Fw: Haiti: a 20 giorni dal terremoto, Cuba continua a salvare vite umane
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- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Tue, 2 Feb 2010 18:20:33 +0100
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From: Aldo GARUTI
Sent: Tuesday, February 02, 2010 4:53 PM
Subject: Haiti: a 20 giorni dal terremoto, Cuba continua a salvare
vite umane
L'Avana, 2 febbraio 2010 A 20 GIORNI DAL TERREMOTO CUBA CONTINUA A SALVARE VITE AD
HAITI Leticia Martínez Hernández - Juvenal Balán (fotografo), inviati
speciali Sono passati 20 giorni da quando il terribile terremoto ha devastato senza
misericordia questa capitale e mentre molti partono verso i loro tranquilli
mondi con la foto finale che conferma il loro passaggio nella terra haitiana, i
938 collaboratori cubani, tra i quali 380 medici haitiani che hanno studiato in
Cuba, continuano a salvare vite qui, pur nella difficile situazione vissuta e
che si vive. Cuba è stata il primo Paese che ha teso una mano al disperato popolo di
Haiti. Quando la nuvola di polvere non terminava ancora di dissiparsi la notte
del 12 gennaio, furono centinaia a correre con i familiari tra le braccia, al
luogo dove da dieci anni lavoravano i medici cubani. Una legione di feriti ed anche di morti aveva inondato quel luogo. E se nelle
prime ore l’assistenza fu la prima necessità, oggi l’organizzazione prevale nei
tre ospedali della capitale, Port au Prence, e nei quattro ospedali da campo
dove lavorano i medici cubani. Il dottor Carlos Alberto García, membro del coordinamento cubano dice che
molti collaboratori di altre nazioni ritornano nei loro paesi perché dicono che
l’emergenza è passata. "Per noi l’emergenza continua da un’altra dimensione e non da un punto di
vista chirurgico, ma per altre malattie che adesso appaiono come conseguenza del
disastro, tra le quali le infezioni respiratorie, le diarree, le lesioni della
pelle ed anche il paludismo, i parassiti, la febbre tifoidea..." A 20 giorni dal terremoto, la cosa più significativa degli aiuti cubani è
aver offerto un’assistenza integrale ai pazienti. Questo è confermato con il lavoro nelle cure, con la promozione della salute,
il controllo dei vettori e con il recupero fisico, servizio indispensabile in
una popolazione danneggiata da traumi fisici e da amputazioni. Queste sono alcune cifre: sino a ieri erano stati assistiti più di 50.000
pazienti, dei quali 3.400 operati chirurgicamente, con 1500 casi complessi e
1.100 amputazioni. Il dottor Carlos Alberto ha detto che sono state installate altre sale per il
recupero fisico, che avranno un forte impatto, perché anche prima del terremoto,
Haiti non contava su questo servizio pubblico. Non tutto è stato morte e disgrazia: dopo il terremoto i medici cubani e
haitiani formati in Cuba hanno realizzato 280 parti, tra i quali 183 cesarei,
soprattutto negli ospedali da campo, dove ci sono ottime condizioni per
farlo. I
medici cubani "assaltano" le piazze ed i parchi dove sono riuniti migliaia di
haitiani per la campagna di vaccinazione contro il tetano, nello stadio del
calcio per esempio, invaso da centinaia di persona senza tetto.
Molti bambini sono stati vaccinati, come tutti coloro che passavano, e un
cartoncino giallo lo conferma. Inoltre s’inietta il vaccino triplo contro la
difterite, morbillo e pertosse. La cooperazione sanitaria cubana include la salute mentale e per questo sono
giunti da Cuba psicologi e psichiatri che svolgeranno attività con bambini e
giovani negli accampamenti, nelle piazze e nei parchi di Port au Prence. Per aiutare nello svolgimento di questo lavoro, i costruttori hanno reso
agili i lavori di recupero di cinque Centri Diagnostici Integrali paralizzati
dopo il terremoto: due saranno pronti in pochi giorni e diventeranno così sette
i luoghi dove si presta attenzione sanitaria nei vari dipartimenti della
nazione. Gli altri tre saranno invece pronti in alcune settimane. Sono stati 20 giorni di dedizione, pur vivendo in tende da campo, in
condizioni difficili, in assoluta austerità, vivendo vicino all’orrore, i medici
cubani ogni giorno si alzano con tutta la forza per guarire. Cuba sarà presente in Haiti sino a quando questo popolo lo necessiterà. (Traduzione Granma Int.) Link: http://www.granma.cu/italiano/2010/febrero/mar2/cuba-salvare-vite-haiti.html
*************************************************************************************************************************** L'Avana, 29 gennaio 2010 Il Ministro degli Esteri cubano afferma: Cuba non dispone di una
"proposta concreta" degli Stati Uniti per poter cooperare ad Haiti Il Ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez ha affermato ieri che Cuba è
disposta a cooperare con gli Stati Uniti per aiutare "sul territorio" le vittime
del devastante terremoto ad Haiti, ma non ha ricevuto nessuna "proposta
concreta" da Washington. "Siamo disposti a stabilire una cooperazione sul territorio con gli Stati
Uniti, se è necessaria ed importante per il popolo haitiano, se è strettamente
umanitaria e se è portata avanti in modo serio e responsabile, oltre che
adeguato", ha dichiarato Rodríguez a dei giornalisti. Ci sono alcuni scambi tra il Ministero delle Relazioni Estere cubano (MINREX)
ed il Dipartimento di Stato rispetto ad un’eventuale cooperazione ad Haiti", ma
"non abbiamo ancora ricevuto una proposta concerta dal Governo statunitense in
tal senso", ha aggiunto. Alla domanda quale tipo di cooperazione può essere stabilita nel paese,
Rodríguez ha risposto di aver posto lo stesso quesito al Dipartimento di Stato,
il quale "non ha ancora replicato". Il Ministro ha ricordato che dopo il terremoto, L’Avana ha fatto sapere a
Washington la sua volontà di cooperare, permettendogli di usare le sue
infrastrutture mediche ad Haiti ed il suo spazio aereo per le operazioni
umanitarie. "Sono stati realizzati circa 60 voli in tali condizioni", ha
spiegato Rodríguez, aggiungendo che "è responsabilità dei Governi, delle Nazioni
Unite, ricostruire Haiti", ed ha elogiato gli aiuti dell’ALBA, capeggiata dal
Venezuela e da Cuba, oltre che dall’Ecuador, dalla Bolivia, dal Nicaragua ed
altre tre isole dei Caraibi. "Nel caso dell’ALBA, ci stiamo concentrando prima di tutto sull’emergenza,
dopo viene la riabilitazione, e poi la ricostruzione del sistema di salute
haitiano" ha manifestato. Una brigata di 450 dottori cubani ed haitiani formati sull’isola lavora ad
Haiti, incluse "17 équipe chirurgiche che lavorano praticamente 24 ore su
24". (Traduzione Granma Int.) Link:
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