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"Diritti Umani: Cuba sì, USA no"
- Subject: "Diritti Umani: Cuba sì, USA no"
- From: "Aldo GARUTI" <garut at libero.it>
- Date: Fri, 23 Jun 2006 10:10:24 +0200
Granma Internacional Digital VERSION SOLO TESTO L'Avana. Cuba. Anno 10 - Mercoledi 21 Giugno 2006 -------------------------------------------------------------------------- L´assenza degli Stati Uniti dal Consiglio dei Diritti Umani è il castigo morale all´arroganza di un impero INTERVENTO DI FELIPE PÉREZ ROQUE, MINISTRO DEGLI ESTERI DELLA REPUBBLICA DI CUBA, NEL SEGMENTO DI ALTO LIVELLO DEL CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI Eccellenze: Oggi è un giorno particolarmente simbolico. Cuba è membro fondatore del Consiglio dei Diritti Umani e gli USA no. Cuba è stata eletta da una schiacciante maggioranza di 135 paesi, più di due terzi dell´Assemblea Generale dell´ONU, mentre gli Stati Uniti non si sono nemmeno azzardati a presentarsi come candidati. Cuba confidava nel voto segreto per gli stessi motivi che gli USA lo temevano. L´elezione di Cuba è la vittoria dei principi e della verità, è il riconoscimento al valore della nostra resistenza. L´assenza degli Stati Uniti è la sconfitta della menzogna, è il castigo morale all´arroganza di un impero. L´elezione ha presupposto un´esigente valutazione. Ciascuno ha ricevuto quel che meritava. Cuba è stata premiata e gli USA puniti. Ognuno aveva la sua storia ed i paesi che hanno votato la conoscevano bene. I paesi africani ricordavano che più di duemila combattenti cubani versarono il loro sangue generoso nella lotta contro l´obbrobrioso regime dell´apartheid, sostenuto e armato dagli USA anche con ordigni nucleari. Cuba è arrivata all´elezione con quasi trentamila dei suoi medici disseminati nel mondo a salvare vite e ad alleviare il dolore in 70 paesi, mentre gli USA vi sono arrivati con centocinquantamila soldati invasori, inviati a morire ed uccidere in una guerra ingiusta ed illegale. Cuba vi è arrivata con più di trecentomila pazienti di 26 paesi dell´America Latina e dei Caraibi che hanno recuperato la vista grazie alle chirurgie gratuite realizzate da oftalmologi cubani; gli USA con più di centomila civili assassinati e duemilacinquecento giovani nordamericani morti in una guerra combattuta per rubare il petrolio di un paese e regalare sostanziosi contratti ad un gruppo di amichetti del Presidente dell´unica superpotenza del mondo. Cuba è arrivata all´elezione con più di venticinquemila giovani di 120 paesi del Terzo Mondo che studiano gratuitamente nelle sue università; gli USA con un campo di concentramento a Guantánamo, dove i prigionieri vengono torturati e dove i carcerieri hanno dichiarato ufficialmente che il suicidio di tre esseri umani "non è un atto di disperazione, ma di guerra e propaganda". Cuba è arrivata all´elezione mentre i suoi aerei stavano trasportando medici cubani ed ospedali da campo in località colpite da disastri naturali ed epidemie; Gli Stati Uniti mentre i loro aerei stavano trasportando segretamente da un carcere all´altro prigionieri drogati e legati. Cuba è arrivata all´elezione proclamando il primato del diritto sulla forza, difendendo la Carta delle Nazioni Unite, reclamando un mondo migliore e lottando per realizzarlo; gli USA vi sono arrivati proclamando che "se non sono con noi sono contro di noi". Cuba è arrivata all´elezione proponendo di utilizzare il milione di milioni di dollari che annualmente viene speso in armi alla lotta contro la morte per cause che si possono prevenire di undici milioni di bambini minori di cinque anni e di seicentomila donne povere, che muoiono di parto ogni anno. Gli USA vi sono arrivati proclamando il loro diritto a bombardare e radere al suolo "preventivamente" quando i loro disegni incontrano opposizione quel che hanno chiamato con disprezzo "qualsiasi oscuro angolo del mondo" e perfino la città de L´Aja, se la Corte Penale Internazionale pretendesse di giudicare un soldato nordamericano. Mentre Cuba difendeva i diritti del popolo palestinese, gli Stati Uniti erano il principale sostegno dei crimini e delle atrocità d´Israele. Mentre l´Amministrazione nordamericana abbandonava centinaia di migliaia di persone (in maggioranza neri e poveri) sinistrate dall´uragano Katrina alla loro sorte, Cuba offriva l´invio immediato di 1.100 medici, che avrebbero potuto salvare vite e alleviare le sofferenze. Potrei continuare ad esporre ragioni fino a domani. Voglio soltanto aggiungere che a non occupare un seggio come membro del Consiglio è il Governo degli USA e non il suo popolo. Il popolo nordamericano verrà rappresentato da altri, anche da Cuba. La nostra delegazione si farà portavoce anche dei diritti del popolo nordamericano e, in particolare, dei suoi settori più discriminati ed esclusi. Va detto che gli USA non sono stati soli nelle loro grossolane e disperate manovre e pressioni tese ad impedire l´elezione di Cuba. Un piccolo gruppo di alleati li ha accompagnati fino alla fine. Sono quelli di sempre. Beneficiari dell´ingiusto e discriminatorio ordine mondiale, in maggioranza vecchie metropoli coloniali, che non hanno ancora pagato il loro debito storico con le loro ex colonie. Cuba conosce perfettamente, fin nei minimi dettagli, l´accordo segreto negoziato a Bruxelles attraverso il quale l´Unione Europea si è impegnata a non votare per Cuba ed a lavorare a stretto contatto con gli USA contro la nostra candidatura. Ma hanno clamorosamente fallito. Cuba è stata eletta senza il loro appoggio ed il suo scomodo alleato, del quale hanno bisogno come gendarme a garanzia dei loro privilegi e della loro opulenza scialacquatrice, non si è nemmeno potuto candidare all´elezione. Nei corridoi e nei saloni di questo edificio si ascoltano adesso ripetuti appelli ad un "nuovo inizio" e a far circolare "aria fresca nel nuovo Consiglio" proprio da parte degli stessi che sono responsabili della manipolazione, dell´ipocrisia e della politica discriminatoria che hanno fatto naufragare la precedente Commissione. Occorre segnalare che un nuovo inizio non può essere costruito dimenticandosi di quel che è successo o facendo finta che un po´ di retorica edulcorata possa risolvere i problemi. Abbiamo bisogno di fatti e non di parole. Se le dichiarazioni dei portavoce dell´Unione Europea sono sincere e ci troviamo di fronte veramente ad un mea culpa, allora siamo ancora in attesa di una rettifica. Non per Cuba. Non perchè si siano accordati con gli USA per cercare di impedire la nostra elezione. Non perchè non sono mai stati capaci di portare avanti una politica etica e indipendente nei confronti di Cuba. Ci aspettiamo una rettifica nella condotta dell´Unione Europea, che l´anno scorso ha impedito che la Commissione sui Diritti Umani approvasse un´indagine sulle massicce, flagranti e sistematiche violazioni dei diritti umani nella base nordamericana di Guantánamo. Una rettifica del complice silenzio con il quale hanno permesso l´effettuazione di centinaia di voli segreti della CIA che hanno trasportato persone sequestrate e l´installazione di carceri clandestine nello stesso territorio europeo, nelle quali i prigionieri vengono torturati e vessati. L´Unione Europea ha ipocritamente ostacolato fino ad oggi le indagini ed i chiarimenti su questi fatti. L´Unione Europea non ha avuto il valore di sanzionare esemplarmente le miserabili manifestazioni di mancanza di rispetto contro altre religioni e costumi. L´Unione Europea è stata complice degli Stati Uniti nella trasformazione della vecchia Commissione in una sorta di tribunale dell´Inquisizione contro i paesi del Sud. Ci aspettiamo che la cosa non si ripeta adesso. L´UE non ha nemmeno riconosciuto il suo debito storico con i quasi 100 paesi, oggi nazioni indipendenti dopo anni di lotte e sacrifici, che erano le sue saccheggiate colonie quando, 57 anni fa, venne approvata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, nella quale si affermava paradossalmente che: "Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti". Eccellenze: Questa sessione può segnare l´inizio di una nuova fase nella lotta per creare un vero sistema di promozione e protezione di tutti i diritti umani per tutti gli abitanti del pianeta e non solo per quelli ricchi e privilegiati. Per questo ci sarà bisogno di un cambiamento radicale, di una vera rivoluzione rispetto alle concezioni e metodi che caratterizzavano la vecchia Commissione. Cuba non si fa illusioni sulle reali intenzioni dei paesi sviluppati, alleati degli USA, a fare questo passo profondamente significativo e di portata storica. Tuttavia concederà loro il beneficio del dubbio. Aspetterà e li osserverà. Se si lavorerà per trasformare in realtà le promesse che sono state proclamate a tutti i venti si potrà contare su Cuba. Se quanto avvenuto in passato si ripeterà ed il Consiglio tornerà ad essere un campo di battaglia, si può scommettere fin da ora sul fatto che Cuba sarà un´altra volta una combattente nelle trincee d´idee del Terzo Mondo. Non si potrà contare su Cuba per trasformare il Consiglio in un tribunale che giudichi esclusivamente i paesi sottosviluppati e assicuri l´impunità a quelli del Nord. Non si potrà nemmeno utilizzare la clausola di sospensione dal Consiglio degli Stati ribelli, nè continuare ad utilizzare in maniera discriminatoria e di parte le risoluzioni sui paesi per punire quelli che non abbassano la testa. Non si potrà utilizzare il nuovo meccanismo di revisione periodica universale come strumento per nuove pressioni e campagne mediatiche, non si potrà contare su Cuba. E tantomeno si potrà contare su Cuba per difendere la menzogna ed agire ipocritamente. Si potrà contare su Cuba per lottare per la verità e la trasparenza, per difendere il diritto all´indipendenza, alla libera determinazione, alla giustizia sociale, all´uguaglianza; per difendere il diritto all´alimentazione, all´educazione, alla salute, alla dignità, al diritto ad una vita decorosa. Per difendere la democrazia reale, la vera partecipazione, l´esercizio reale di tutti i diritti umani si può contare su Cuba. Per cooperare con lo spurio mandato di qualsiasi inviato, rappresentante o relatore imposto con la forza ed il ricatto, non si può contare sulla collaborazione di Cuba. Per cooperare su un piano d´uguaglianza con gli altri, con il Consiglio ed i suoi meccanismi non discriminatori si può contare su Cuba. Ed infine, a nome del popolo cubano che là nella nostra Patria sogna, costruisce e difende la sua Rivoluzione, ringrazio in maniera particolare i nostri fratelli del Terzo Mondo per il loro decisivo sostegno all´elezione di Cuba come membro del Consiglio dei Diritti Umani e assicuro loro una volta di più che noi cubani non tradiremo mai la fiducia che depositate in noi. Abbiamo un messaggio per coloro che appoggiano la lotta di Cuba per i suoi diritti, che è anche la lotta per i diritti di tutti i popoli del Terzo Mondo e delle forze progressiste e democratiche nel Primo Mondo: Fino alla vittoria sempre! Per coloro che aggrediscono Cuba e per i loro complici abbiamo un altro messaggio: Patria o morte! Vinceremo! ................................................................................................................................ http://www.granma.cu/italiano/2006/junio/mar20/cdh-it.html -------------------------------------------------------------------------------- Director Geral: Lázaro Barredo Medina. Director Editorial: Gabriel Molina Franchossi. HOSPEDAJE: Teledatos-Cubaweb. La Habana Granma Internacional Digital: http://www.granma.cu/ © Copyright. 1996-2006. Todo los derechos reservados. GRANMA INTERNACIONAL DIGITAL. Cuba.
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