Fw: [gc] Rielezione di Álvaro Uribe: come mai nessun giornale se ne preoccupa?
- Subject: Fw: [gc] Rielezione di Álvaro Uribe: come mai nessun giornale se ne preoccupa?
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Thu, 3 Sep 2009 22:21:46 +0200
----- Original Message -----
From: Gennaro Carotenuto
Sent: Thursday, September 03, 2009 12:27 PM
Subject: [gc] La H1N1 in prospettiva: ecco i veri numeri -
Rielezione di Álvaro Uribe: come mai nessun giornale se ne
preoccupa? Rielezione di Álvaro Uribe: come mai
nessun giornale se ne preoccupa?
Il Parlamento colombiano ha
approvato martedì la legge che porterà ad un referendum col quale i colombiani
decideranno se il Presidente Álvaro Uribe potrà ricandidarsi a Palazzo
Nariño. Chi scrive non è
particolarmente turbato dall’idea che Uribe possa ricandidarsi (mi preoccupa di
più che venga rieletto) se non che si potrebbe scrivere un intero tomo su
irregolarità, brogli, violazioni del codice penale anche nella prima rielezione
e sui voti comprati per permetterla che hanno portato in galera il corrotto ma
non il corruttore. Sì, ricordo,
parlamentari di quel paese sono stati condannati e incarcerati per corruzione
per aver venduto il proprio voto a favore della rielezione di Uribe, ma chi ha
comprato quel voto non è stato neanche incriminato in una sorta di Lodo Alfano
alla colombiana. Quello che turba allora,
quello che è disdicevole, è il silenzio, l’approvazione o l’indifferenza
rispetto alla ri-rielezione di Uribe di quei media che si erano stracciati le
vesti per un percorso analogo (ma indiscutibilmente più limpido) da parte del
presidente venezuelano Hugo Chávez. Nel caso di Chávez
scrissero allarmatissime paginate per lo più di menzogne. Nel caso di Uribe,
silenzio o velato farisaico appoggio. Guardate, è solo un esempio, l’olimpicità
del Velino di Capezzone che pure ha scritto pagine memorabili
sulla democrazia violata dal permettere la candidatura di Hugo Chávez che non
faceva il favore di levarsi di torno. Oppure studiate il caso di scuola di El País di Madrid, sul quale i nostri velinari ricalcano le
loro incerte noterelle latinoamericane: mentre per Chávez trasudavano sdegno,
sarcasmo, preoccupazione nel caso di Uribe si rifugiano nel più anglosassone
degli understatemen. Domandina: perché quello che è inammissibile
in Venezuela diviene accettabile e perfino auspicabile in Colombia? Perché
nessuno parla (altrettanto a sproposito beninteso) per Álvaro Uribe di
dittatura, di rielezione a vita e altre amenità come hanno fatto per Hugo
Chávez? Non sarà perché la
Colombia, un paese nel quale si concentrano la maggioranza delle violazioni dei
diritti umani, civili e sindacali dell’intera America latina, è oramai una sorta
di nuovo “stato libero associato” agli Stati Uniti, una nuova Portorico
gigantesca per la quale, come ha detto pochi giorni fa Noam Chomsky, “parlare di
sovranità è una burla”? Arriva Falsos positivos, il
documentario di Simone Bruno sullo scandalo dei "falsi positivi", migliaia di cittadini inermi fatti
assassinare dal governo in Colombia per dimostrare di avere ucciso più
guerriglieri, che i nostri giornali hanno occultato all'opinione pubblica. Guarda
il trailer su Giornalismo partecipativo. |
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