccupazione del continente latinoamericano, con la povertà evidente di un colombiano su due, con i malati che muoiono sulla porta degli ospedali per mancanza di cure, con una diaspora di 5 milioni di rifugiati, di 30 milioni di questuanti che sopravvivono di "Familias en Acción" e del "Sisbén", con città come la sua Medellin in mano alle mafie e la Cali di oggi immersa nel sangue.>>
Bene, questa è la persona di cui la giustizia di un paese confinante chiede l'estradizione ed alla quale l'Onu concede il salvacondotto di far parte, come vicepresidente, di una delicata commissione internazionale. Questo malgrado che:
Il relatore speciale dell'ONU per le esecuzioni arbitrarie, Philip Alston, ha presentato lo scorso giovedì un relazione elaborata dopo la sua visita in Colombia del giugno 2009 nella quale afferma che "l'attuale tasso d'impunità in relazione alle presunte esecuzioni da parte delle forze di sicurezza, che arriva al 98,5%, è decisamente troppo alto". Dice inoltre che " a meno che il Governo non assicuri indagini e processi efficaci per le esecuzioni commesse dai militari, non potrà superare lo scandalo dei "falsi positivi".
" Nel corso delle mie indagini ho potuto riscontrare che in Colombia membri delle forze di sicurezza compiono un numero significativo di esecuzioni extra giudiziarie secondo uno schema che si ripete in tutte le zone del Paese".
In Colombia le esecuzioni extra giudiziarie vengono chiamate "falsi positivi", e in pratica sono omicidi di civili compiuti dalla forza pubblica che poi vengono spacciati per uccisioni di guerriglieri svoltasi nel contesto di combattimenti.....
L'esperto ha spiegato nella sua relazione che questo tipo di crimine viene commesso seguendo quasi sempre la medesima prassi: " le vittime sono attirate con false promesse da un reclutatore e portate in zone remote dove vengono assassinate da soldati, che poi sostengono di averli uccisi durante un combattimento".
(Traduzione di Gaia Capogna da TeleSUR - 27 5 2010)
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