[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Martin Almada: “Il Condor vola ancora, è un Condor globalizzato.”
- Subject: Martin Almada: “Il Condor vola ancora, è un Condor globalizzato.”
- From: annalisa melandri <annalisamelandri at yahoo.it>
- Date: Sun, 20 Jun 2010 22:03:21 +0000 (GMT)
Martin Almada: “Il Condor vola ancora, è un Condor globalizzato.”
di Annalisa Melandri www.annalisamelandri.it Jean Ziegler nella prefazione del
libro “Paraguay il carcere dimenticato” scritto da Martin Almada,
definisce l’avvocato e difensore dei diritti umani paraguaiano come un
“profeta e testimone” e parla della sua vita come di “esempio di
non assoggettamento alla dittatura”.
Martin Almada,
quest’uomo piccolo e minuto, stupisce per la grande forza e serenità
che riesce ad trasmettere. Difficile capire dove trovi entrambe,
conoscendo la sequenza di eventi terribili e dolorosi che ha affrontato
nel corso della sua vita proprio per non essersi mai piegato alla
dittatura. Quella del generale Alfredo Stroessner, una delle più
violente e sanguinarie dell’America latina. Anche una delle più
lunghe, durata 35 anni, dal 1954 al 1989, che è costata a Martin
Almada tre anni di carcere, dal 1974 al 1977, durante i quali ha subito
terribili torture , che lo ha costretto all’esilio e che gli ha portato
via sua moglie, Celestina Pérez, morta di infarto dopo aver ricevuto una
telefonata in cui i carcerieri di suo marito gli avevano fatto
ascoltare le sue grida durante le torture.
Almada è stato
recentemente in Italia invitato dall’ONG Terre Madri e ha
tenuto una conferenza presso l’Università Roma Tre con
la partecipazione della Prof.ssa Maria Rosaria Stabili e di María Stella
Cáceres, giornalista argentina.
Martin Almada è stato
lo scopritore, nel 1992, dell’archivio della polizia segreta, meglio
conosciuto come “archivio del terrore”, considerato di
fondamentale importanza in quanto unica testimonianza delle violazioni
dei diritti umani avvenute in Paraguay durante gli anni della
dittatura (1954-1989). Questo archivio è la prova “regina” delle
relazioni internazionali tra regimi militari che stavano alla base del
Plan Condor ma anche e soprattutto è la prova del coinvolgimento
diretto della CIA e di Henry Kissinger, ex- segretario di Stato
statunitense, la “cabeza (testa) del Condor, anche lui premio Nobel per
la Pace, come Obama”, dice Almada.
Il Plan Condor fu un
patto criminale tra le dittature militari negli anni ’70 in America
latina, stipulato proprio in Paraguay tra il novembre e il dicembre del
1975, che fu creato, come disse il dittatore cileno Pinochet “per
salvare la civiltà occidentale e cristiana dalle grinfie del comunismo”.
Costò all’America latina più di centomila morti tra il 1975 e il 1985
tra dirigenti sindacali, studenti, giornalisti, religiosi, artisti,
politici.
“La
memoria è uno spazio di lotta politica” spiega Martin Almada ai
giovani universitari presenti a Roma Tre. Partire dalla conoscenza del
passato anche per prevenire orrori futuri perché, come Almada è solito
ripetere nel corso delle sue interviste e conferenze, “il Condor vola
ancora”. Un Plan Condor 2 “globalizzato” è stato ripristinato
infatti già a partire dal 1997. Allora, un colonnello paraguaiano
di nome Francisco Ramón Ledesma scrisse a un suo pari ecuadoregno
comunicandogli una lista di nomi di “sovversivi” del suo paese, da
aggiungere alla lista completa dei sovversivi latinoamericani. Il
colonnello Ledesma chiamato a rendere dichiarazioni di fronte a un
giudice, ha ammesso che a capo di tali operazioni ci sono ancora una
volta gli Stati Uniti e che le operazioni sono dirette dalla Conferenza
degli Eserciti Americani (CEA) che si riunisce ogni due anni e che
controlla “la sovversione” nella regione.
Rispetto alla
situazione attuale che vive il Paraguay, dove sembra esserci una
situazione politica interna simile a quella dell’Hondura pre-golpe,
Almada ci spiega che in effetti il presidente Fernando Lugo ha una
minoranza assoluta e che nel governo c’è perfino un nipote del
dittatore, il senatore Gustavo Alfredo Stroessner. Inoltre il vice
presidente Federico Franco agisce apertamente contro il presidente
Lugo, fomentando una sorta di golpe interno.
Lugo ha
fatto molti errori dall’agosto del 2008, quando ha assunto la
presidenza. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di aver
ceduto alle pressioni interne dichiarando uno stato d’assedio in
cinque regioni nel nord del paese, della durata di 30 giorni a partire
dalla fine di aprile, con lo scopo di sconfiggere la guerriglia.
Guerriglia praticamente inesistente, dice Almada,
I fatti violenti
registrati negli ultimi tempi sono da ricondursi ad episodi di
criminalità legata al traffico di stupefacenti ma che l’opposizione
vuole vincolare invece al gruppo armato Ejército del Pueblo Paraguayo.
Lugo ha dovuto cedere
in questo senso anche per le accuse che gli erano state mosse di avere
amicizie tra alcuni membri del EPP e sebbene come si è detto, abbia
commesso errori e sia debole nei confronti dell’opposizione, gli si deve
comunque il merito di aver ribaltato la situazione politica del paese
in cui il Partido Colorado dominava lo scenario da oltre 70 anni. Si è
impegnato molto inoltre rispetto a un tema urgente quale era quello
della salute pubblica ma molti paraguaiani non gli perdonano di non
aver fatto nulla per una riforma agraria: “se affronta il tema della
riforma agraria lo cacciano” spiega Martin Almada. Forse in pigiama
all’alba, come hanno fatto in Honduras con Manuel Zelaya gli oligarchi
spaventati da una virata a destra troppo decisa.
Leggi anche:
Intervista a Martin Almada di Gianni Tarquini
Annalisa Melandri www.annalisamelandri.it http://boicottaisraele.wordpress.com La rivoluzione è un fiore che non muore La revolución es una flor que no muere L'uomo è nato libero ed è ovunque in catene J.J. Rousseau |
- Prev by Date: HONDURAS - urgente
- Next by Date: LLamado para una accion dislocada contro la impunidad
- Previous by thread: HONDURAS - urgente
- Next by thread: LLamado para una accion dislocada contro la impunidad
- Indice: