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Fw: libertà d'espressione in Nicaragua
- Subject: Fw: libertà d'espressione in Nicaragua
- From: "Nello peacelink" <n.margiotta at peacelink.it>
- Date: Thu, 30 Nov 2006 00:37:45 +0100
----- Original Message -----
From: Giorgio Trucchi
Sent: Wednesday, November 29, 2006 5:32 PM
Subject: I: libertà d'espressione Nicaragua
Libertà
di espressione nel Governo Ortega
I mezzi di
comunicazione chiedono garanzie
Primo incontro
con il governo degli Stati Uniti
"Garantiremo
l'assoluta libertà d'espressione" ha dichiarato Ortega
(© Foto G. Trucchi)
L'Asociación de Medios Independientes
riunisce alcuni dei più importanti organi d'informazione televisiva,
radiale e di stampa del Nicaragua.
Una delle prime azioni di questa associazione, è
stata quella di chiedere un incontro con il neoeletto Presidente della
Repubblica, Daniel Ortega, per affrontare il delicato tema
della libertà di espressione durante i prossimi cinque anni di
governo.
Francisco Chamorro,
vicedirettore de El Nuevo Diario, ha informato il futuro
Presidente che l'associazione "nasce con l'interesse di promuovere un
giornalismo con maggiore professionalità ed equilibrio e allo stesso tempo, per
difendere gli interessi dei proprietari dei mezzi di comunicazione che ne
fanno parte, nella speranza che anche gli altri organi d'informazione entrino a
farne parte".
I principali temi di discussione con Ortega hanno toccato
aspetti che riguardano l'approvazione da parte della Asamblea Nacional della
Legge di Accesso all'Informazione Pubblica, la gestione e ripartizione della
pubblicità governativa, gli esoneri fiscali sui materiali ed apparati propri
dell'attività informativa, ma soprattutto, il tema della libertà d'espressione
in Nicaragua.
Chamorro ha ricordato come "in Nicaragua c'è stata una brutta
tradizione in relazione alla distribuzione disuguale della pubblicità
governativa. Chiediamo che durante il suo governo, tale
distribuzione sia più equa, più giusta, senza dimenticare i piccoli mezzi
d'informazione che hanno bisogno di questa pubblicità per poter
sopravvivere. Lo chiediamo anche come garanzia democratica nel nostro
paese.
Credo che si siano fatti passi in avanti
rispetto ad un'informazione più equilibrata e meno tendenziosa. Ci sono
sicuramente ampi margini di miglioramento, ma credo che siamo sulla strada
giusta ed il Nicaragua ha bisogno di questo, di un'informazione meno polarizzata
e meno di scontro".
Il neoeletto Daniel Ortega
ha rassicurato i presenti su quella che sarà la politica del
nuovo governo riguardante
l'informazione.
"Voglio rassicurare i presenti e in base alla legge e alla stessa Costituzione, garantisco che si manterrà il totale rispetto della libertà d'espressione. Durante gli anni 80 si viveva un'altra
situazione. Anche voi avete visto le informazioni rese pubbliche dai
Servizi Segreti degli Stati Uniti, in cui risulta evidente la situazione di
guerra ed aggressione a cui eravamo sottoposti ed anche l'intenzione di
bombardare il Nicaragua ed annichilare le autorità nicaraguensi.
In quella situazione non era facile mantenere la
censura solo sugli aspetti che avevano a che fare con la sicurezza. Siamo
andati più in là e le relazioni con i mezzi di comunicazione non sono certo
state delle migliori.
Con l'arrivo della pace, il Frente
Sandinista è stato il primo a promuovere nella Asamblea Nacional l'assoluta
libertà d'espressione, perché non aveva più senso la
censura.
Oggi la situazione è diversa e non c'è nessun motivo per
pensare che questa libertà possa essere toccata. Direi che oggi questa libertà
non ha limiti in Nicaragua e la maturità dei mezzi di comunicazione ha fatto sì
che siano più credibili e rispettati".
Ortega ha anche toccato un tema molto discusso, che è
quello delle "notas rojas", che da anni riempiono i principali
telegiornali di immagini raccapriccianti, dando voce ai fatti più sanguinosi che
avvengono nel paese.
"Esiste una totale libertà
d'informazione, ma esiste anche un problema, che non è di ordine politico,
ma che ha a che fare con la sicurezza di tutti noi.
Le "notas rojas" fanno aumentare gli indici di ascolto,
ma si trasformano anche in un elemento che stimola la delinquenza, la
criminalità. Quando arrivano i mezzi televisivi, i cittadini che magari prima
erano tranquilli, cominciano a colpirsi o a diventare violenti per poter
apparire alla televisione.
Il piccolo criminale si sente improvvisamente importante, un
eroe e gli altri vogliono fare lo stesso.
Questo fenomeno sta creando gravissimi problemi in altri
paesi della regione, come in Guatemala, Honduras ed El Salvador.
Siamo davvero preoccupati e dovreste esserlo
anche voi e quindi vi chiedo di pensare a questa situazione, affinché
l'informazione aiuti a risolvere certi problemi e non a
peggiorarli".
Ortega ha anche riconosciuto
l'uso politico che nel passato è stato fatto della
pubblicità governativa ed ha consigliato che i mezzi
d'informazione preparino una proposta da valutare insieme al prossimo
governo.
Ha inoltre garantito un comportamento del prossimo governo in
linea con la campagna di pace e riconciliazione portata avanti dalla Alianza
"Unida Nicaragua Triunfa".
"Non vogliamo creare un ambiente di scontro e vogliamo
convertire questa politica di riconciliazione, di intesa, di dialogo, di
consenso, in una politica di Stato, facendo sì che venga assunta anche dalla
società nicaraguense. Non sarà facile, ma è la nostra sfida".
Negli scorsi giorni Daniel Ortega ha anche
avuto il primo incontro ufficiale con un rappresentate del
governo degli Stati Uniti.
Thomas Shannon, Vice Segretario di Stato per
gli Affari dell'emisfero occidentale, che solo pochi mesi fa era arrivato in
Nicaragua ribadendo il proprio sostegno "indiretto" al candidato Eduardo
Montealegre ed attaccando brutalmente la candidatura di Ortega, è tornato in
Nicaragua per un primo incontro ufficiale con il futuro Presidente.
In attesa dell'investitura prevista per il 10 gennaio, il
governo Bush ha iniziato un primo avvicinamento al nuovo governo del FSLN ed
anche il leader sandinista sembra voler continuare con la politica di
avvicinamento e di buone relazioni con il "nemico" storico del popolo
nicaraguense.
Ortega ha commentato che "il Presidente Bush
sta nominando alla Difesa una persona che durante gli anni 80 ha gestito la CIA,
proponendo il bombardamento del Nicaragua e l'eliminazione fisica di chi
occupava cariche nel nostro Governo.
Questo tema l'abbiamo già trattato a suo tempo presso la
Corte di Giustizia della Aja e gli Stati Uniti sono stati condannati, con una
sentenza storica, a indennizzare il Nicaragua per quegli atti di
terrorismo.
Non ci deve preoccupare chi nominano come
ministro, ma le relazioni che gli Stati Uniti hanno con la comunità mondiale e
più precisamente, con il Nicaragua.
Il nostro progetto è che gli Stati Uniti debbano
essere rispettosi delle posizioni politiche, ideologiche dei cittadini nel mondo
e dei governi che vengono eletti.
Devono imparare a coabitare. L'hanno già fatto
con la Cina, il Vietnam, ma non hanno ancora imparato a farlo con i loro vicini
latinoamericani.
Quel muro che stanno costruendo lungo la
frontiera messicana non aiuta ad una buona relazione, ad una coabitazione ed al
contrario, crea tensioni.
Esiste oggi una vasta corrente di opinione che chiede il ritiro delle truppe dall'Iraq, perché questa politica di guerra non può continuare. Questo è quello che c'interessa e cioè le
decisioni che prendono sia a livello di politica globale, che nei casi
particolari, come ad esempio il Nicaragua.
Il nostro interesse è quello di stabilire
relazioni rispettose tra gli Stati Uniti e il Nicaragua".
© (Testo e Foto Giorgio
Trucchi - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi at itanica.org
)
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