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Fw: riso transgenico in Nicaragua
- Subject: Fw: riso transgenico in Nicaragua
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Wed, 21 Feb 2007 22:57:13 +0100
----- Original Message -----
From: Giorgio Trucchi
Sent: Wednesday, February 21, 2007 7:30 PM
Subject: I: riso transgenico in Nicaragua Nicaragua
Riso
transgenico in vendita al pubblico
Grave denuncia
della Alianza de Protección a la Biodiversidad
Gerardo Iglesias (UITA) e Denis
Meléndez (CISAS) membri della Alianza (©Foto G.
Trucchi)
La Alianza de Protección a la
Biodiversidad, organismo formato da nove organizzazioni della società
civile*, ha reso
pubblici i risultati di un'indagine che aveva l'obiettivo di verificare la
presenza di una varietà transgenica di riso in
Nicaragua.
Secondo le dichiarazioni della Alianza, all'inizio del 2006 è stata scoperta a livello internazionale una nuova contaminazione genetica, associata all'importazione di riso di origine statunitense. Si tratta della varietà transgenica denominata LL601, resistente agli erbicidi e creata dall'impresa tedesca Bayer Crop Science. Fino ad oggi questa varietà di riso non è stata considerata adatta al consumo umano. Proprio per questo motivo, l'Unione
Europea e il Giappone hanno deciso di sospenderne l'importazione proveniente
dagli Stati Uniti.
Secondo Denis Meléndez, del Centro de Información y Servicios en Salud (CISAS), "in settembre del 2006 abbiamo deciso di realizzare una serie di analisi per scoprire se nel riso che si commercializza nel paese ci fosse la presenza di transgenici (OGM). Abbiamo stabilito una metodologia che ci garantisse l'affidabilità delle analisi e l'invio dei campioni al laboratorio nordamericano GENETIC ID, riconosciuto a livello internazionale come un'autorità nel campo delle analisi genetiche. Durante l'indagine abbiamo adottato una serie di
misure, come per esempio raccogliere i campioni solo da pacchi di riso sigillati
e non nel mercato informale, ma solo nei principali supermercati del
paese.
I risultati dell'indagine hanno determinato che
del 100 per cento dei campioni raccolti ed analizzati, il 75 per cento
ha registrato la presenza della varietà LL601. Il 25 per cento dei
campioni positivi hanno come paese di origine il Nicaragua, il 40 per cento gli
Stati Uniti ed il 5 per cento il Guatemala. La presenza di marche nazionali ci
fa pensare che alcuni produttori nazionali di riso stiano utilizzando
queste varietà come sementi".
Le principali marche che sono risultate positive alla presenza di riso transgenico LL601 sono: Carolina, Indiana, Gallo Dorado, Continental, Canilla, Faisán, América, Sabemás e Imperial. L'attività ha visto la partecipazione del Segretario regionale della Unión Internacional de Trabajadores de la Alimentación (UITA), Gerardo Iglesias. Durante il suo intervento ha detto che "per la UITA è un orgoglio far parte di questa Alianza e poter contribuire a denunciare oggi la presenza di riso transgenico in Nicaragua, riso che non è stato considerato adatto per il consumo umano". Ha ricordato che l'Uruguay, da dove
proviene, è ubicato tra i cinque maggiori paesi esportatori di riso a livello
mondiale e che anche in questo paese esiste un gruppo di organizzazioni della
società civile che lavorano per sensibilizzare la gente e denunciare
pubblicamente la presenza di alimenti modificati geneticamente.
"Il settore dei produttori di riso
ha partecipato a vari corsi in cui si è affrontato il tema dei transgenici.
Il riso uruguayano è un riso che punta a mantenere un'alta qualità. Al
permettere l'entrata di varietà transgeniche, non solo si perderanno grandi
fette di mercato, ma il nostro riso smetterà di essere competitivo. Dietro
a quelle lettere e a quei numeri che identificano le varietà transgeniche, c'è
un brevetto che determina il pagamento di importanti royalties alle
multinazionali che controllano l'intero mercato.
Se non ci sbrighiamo a frenare
questo nuovo paradigma basato sulla biotecnologia, sulla pirateria e sulla
mancanza di etica, la produzione di alimenti nel mondo resterà in mano ad un
ridotto gruppo di corporazioni multinazionali.
Molte volte - ha concluso Iglesias
- ci domandano se i
transgenici fanno bene o fanno male alla salute. Quello che sì sappiamo
è che fanno male alla democrazia e alla libertà.
Per questo motivo continuiamo a
sensibilizzare e a denunciare attraverso la forza della Alianza e delle
organizzazioni che la compongono".
Denis Meléndez ha poi
ricordato che in novembre del 2005 è stato presentato un progetto di legge
in materia di Biosicurezza. "Questa iniziativa si trova attualmente nella
Commissione Sanità della Asamblea Nacional (Parlamento) e contiene tutte le
norme giuridiche per avere un maggior controllo sugli Organismi Geneticamente
Modificati (OGM). Il Nicaragua deve assolutamente sbrigarsi a regolare la
materia con una legislazione specifica e stiamo chiedendo che questo progetto di
legge venga presentato in Parlamento per essere approvato nel minor tempo
possibile e che il Governo decreti una moratoria all'introduzione di prodotti
transgenici nel paese".
Di fronte ai risultati di questa
indagine e della presenza di OGM negli aiuti alimentari
del Programma Mondiale di Alimenti-PMA (scoperto e confermato già da
alcuni anni), la Alianza de Protección a la Biodiversidad ha
inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Daniel Ortega, chiedendo che
all'interno del Protocollo di Cartagena e di fronte all'assenza di un quadro
regolatore della materia, il governo notifichi che le imprese che importano
prodotti destinati al consumo umano dovranno sollecitare un consenso previo e
che il governo stesso si potrà avvalere del Principio di
Precauzione.
La Ministra della Sanità, Maritza
Quant, ha immediatamente formato una commissione speciale per
verificare la denuncia presentata dalla Alianza.
*Centro Nicaragüense de Derechos Humanos (CENIDH) / Centro Humboldt / Centro de Información y Servicios en Salud (CISAS) / Federación Nacional de Cooperativas Agropecuarias y Agroindustriales (FENACOOP) / Liga de Defensa del Consumidor de Nicaragua (LIDECONIC) / Programa de Campesino a Campesino (PCaC-UNAG) / Servicio de Información Mesoamericano sobre Agricultura Sostenible (SIMAS), Unión Nacional de Productores Asociados (UNAPA) / Unión Intenacional de Trabajadores de la Alimentación y la Agricultura (UITA). © (Testo e Foto Giorgio Trucchi
- Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi at itanica.org
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