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I movimenti sociali per Lula - da Brasil de fato del 5 ottobre
- Subject: I movimenti sociali per Lula - da Brasil de fato del 5 ottobre
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Fri, 06 Oct 2006 18:09:02 +0200
- Thread-topic: I movimenti sociali per Lula - da Brasil de fato del 5 ottobre
E¹ N NECESSARIO SCONFIGGERE LA DESTRA ! Il Brasile vive una grave crisi di progetto. Il primo mandato del governo Lula non ha accumulato forze sufficienti per sconfiggere il neoliberismo e la subordinazione della nostra economia al capitale finanziario e alle transnazionali. Ci sono stati solo piccoli passi avanti in alcune aree sociali. Le organizzazioni popolari e il movimento di massa restano in una fase di riflusso. Oltre a questo abbiamo avuto una crisi della sinistra partitica, poichè molti settori hanno abbandonato le proposte di cambiamento strutturale e sono passati a utilizzare gli stessi metodi della destra. Ossia, usare i partiti solo per vantaggio personale o di gruppo, nella disputa per incarichi pubblici. In questo modo si entra in una grave crisi ideologica, di mancanza di dibattito sulla natura della lotta di classe e sul progetto della classe lavoratrice. Tutto questo ha prodotto uno scenario di una correlazione di forze avverse alla classe lavoratrice e agli interessi del popolo brasiliano, Con una scenario di questo tipo, la campagna elettorale di quest¹anno è stata un disastro. I candidati non hanno discusso su progetti per il paese e ancor meno hanno difeso con chiarezza gli interessi della classe lavoratrice. Nè hanno denunciato il grado di dominio delle elite che causa tanti problemi di mancanza di lavoro, di abitazioni, di scuola e di terra. Negli stati vengono realizzate molte alleanza stravaganti. E molte persone hanno pensato che le elezioni non facessero più parte della lotta tra le classi. Alcuni sono arrivati a dire che non esisteva più questa storia della destra e della sinistra. E¹ una presa in giro. La borghesia brasiliana non è venuta meno e, nell¹ora X, ha mostrato in pieno il suo volto. Quando tutto pareva già deciso, in una condizione di generale stupore e senza nessuna partecipazione della militanza, ecco che, per opera e grazie ad alcuni maldestri dirigenti del PT, che hanno stimolato la collera della destra, essa si è svegliata e ha visto che poteva riprendere le redini del governo. E si è buttata nella campagna per Alkmin. In una settimana la destra ha concentrato le forze, del potere economico, delle risorse, del potere politico che ha nei partiti e del potere dei media. Ha raccolto tutte le forze per rinviare lo scontro al secondo turno. Si proponeva in questo modo, come minimo, come ha sostenuto la sua portavoce Folha de São Paulo, nell¹editoriale ³Contenere Lula e strappare più concessioni². E nella migliore delle ipotesi per loro, come ha sostenuto FHC ³imporre l¹ impechement anche dopo una vittoria di Lula.² La destra è viva, organizzata e pronta a prendersi il governo! E¹ arrivato il momento in cui i militanti sociali e quelli di tutte le forze politiche e popolari che sono restati apatici e scoraggiati al primo turno, si mobilitino, impongano una sconfitta alla destra e garantiscano la vittoria di Lula. La vittoria di Alkmin non sarebbe solo la sconfitta di Lula, come castigo per i molti errori che il PT e il governo Lula hanno commesso. Sarebbe la vittoria della borghesia sugli interessi popolari. Sarebbe la legittimazione di un progetto neoliberista che ricolonizza il Brasile, ora a servizio del grande capitale multinazionale e delle banche. Sarebbe una grande sconfitta dei poveri, dei lavoratori. Per questo, per chi non ci credeva più, alla fineabbiamo un secondo turno, che è la vera lotta di classe. E la militanza sociale non può avere dubbi nè incertezze. Questa è l¹ora di impegnarci, di mobilitarci, di tirarci su le maniche e fare campagna politica. E¹ l¹ora di trasformare la campagna elettorale in una vera lotta politica a favore della classe lavoratrice. Non si tratta di chiedere il voto per Lula, si tratta di sconfiggere politicamente ed elettoralmente il progetto neoliberista. E, a partire dalla sconfitta della destra, esigere nel secondo mandato, i cambiamenti necessari, tante volte promessi e sempre ritardati per pressione delle antiche alleanze Dobbiamo vincere il secondo turno con uno scontro di idee, di politiche, di progetti e denunciare tutto quel che significa il neoliberismo del signor Alkmin in termini di aumento di sfruttamento dei poveri, di minori servizi pubblici, di maggiori privatizzazioni, di meno sovranità nazionale e di più corruzione. Politica è il mettere in campo il conflitto di interessi, lo scontro di interessi delle classi e dei gruppi sociali. Basta con l¹apatia, scendiamo in strada per sconfiggere Alkmin, la borghesia brasiliana e gli interessi del capitale internazionale.
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