[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
LATINOAMERICA - Diritti umani nel mondo: Rapporto Amnesty 2007
- Subject: LATINOAMERICA - Diritti umani nel mondo: Rapporto Amnesty 2007
- From: <m.giulianetti at giannimina.it>
- Date: Fri, 25 May 2007 07:59:35 +0200
DIRITTI UMANI NEL MONDO: RAPPORTO 2007 È stato presentato ieri a Roma presso la sede dell’Enciclopedia italiana il rapporto annuale 2007 di Amnesty International, che esamina la situazione dei diritti umani nel mondo. Alla conferenza sono intervenuti Paolo Pobbiati, Presidente della sezione italiana di Amnesty International, Riccardo Noury, direttore della comunicazione di Amnesty e Gabriele Eminente, presidente di Amnesty Italia. Pobbiati ha parlato di una “rete deformante della paura”, la manipolazione messa in atto da molti governi occidentali per giustificare strategie liberticide, per far accettare all’opinione pubblica la restrizione dei diritti come strumento indispensabile di sopravvivenza a causa del momento di tensione nella sicurezza internazionale. “Si vuole creare una sorta di “zona grigia del mondo” – ha affermato Pobbiati – dove i diritti umani sono sacrificabili in nome di uno stato d’emergenza che è fomentato dall’esterno per instillare la paura nelle popolazioni civili”. Il rischio, che in buona parte stiamo già vivendo, è entrare in un sistema di violazione dei diritti umani che non alza il livello di sicurezza ed aumenta il rancore e l’odio tra i popoli. La repressione “vecchio stile” ha trovato nuova linfa vitale camuffata come lotta al terrorismo. “Le politiche della paura sono miopi e ipocrite – ha continuato Pobbiati - adottate dai gruppi armati come dai governi autoritari, che la usano come spauracchio per legittimarsi, e dai paesi ricchi e democratici, che fanno prosperare il proprio prodotto interno lordo con la vendita delle armi alle nazioni in guerra.” Per ogni dollaro speso in una politica di sviluppo ce ne sono dieci spesi per la costruzione delle armi. Tra le varie situazioni critiche nel mondo, dalle guerre dimenticata in Darfur, Cecenia, Sri Lanka e Sudan il presidente della sezione italiana di Amnesty International ha voluto puntare il dito sulla Cina. Nessuna delle promesse fatte dalle autorità cinesi in vista dell’assegnazione dei prossimi giochi olimpici sono state mantenute. “Le politiche repressive cinesi sono rimaste invariate con la connivenza di aziende e governi occidentali – ha continuato Pobbiati – preoccupati solo delle possibilità che il gigantesco mercato cinese offre”. Tante le debolezze della comunità internazionale. Le Nazioni Unite hanno impiegato settimane prima di riuscire a chiedere il cessate il fuoco nel conflitto in Libano, dove hanno perso la vita 1200 civili. In Afghanistan la comunità internazionale ed il governo locale hanno perso l’opportunità di costruire istituzioni realmente fondate sui diritti umani e sullo stato di diritto. Hanno lasciato la popolazione in uno stato di insicurezza permanente e di corruzione, in balia del ritorno dei Talebani. In Iraq le forze di sicurezza hanno incitato alla violenza settaria piuttosto che frenarla. Cinque anni dopo l’11 settembre, sono emerse nuove prove sul modo in cui l’amministrazione Usa abbia considerato il mondo come terreno di scontro tra giganti nella sua “guerra al terrore” attraverso sequestri, arresti, detenzioni arbitrarie, torture e trasferimenti di sospetti da una prigione segreta all’altra del pianeta in un cotesto marcato dall’impunità e dalle cosiddette extraordinary rendition (consegne straordinarie di presunti colpevoli da un carcere segreto all’altro al di fuori della legislazione di ogni paese o di una corte internazionale). “Nulla può esemplificare – ha affermato Pobbiati – la globalizzazione della violazione dei diritti umani meglio della guerra al terrore guidata dagli Usa e il programma di extraodinary rendition che ha coinvolto governi di paesi lontani tra loro, come Italia e Pakistan, Germani e Kenya”. Dettagli sulla situazione italiana sono stati esaminati dal presidente di Amnesty Italia, Gabriele Eminente, che ha affrontato le diverse lacune delle quali il nostro paese ancora si macchia: “Il coraggio della coerenza è quello che chiediamo alle nostre istituzioni – ha affermato Eminente – Il nostro governo non ha ancora ratificato il protocollo contro la tortura. Questo è un ritardo inaccettabile. Ancora, non c’è alcun adeguamento tra la nostra legislazione nazionale e la Corte Penale Internazionale.” Ritardo inaccettabile che svilisce la nostra credibilità internazionale proprio ora che l’Italia è stata eletta membro del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite per il prossimo triennio. Altro ritardo inaccettabile segnalato dal Presidente di Amnesty Italia riguarda la ratifica del Protocollo opzionale alla convenzione contro la tortura, entrato in vigore da quasi un anno che prevede un doppio meccanismo di prevenzione, nazionale ed internazionale. Ma in Italia manca perfino un reato specifico di tortura. Il parlamento non lo introduce nel codice penale ed i tribunali non possono perseguire adeguatamente i colpevoli. Fra gli impegni presi in occasione della elezione al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, il nostro governo ha espressamente citato la battaglia contro la pena di morte, l’impegno contro l’utilizzo di bambini soldato e contro la tratta di esseri umani. Fonte: redazione Latinoamerica ___________________________________________ Se vuoi CANCELLARTI dalla lista di LATINOAMERICA e non ricevere più messaggi, clicca sull' indirizzo... latinoamerica-unsubscribe at giannimina.it ...e invia il messaggio, oppure copia l'indirizzo su un nuovo messaggio e invialo; entro pochi secondi ti arriverà un e-mail che ti chiederà di confermare la richiesta di cancellazione. ________________________________________________ Per comunicarci le vostre richieste, impressioni, commenti: (tranne la cancellazione dalla lista) si prega di NON FARE IL REPLY AUTOMATICO (non rispondere automaticamente al presente messaggio) ma di utilizzare i seguenti indirizzi: Direttore Editoriale - Gianni Minà - g.mina at giannimina.it Direttore Responsabile - Alessandra Riccio - a.riccio at giannimina.it Segreteria di Redazione - Marilena Giulianetti - m.giulianetti at giannimina.it Amministrazione - Loredana Macchietti - l.macchietti at giannimina.it Abbonamenti - abbonamenti at giannimina.it _______________________________________________ Il sito internet di LATINOAMERICA e tutti i sud del mondo: http://www.giannimina-latinoamerica.it _______________________________________________
- Prev by Date: IL 26 MAGGIO TUTTI A ROMA!
- Next by Date: Maggio 2007 - Novità Selvas.org
- Previous by thread: IL 26 MAGGIO TUTTI A ROMA!
- Next by thread: Maggio 2007 - Novità Selvas.org
- Indice: