Re: [latina] R: [latina] Re: [latina] Geraldina Colotti: La guardia è stanca




Dovrebbero sottotitolarlo nei commenti fuoricampo, nei miei stand-up in camera, e nelle traduzioni fatte delle interviste. Si potrebbero evitare i sottotitoli per le traduzioni in italiano delle interviste, fornendogli una copia rifatta senza le traduzioni. Ma è un lavoro che costa. Se sono disposti a sostenerne le spese se po' fa'. Noi gli daremmo la copia "pulita" e loro dovrebbero fare i sottotitoli. Attualmente la TV venezuelana "VIVE-TV" sta traducendo alcuni miei documentari su America Latina e Palestina.
Quanto alle poesie, sarò io che non ho grande competenza. Comunque credo fermamente che la poesia tanto più vale quanto più  prescinde dall'io, se non quando l'io, l'ego, assume valenze universali. E questo difficilmente succede quando si è ossessionati da se stessi. Spesso si finisce nel sentimentalismo e nell'autoreferenzialità, magari ben vestiti.
Sandra ricambia e io mi unisco al suo abbraccio.  
----- Original Message -----
Sent: Tuesday, February 16, 2010 11:32 AM
Subject: [latina] R: [latina] Re: [latina] Geraldina Colotti: La guardia è stanca


Caro Fulvio, sono, lo confesso, di facili entusiasmi per la poesia in generale, forse perché ahinoi poeto anche io anche se generalmente le poesie me le tengo per me.
Comunque il libro di Geraldina a me è sinceramente piaciuto per tutta una serie di motivi che sono poi quelli che ho scritto in recensione.

Sono contenta invece che sia uscito qualcosa di tuo, spero che avvenga più spesso in futuro.
A proposito del tuo video lo vorrei mandare a un amico  di Puerto Rico, Salvador Tio de MCB, , mi piacerebbe riuscissero a fare delle proiezioni laggiù, ma forse dovrebbero sottotitolarlo, che dici?
Baci a presto. saluta Sandra e dalle un abbraccio da parte mia.

Annalisa Melandri
http://boicottaisraele.wordpress.com
 
La rivoluzione è un fiore che non muore
La revolución es una flor que no muere
 
 
 


--- Mar 16/2/10, Grimaldi Fulvio <bassottovic at libero.it> ha scritto:

Da: Grimaldi Fulvio <bassottovic at libero.it>
Oggetto: [latina] Re: [latina] Geraldina Colotti: La guardia è stanca
A: latina at peacelink.it
Data: Martedì 16 febbraio 2010, 10:06


Cara Annalisa, non condivio il tuo entusiasmo per le poesie di Geraldina, credo che 99 su 100 italiani, che ahinoi tutti poetano, dovrebbero vedersi proibita la penna, ma stimo molto Geraldina su tutti gli altri piani.
Detto tra di noi questo, che non conta niente, apprezzo molto la tua scrittura nelle due recensioni e ti sono molto grato di quella così benevola al mio lavoro. Per la prima volta in una pubblicazione facente capo al "manifesto" esce una parola su mie imprese. Fantastico. Evidentemente Geraldina ha fatto un blitz di nascosto dai Parlato, Sgrena, Ciotti, Forti e compagnia straziante. E pensare che già nel 1971 scrivevo su  quel giornale...
Tanti baci,
Fulvio 
 
----- Original Message -----
Sent: Monday, February 15, 2010 11:18 PM
Subject: [latina] Geraldina Colotti: La guardia è stanca

Geraldina Colotti: La guardia è stanca

I territori dove si sogna e si lotta, l’America latina, la Palestina, l’Europa e la sua Storia, dai bolscevichi ai  migranti,  e l’amore, quello sognato e quello vissuto, i ricordi di bambina e le amarezze di donna: volendo accostare o provare a tracciare similitudini tra poesia ed espressione pittorica   potremmo definire quest’ultima raccolta di Geraldina Colotti “macchiaiola” nel suo saper rendere magicamente tangibile  lo spirito del Novecento tutto,  grazie a versi brillanti e illuminanti come pennellate ad effetto.
 
Chiaroscuri accennati, sottili e amare ironie, sprazzi di realtà abilmente  accostati e tenuti insieme da un sottofondo appena accennato ma che prepotentemente emerge alla lettura e che quindi cerca e trova  un suo spazio ben definito: l’essere militante del poeta,  la sua rabbia e onestà intellettuale, la sua vita messa a disposizione della nostra immaginazione, il suo impegno politico per il quale ha pagato con il carcere un prezzo reso alto dal potere che non conosce poesia, non ama le tinte forti e nemmeno i chiaroscuri dell’anima  ma vuol trasformare anche gli spazi vivi della ribellione interiore  in celle anonime e fredde, come quelle delle prigioni.
 
Ma sono proprio questi spazi, quelli dove l’immaginare non ha prezzo, ma nemmeno padroni o secondini, che più prepotentemente emergono e che fanno da sottofondo a quelli agiti e vissuti. Sono i  sogni e le utopie  che sono stati anche quelli di un’intera generazione e che si nutrono ancora del sangue dei nostri giovani, di quello dei  morti recenti così come di quello dei dimenticati. Sono l’anima  degli anni dannati e ribelli ma terreno  fertile per grandi  cambiamenti e giuste rivendicazioni sociali. E nell’attesa del momento in cui  “verrà il tempo della presa d’atto”, vale veramente la pena cogliere l’occasione che queste poesie offrono,    per domandarsi, per capire,  magari anche per imparare ad agire.  
(Annalisa Melandri)
 
 
Altre stagioni
Mi strapperò la pelle
ne farò corone
per le rotte dei folli
per le mani sorelle
d’altre lune
mi strapperò la pelle
ne farò corone
per le strade ribelli
per i tetti e i cancelli
d’evasione
mi strapperò la pelle
ne farò corone
per l’eroe senza un come
che non lascia nessuno
al padrone
mi strapperò la pelle
ne farò corone
per le frasi incompiute
dalle mani cadute
altre canzoni
mi strapperò la pelle
ne farò corone
dalle stagioni inverse
all’onda senza nome
altre ragioni
 
 
GERALDINA COLOTTI, nata a Ventimiglia, ha scontato una condanna a ventisette anni di carcere per la sua militanza nelle Brigate Rosse. Giornalista del quotidiano "il manifesto", cura l’edizione italiana di "Le Monde diplomatique". Ha scritto racconti, poesie, romanzi per ragazzi, testi comici. Fra i suoi libri, Versi cancellati (1996), Sparge rosas (2000), Certificato di esistenza in vita (2005); Il segreto (2003) e, con Vauro, Scuolabus (2002).
per incontri con l'autrice e presentazioni del libro contattarla a:


Annalisa Melandri
http://boicottaisraelewordpress.com
 
La rivoluzione è un fiore che non muore
La revolución es una flor que no muere