ANCORA TERRORISMO DI STATO NEL CATATUMBO!



CONTINUA IL TERRORISMO DI STATO NELLA REGIONE DEL CATATUMBO!
 
31 gennaio 2007
 
Da anni l’importante e vasta regione colombiana del Catatumbo, scenario di megaprogetti delle multinazionali e violazioni costanti dei diritti umani, sociali e politici ai danni delle popolazioni rurali e non, è attraversata dalla crescente militarizzazione implementata dai governi colombiani di turno.
 
Diversi sono stati i casi di abusi, maltrattamenti, uccisioni, blocchi economico-alimentari e addirittura massacri collettivi da parte di effettivi paramilitari e militari, rami di uno stesso albero guerrafondaio che affonda le sue radici storiche e geopolitiche nella famigerata Dottrina della Sicurezza Nazionale, ovviamente made in Washington.
 
L’ultimo tragico episodio in ordine di tempo è avvenuto, come prontamente denunciato dall’Associazione Contadina del Catatumbo, lo scorso 27 gennaio, quando soldati del “Piano speciale energetico e di viabilità n. 10” dell’Esercito Nazionale hanno assassinato a sangue freddo, in prossimità del municipio El Tarra (dipartimento del Norte de Santander), Danilo Vergel Alvarez.
Il giovane contadino, di appena 17 anni, stava percorrendo la strada rurale che collega le frazioni La Unión e Los Cedros, quando giunto a un posto di blocco militare è stato minacciato dai soldati, che lo hanno rincorso e trucidato con diversi colpi d’arma da fuoco.
 
Venuta a conoscenza del crimine, la comunità si è immediatamente mobilitata in forze, fronteggiando i soldati del posto di blocco fino ad ottenere di parlare con il capitano di quell’unità. Di fronte alle incalzanti richieste di spiegazione da parte dei contadini, costui ha prima accusato il giovane ucciso di essere guerrigliero, per poi urlare aggressivamente agli abitanti quanto segue: “se non vi stanno bene queste regole andatevene in Venezuela, che qui noi facciamo quel che ci pare!”.
 
Oltre a maltrattare, picchiare e minacciare di arresto un altro giovane della comunità, Miler Avendaño, i militari hanno trasportato il cadavere di Danilo Vergel all’obitorio della città di Ocaña. I suoi parenti non hanno mezzi economici per riportarne il corpo a El Tarra, visto che Danilo era il maggiore dei suoi fratelli, non aveva padre e sua madre è cieca.
 
Solo il giorno prima (26 gennaio) un altro contadino, David Ramírez Ascanio, era stato crivellato di pallottole mentre pescava con il figlio -fortunatamente riuscito a scappare- in prossimità di Teorema, nella frazione San Carlos. Gli effettivi appartenenti alla Brigata Mobile n. 15, autori dell’omicidio di Stato, hanno poi presentato ad Ocaña il corpo di David come cadavere di un guerrigliero ucciso in combattimento.
 
Si dimostra ancora una volta che la persecuzione delle popolazioni contadine della Colombia, per mano dei militari colombiani, è una politica costante e non un insieme più o meno sconnesso di incidenti ed errori episodici. E si ha la conferma, qualora ce ne fosse bisogno, che le pirriche vittorie militari di Uribe contro l’insorgenza sono presentate ai media con cifre e dati di guerra che si basano su montature e messe in scena (si vedano i falsos positivos).
 
Questi ulteriori crimini di lesa umanità da parte del terrorismo di Stato in Colombia, condotto dal governo Uribe attraverso le forze militari e paramilitari, non fanno che confermare il carattere illegittimo ed antidemocratico di un regime che non può e non deve avere vita lunga.
 
Commissione Informazione dell’Associazione nazionale Nuova Colombia
 
 
 


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