Fw: dopo elezioni con M. Baltodano



 
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Sent: Friday, November 24, 2006 3:30 PM
Subject: I: dopo elezioni con M. Baltodano

Nicaragua
Il dopo elezioni
Intervista a Mónica Baltodano deputata eletta per la Alianza MRS
 
 
 
Come valuta il risultato elettorale della Alianza MRS? I dati indicano un risultato inferiore alle aspettative...
La nostra valutazione è positiva. Abbiamo ottenuto 205 mila voti nelle elezioni per deputati e sappiamo perfettamente che in alcuni posti non abbiamo avuto la capacità di difendere il voto, perché non avevamo sufficienti persone per coprire tutti i seggi.. 
I sondaggi ci davano una percentuale compresa tra l'11 e il 16 per cento ed alla fine abbiamo ottenuto quasi il 9 per cento per deputati e poco più del 6 per cento nelle elezioni per Presidente.
Uno dei motivi principali è stato un fenomeno che è avvenuto all'interno della destra nicaraguense e che riguarda il "voto utile".
La destra si è mossa per paura di una vittoria di Daniel Ortega ed ha fatto una forte campagna per non disperdere il voto, invitando a concentrarlo sui loro candidati.
Questo fattore ha determinato uno spostamento di parte del nostro elettorato verso il candidato della Alianza Liberal Nicaraguense (ALN), Eduardo Montealegre e in piccola parte, verso il FSLN, per timore a un'ennesima vittoria della destra.
Aldilà delle cifre, la nostra Alleanza ha comunque ricevuto un forte appoggio e le simpatie degli elettori e questo va oltre il semplice risultato.
Quello che non siamo riusciti a fare è stato di convincere gli elettori a rimanere con noi e a non piegarsi alla politica del "voto utile".
Abbiamo comunque ottenuto cinque deputati, dei quali ne resteranno solo quattro, dato che da alcuni mesi avevamo scoperto che uno di loro era un infiltrato del FSLN.
Siamo sicuri che con questi deputati potremo lanciare una battaglia morale e politica all'interno della Asamblea Nacional, indipendentemente dal numero relativamente basso. 
 
Che valutazione politica date a questo risultato della Alianza MRS? 
Anche dal punto di vista politico lo consideriamo positivo, perché in primo luogo siamo riusciti a costruire una forza che ha ottenuto l'appoggio di una fetta importante della popolazione ed inoltre, è una forza decisa a continuare a consolidare questi risultati e continuare a lavorare.  
È stato positivo vedere la gente mobilitarsi e lavorare con convinzione e in modo volontario per un progetto. Abbiamo avuto molti fattori che hanno giocato a nostro sfavore, ma il fatto di essere riusciti a mantenere questo numero di elettori, indica un'adesione che va molto più in là del processo elettorale, un'adesione ad un progetto, ad un'etica. Stiamo realizzando una verifica dell'intero processo elettorale e cercando di creare un'organizzazione per il futuro, di fronte alle battaglie politiche che ci aspettano.  
 
Nella precedente intervista diceva che Lei avrebbe preferito un programma più di sinistra, per puntare all'elettorato sandinista e non solo a quello ancora indeciso sul voto.
Crede che privilegiare come settore di disputa il campo della sinistra avrebbe portato più voti? 
Con un messaggio più di sinistra avremmo potuto consolidare i nostri elettori sandinisti e quelli che stavano con noi al momento della morte di Herty Lewites.  
Con la sua morte, c'è stata indubbiamente una migrazione del 4-5 per cento verso il FSLN e probabilmente, con un discorso più preciso su alcuni punti sensibili e vitali per queste persone, saremmo riusciti a preservare il nostro zoccolo duro. Questa è la mia percezione, ma non l'abbiamo ancora discusso all'interno della Alianza. 
 
Come abbiamo già detto la volta scorsa, la Alianza è formata da un gruppo molto eterogeneo di forze politiche e sociali, le quali si sono unite per fini elettorali. Come vi muoverete adesso per dare una conformazione più di fondo ed anche ideologica a questa Alianza?
In questa Alianza ci sono due forze che provengono dal Sandinismo e che sono profondamente vincolate alla Rivoluzione: il Movimiento Renovador Sandinista (MRS) ed il Movimiento por el Rescate al Sandinismo (MPRS). 
Ci sono poi le altre forze, come il Partido Socialista, il Partido de Acción Ciudadana, gli ecologisti ed i movimenti sociali. 
A livello di Alianza, che era elettorale, abbiamo cominciato un dibattito a livello più generale sui principi della Alianza stessa, mentre, all'interno delle due forze che vengono dal sandinismo, abbiamo cominciato a dibattere su come rifondare una forza di sinistra, per ridiscutere il programma, i principi, gli statuti.
È qualcosa più di fondo e pensiamo che non sia conveniente mantenere due gruppi separati, bensì costituire un solo gruppo. 
Questo ci sta portando a questioni più ideologiche, come che tipo d'identità abbiamo, che cosa vuole dire essere oggi di sinistra in Nicaragua, come costruire una forza che sia veramente un'alternativa di sinistra per il paese.  
In questo modo speriamo di poter determinare il profilo del nuovo movimento ed ovviamente, avrà anche una chiara influenza sulla programmatica della Alianza, che dovrà essere una programmatica più ampia. 
Siamo decisi a continuare a lavorare uniti in funzione della conformazione della nuova sinistra in Nicaragua. 
 
Questo tipo di lavoro lo porterete anche all'interno della Asamblea Nacional? 
In termini generali e anche senza avere i voti sufficienti, abbiamo deciso di portare avanti le proposte di legge che erano previste nel nostro Programma.
Manterremo un profilo di denuncia e ci trasformeremo nella voce credibile del Parlamento.
Avremo una Asamblea Nacional con gruppi parlamentari che gireranno intorno alla disciplina di partito e alle posizioni politiche che sono espressione dei gruppi economici del paese.
Noi ci trasformeremo in un gruppo parlamentare senza nessun coinvolgimento e totalmente indipendente dai gruppi economici. Potremo essere maggiormente indipendenti sui tanti temi che verranno proposti, non tanto per poter ottenere un cambiamento dei risultati, perché non abbiamo la capacità numerica per farlo, ma affinché la cittadinanza conosca veramente dove e come si stanno muovendo questi interessi economici nel Parlamento.  
Giocheremo un ruolo di costante critica e denuncia e allo stesso tempo, sosterremo quelle iniziative con cui ci sentiremo identificati.
 
Che cosa pensa delle prime azioni di Daniel Ortega? Sembra che effettivamente voglia fare un governo di Unità Nazionale con la partecipazione di tutti i settori… 
I primi passi confermano quello che abbiamo già detto. Daniel Ortega ed il gruppo che controlla il FSLN hanno una posizione molto pragmatica, di centro-destra, che non ha nulla a che fare con un partito di sinistra.
Le sue prime mosse servono a garantire al grande capitale nazionale ed internazionale e agli Organismi finanziari internazionali che non ci saranno cambiamenti importanti nella politica nazionale ed internazionale. 
Si è riaffermata la volontà di mantenere lo status quo esistente in relazione al capitale finanziario nazionale ed internazionale e questo, a mio parere, è un'evidente dimostrazione che, al di fuori di alcune misure di carattere palliativo, di fronte alla situazione di povertà e miseria che vive la gente, non ci saranno cambiamenti politici ed economici di fondo.
Allo stesso tempo, però, questo fattore crea la condizione propizia affinché si apra realmente uno spazio per ricostruire e rifondare una forza progressista e di sinistra in Nicaragua. 
 
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi  - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi at itanica.org )
 
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