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LATINOAMERICA - Forum Sociale Mondiale di Nairobi
- Subject: LATINOAMERICA - Forum Sociale Mondiale di Nairobi
- From: <m.giulianetti at giannimina.it>
- Date: Mon, 12 Feb 2007 11:14:29 +0100
FORUM SOCIALE MONDIALE DI NAIROBI di Simone Bruno Il Forum Mondiale di Nairobi si è ormai concluso. Per la prima volta dopo sette anni ad ospitare l’evento è stato un paese Africano. Fare un bilancio non è facile. Non si può non sottolineare l’importanza che abbia avuto l’essere stati nel continente afflitto dai più grandi problemi sociali del pianeta. Portare il forum in Africa ha inevitabilmente teso l'orecchio del mondo ai problemi di questo continente, la sua società civile e i numerosissimi movimenti sociali emergenti e farlo in modo non filtrato da ONG Occidentali che non mancano di raccontarci cosa “vuole” l’Africa e di cosa abbia bisogno. Nairobi segna probabilmente la fine della prima fase del “processo forum” iniziato 7 anni fa a Porto Alegre, quando si incontrarono in un solo posto tutti gli oppositori al modello capitalista selvaggio e alla sua incarnazione neoliberale. Questa prima fase ha permesso la nascita di reti mondiali di movimenti affini, come ad esempio quelli contadini riuniti nella “via campesina”, ma anche e soprattutto, ha permesso a movimenti non affini di incontrarsi e cominciare a conoscersi e dialogare. I movimenti sindacali incontrandosi con quelli ecologisti sono riusciti ad arricchire a vicenda la propria prospettiva e trovare un ragionevole punto di incontro nelle loro campagne per i diritti del lavoro e il rispetto dell’ ambiente. Un profondo processo di arricchimento e di presa si coscienza della globalità dei problemi e delle lotte e una lenta definizione di obiettivi condivisi a livello globale. Una fase difensiva e di denuncia. Il WSF è un processo molto complesso e assolutamente nuovo, che non ha precedenti nella storia ed è quindi oggetto di continue evoluzioni. A Nairobi per la prima volta si è cercato di tirare le somme del processo avviato nei precedenti Social Forum. Durante l’ ultimo giorno dei lavori si sono svolte 21 assemblee riassuntive su 21 temi trattati nel forum. Si è cercato di creare una agenda comune per il 2007 e il 2008 (primo anno nel quale non si svolgerà un forum mondiale). Si è inoltre deciso che durante il 2008 si organizzerà una giornata mondiale di resistenza organizzata a livello locale ma coordinata a livello mondiale, qualcosa come quel 15 di Febbraio alla vigilia dell’ invasione dell’ Iraq che portò in strada milioni di persone in tutto il mondo e che fu pianificata proprio durante il Social Forum. I movimenti sociali nell'ambito del Forum Sociale Mondiale hanno avuto la possibilità di concretizzare le prossime campagne, mentre il forum stesso continua a rimanere uno spazio di dibattito aperto senza dichiarazioni finali o orientamenti definiti. Riconoscere il Forum come un evento di portata storica e di fondamentale importanza non vuol dire non criticarne alcuni meccanismi, come ad esempio una sensazione di impermeabilità alla gente comune delle numerosissime baraccopoli, quel popolo in miseria che per alcuni giorni è stato tenuto alle porte del forum dall’ elevato prezzo del biglietto di ingresso. Questa situazione è stata poi superata grazie a una forte protesta dei partecipanti e degli stessi abitanti delle baraccopoli che ha trasformato il forum in posto aperto ed accessibile a tutti evitan d o che si trasformasse in un incontro tra occidentali ed una classe dirigente elitaria dei movimenti sociali Africani, permettendo così un contatto e uno scambio diretto tra le dure realtà di Nairobi e gli attivisti provenienti da tutto il mondo. L’ Africa che si vede a Nairobi è un’ Africa entusiasta , che non si sente malata, povera, morta o da aiutare . E' un’ Africa che vuole stabilire r apporti alla pari, che vuole trovare la sua strada e farcela da sola, che ha rotto la relazione di dipendenza mentale che si portava dietro sin dall’ epoca coloniale e che ha capito che gli aiut i dei paesi ricchi non sono altro che un p rimo approccio alla occidentalizzazione del mondo. L’ Africa di giovani movimenti sociali vuole inventare le proprie soluzioni da sola. Cinque giorni di intensi dibattiti svoltisi in migliaia di workshop e seminari tematici dentro il monumentale stadio del centro sportivo Moi, (intitolato al ex presidente-dittatore che ha governato per 25 anni fino al 2002) hanno toccato tutti i temi classici dei forum mondiali, arricchendosi però della visione Africana e della grande rilevanza delle tematiche locali, come l’ AIDS, l’illegittimità del debito, la lotta alla miseria e la libera diffusione di farmaci alla popolazione enorme che muore di malattie curabili. Un tema nuovo emerso con forza, raccogliendo consensi ovunque , è quello degli EPA, i trattati di libero commercio che l’Europa, grazie ai governi compiacenti o ricattati, sta per firmare con l’ Africa. Si tratta del classico accordo di libero commercio, che però viene farcito con inutili frasi introduttive che parlano di cooperazione alla pari, aiuto allo sviluppo, scambi culturali ecc... Gli Europei utilizzano spesso queste belle parole introduttive per poter celare la vera essenza degli accordi, ossia la volontà di invadere i paesi in via di sviluppo con i nostri manufatti e i nostri prodotti agricoli da esportazione sovvenzionati da aiuti statali pagati da noi tutti. Parte delle nostre tasse vengono date a grandi esportatori agricoli europei per poter vendere sottocosto le nostre merci e far fuori la concorrenza delle produzioni agricole tradizionali dei paese poveri incapaci di competere sul prezzo. Il risultato è la devastazione della economia tradizionale, l’abbandono della terra e l’espansione delle aree periferiche delle grandi città, dove la popolazione di disperati è in costante aumento. Le campagne contro gli EPA sembra saranno una delle azioni chiave dei movimenti nel vecchio continente, così come confermano Vittorio Agnoletto e Patrizia Sentinelli (viceministro degli Esteri con delega alla Cooperazione internazionale). Vittorio Agnoletto giudica il forum di Nairobi in maniera positiva, ma marcandola differenza dagli incontri precedenti, “lo scopo dichiarato era di aiutare i giovani movimenti Africani ad entrare in contatto con reti più organizzate ed è stato raggiunto, si è anche superato il rischio che questo forum diventasse un incontro tra ONG occidentali e alcune elite dei movimenti sociali o della società civile africana.” Alex Zanotelli riconosce come fondamentale il fatto che il forum sia arrivato in Africa, nonostante il comitato organizzatore non fosse all’altezza “gente di un certo livello della società che non conosce i veri problemi sociali”. Come avvenuto già nel forum del 2004 in India, anche a Nairobi il contatto con la gente è stato molto profondo. Mentre all’interno dell’enorme stadio da 100.000 posti si dibatteva, nel circolo esterno dello stesso altre forme di espressione raccontavano che cosa è l’Africa. Balli tradizionali, bambini delle baraccopoli, costumi colorati, atti teatrali, canzoni e tamburi profondi, si mischiavano in questo cerchio delirante stracolmo di persone alla ricerca della conferenza sull’acqua o del dibattito sull’ AIDS. I l sole alto, perpendicolare e cocente , scottava questo grande e confuso carrozzone di gioia e protesta dal quale era facile restare affascinati e perdersi per ore. Un forum nel forum un teatro permanente caldo, vivo e colorato, una politica altra rispetto a quella che conosciamo noi occidentali. L’Africa non è l’America Latina e nemmeno l’India, dove i movimenti hanno vinto tanto e dove ora in tanti paesi dibattono alla pari con governi che molto devono al loro appoggio . In Africa la società civile sembra comparire solo ora e manca no organizzazione ed esperienza, ragione per la quale questo forum come punto di incontro e contatto ha avuto straordinaria importanza. I movimenti Africani aspettavano questo evento per poter creare relazioni con realtà più consolidate ma anche per so cializzare la propria lotta. Il forum ha generato in Africa aspettative e speranze, lo hanno dimostra t o tutti i k enioti fuori dai cancelli in attesa di poter entrare. L’ America Latina era lontana ma comunque al centro di molte delle conferenze . Il mondo dei movimenti sociali guarda con attenzione le relazioni che stanno nascendo tra i fortissimi movimenti sociali sudamericani e i numerosi governi progressisti che hanno contribuito a farli nascere. Una parte degli intellettuali compromessi con i movimenti sociali sta cercando di fornire una base teorica a queste relazioni per creare modelli in qualche modo esportabili nel resto del mondo. Il potere, le relazioni con i partiti politici e appunto con i “governi dei movimenti” latini sono stati temi molto importanti a Nairobi che hanno espresso la volontà di passare ad una fase più concreta del forum che si auspica almeno dal forum mondiale in India del 2004. Sul tavolo ci sono l’esistenza stessa presente e futura del forum mondiale. ___________________________________________________ Se vuoi CANCELLARTI dalla lista di LATINOAMERICA e non ricevere più messaggi, clicca sull' indirizzo... latinoamerica-unsubscribe at giannimina.it ...e invia il messaggio, oppure copia l'indirizzo su un nuovo messaggio e invialo; entro pochi secondi ti arriverà un e-mail che ti chiederà di confermare la richiesta di cancellazione. ________________________________________________ Per comunicarci le vostre richieste, impressioni, commenti: (tranne la cancellazione dalla lista) si prega di NON FARE IL REPLY AUTOMATICO (non rispondere automaticamente al presente messaggio) ma di utilizzare i seguenti indirizzi: Direttore Editoriale - Gianni Minà - g.mina at giannimina.it Direttore Responsabile - Alessandra Riccio - a.riccio at giannimina.it Segreteria di Redazione - Marilena Giulianetti - m.giulianetti at giannimina.it Amministrazione - Loredana Macchietti - l.macchietti at giannimina.it Abbonamenti - abbonamenti at giannimina.it _______________________________________________ Il sito internet di LATINOAMERICA e tutti i sud del mondo: http://www.giannimina-latinoamerica.it _______________________________________________
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