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''Ridatemi i resti di mio figlio'' desaparecido dal '74 in Brasile dove combatteva contro la dittatura
- Subject: ''Ridatemi i resti di mio figlio'' desaparecido dal '74 in Brasile dove combatteva contro la dittatura
- From: Cristina Mihura <c.mihura at imailbox.com>
- Date: Thu, 04 Jan 2007 17:21:32 +0100
Gazzetta del Sud On line, Italia
04-01-2007
http://www.gazzettadelsud.it
Lungro (Cosenza)
Una madre novantenne al Capo dello Stato e alla Farnesina
«Ridatemi i resti di mio figlio»
Morto nel '74 in Brasile dove combatteva contro la dittatura
Domenico Marino
Cosenza
«Presidente, la prego, mi faccia riavere i resti di mio figlio». Accorato l'appello al Capo dello Stato di Elena Gibertini, novantenne mamma di Libero Giancarlo Castiglia, un guerrigliero di origine cosentina morto nel '74 in Brasile dove si batteva contro la dittatura militare. L'anziana donna ha bussato grazie ai media alle porte del Quirinale chiedendo l'intervento di Giorgio Napolitano affinché i resti di Giancarlo possano essere trovati e trasportati in Italia per la sepoltura. A San Lucido, lungo il Tirreno cosentino, dove era nato. O a Lungro, il centro italoalbanese in cui la madre vive. «Sono ormai novantenne – ha scritto la signora Gibertini nel messaggio al presidente della Repubblica – e so bene che presto mi toccherà morire. Il mio unico desiderio però è poter rendere un ultimo saluto a mio figlio Libero».
Castiglia è morto nella regione brasiliana dell'Araquaia. Faceva parte di un gruppo guerrigliero ed era membro del comitato centrale del Partito comunista del Brasile. Pare sia stato l'unico straniero caduto in combattimento contro le truppe della dittatura militare brasiliana.
Libero, che era conosciuto nella regione come "Joca", aveva adottato il falso nome di Joao Bispo Ferriera da Silva. Nei mesi scorsi i fratelli di Libero Castiglia hanno inviato una richiesta al ministro degli Esteri Massimo D'Alema e al presidente della Camera Fausto Bertinotti per chiedere un loro intervento. Ma non hanno avuto risposta. Ecco perché ora la mamma s'è appellata direttamente al presidente Giorgio Napolitano. Più volte i fratelli e la nipote Lara si sono recati in Brasile per sollecitare (inutilmente) che i resti mortali di Joca fossero individuati, ricomposti e restituiti alla famiglia per la sepoltura.
«Dalla politica – ha dichiarato Walter, il fratello di Libero che vive a Lungro assieme all'anziana madre – non abbiamo mai avuto risposte. Abbiamo coinvolto in questa vicenda sia esponenti locali che quelli nazionali ma ad oggi non c'è stato nessun interessamento concreto alla vicenda. Noi non abbiamo la disponibilità economica per far fronte al ritrovamento e al rimpatrio del corpo di Libero e per questa ragione vorremmo che lo Stato intervenisse per aiutarci».
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ITALIANA FAZ APELO POR CORPO DE GUERRILHEIRO MORTO NO BRASIL
Ansalatina.com.br, Brasile, 03-01-2007
http://www.ansa.it/ansalatinabr/notizie/rubriche/italia/20070103172734155710.html
Brasile: desaparecidos, rivogliamo le spoglie di Joca
La famiglia di Libero Giancarlo Castiglia (Joca) - desaparecido in Araguaia circa trenta anni fa - chiede la restituzione dei suoi resti al governo brasiliano
Peacelink, 12-03-2005
http://italy.peacelink.org/latina/articles/art_10087.html
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