[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
La rielezione di Manuel Zelaya: troppi condizionali. Solo la scusa per un colpo di Stato
- Subject: La rielezione di Manuel Zelaya: troppi condizionali. Solo la scusa per un colpo di Stato
- From: annalisa melandri <annalisamelandri at yahoo.it>
- Date: Tue, 30 Jun 2009 10:41:42 +0000 (GMT)
La rielezione di Manuel Zelaya: troppi condizionali. Solo la
scusa per un colpo di Stato. di Annalisa Melandri www.ananlisamelandri.it In queste ore i media italiani e stranieri hanno
trattato in modo molto superficiale la questione del referendum che si sarebbe
dovuto tenere ieri a Tegucigalpa, in Honduras, e che è stato la causa del
colpo di Stato che ha deposto il presidente legittimo Manuel Zelaya.
Praticamente tutti all’unanimità hanno scritto
che il referendum avrebbe praticamente garantito la seconda candidatura di
Zelaya. In realtà la strada che avrebbe dovuto percorrere Zelaya per ottenere
la seconda rielezione era ancora lunga e costellata da troppi
condizionali.
Innanzitutto il referendum di domenica scorsa,
che non era obbligatorio (come lo è invece il voto in Honduras) ma facoltativo,
era in realtà una sorta di sondaggio (dal momento che la consulta
referendaria in Honduras non esiste) per chiedere al popolo se fosse
favorevole o meno al fatto che a novembre nei seggi già predisposti per le
elezioni presidenziali, legislative e amministrative, venisse installata una
“quarta urna” per la designazione di un’assemblea Costituente
L’Assemblea Costituente avrebbe poi provveduto
alla riscrittura della Costituzione, modificando alcune cose (la cui natura
sarebbe importante approfondire) tra le quali proprio la possibilità della
seconda candidatura per il presidente in carica. Manuel Zelaya, che da novembre
non sarebbe stato più presidente dell’Honduras, ammesso e non concesso che
avesse avuto voglia di ricandidarsi (e tra l’altro ha sempre negato di avere
tale intenzione) lo avrebbe potuto fare soltanto tra quattro anni. E sarebbe
diventato ancora presidente solo e soltanto se il popolo lo avesse eletto
ancora una volta.
Sarebbe bene iniziare a chiedersi, signori
giornalisti mainstream, quali siano le vere motivazioni del colpo di Stato in
Honduras.
Annalisa Melandri http://boicottaisraele.wordpress.com La rivoluzione è un fiore che non muore La revolución es una flor que no muere |
- Prev by Date: Sit -in Honduras
- Next by Date: honduras - un analisis acertado
- Previous by thread: Sit -in Honduras
- Next by thread: honduras - un analisis acertado
- Indice: