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Manifesto delle Reti, Campagne, Movimenti Sociali e Organizzazioni Brasiliane in appoggio al Popolo Boliviano !!!
- Subject: Manifesto delle Reti, Campagne, Movimenti Sociali e Organizzazioni Brasiliane in appoggio al Popolo Boliviano !!!
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Sun, 07 May 2006 23:23:39 +0200
------------------------------------------------------------------------ Manifesto delle Reti, Campagne, Movimenti Sociali e Organizzazioni Brasiliane in appoggio al Popolo Boliviano !!! La BOLIVIA HA DIRITTO ALLA SOVRANITA¹ SULLE SUE RICCHEZZE! I Movimenti Sociali, le organizzazioni, le reti e le altre entità riconoscono il diritto del popolo boliviano a controllare le proprie ricchezze naturali e a iniziare, con il governo di Evo Morales, la ricostruzione della propria identità nazionale e popolare! La sovranità non si discute, si rispetta! Durante cinque secoli i boliviani hanno sofferto l¹estorsione delle loro risorse naturali non rinnovabili da parte delle potenze coloniali e imperiali. I minerali preziosi sono stati portati in Europa per arricchire le sue nazioni e finanziare le sue guerre fratricide. Lo stagno è stato portato via come materia prima di prodotti industriali di Europa e USA. Sono rimasti i buchi, la povertà, l¹oblio. Il Presidente Evo Morales, con l¹appoggio massiccio della popolazione, ha decretato la nazionalizzazione dei campi e delle raffinerie straniere in Bolivia. Quel che aveva promesso, e aveva già annunciato al mondo intero, lo ha compiuto. Mezzo secolo dopo il Brasile, la Bolivia nazionalizza le sue ricchezze energetiche. Perchè non riconoscere alla nazione sorella il diritto che abbiamo rivendicato come legittimo per noi e che ha dato origine alla nostra maggiore impresa statale, la Petrobras? Oggi la ricchezza naturale boliviana è praticamente ridotta al petrolio e al gas naturale. E grazie all¹attività predatoria dei paesi ricchi, la Bolivia è oggi il paese più impoverito dell¹America del Sud. Nell¹ansia di attaccare questa decisione, i media brasiliani fingono di ignorare la differenza tra nazionalizzazione e espropriazione. La vittoria elettorale di Morales è stata significativa e egli si sente impegnato nell¹emancipazione del popolo che lo ha eletto. Il suo gesto deve essere inteso come il compimento di una promessa, una azione simbolica che vuole mostrare al popolo e al mondo che la Bolivia intende recuperare il controllo sul suo destino e avrà il proprio progetto di sviluppo! In Brasile i mezzi di comunicazione e un ampia gamma di politici di destra vanno all¹attacco. Da alcuni anni la società organizzata fa campagne contro il gasdotto Brasile-Bolívia. Erano gli anni di Itamar presidente. Un argomento forte era la minaccia ambientale rappresentata da questo viadotto. Ma c¹era un altro argomento. Le grandi transnazionali dei combustibili - Amoco-Chevron, Total, Repsol, BP, volevano garantirsi profitti trasferendo le spese della costruzione alla Petrobrás. Al di là del fatto evidente che si trattava di un cattivo affare per il Brasile, sono stati imposti alla Petrobras i costo della costruzione, il rischio di cambio, la clausola take-or-pay e l¹obbligo di acquisto del gas a US$ 60 por kwh per una vendita ad appena US$ 4. La stampa all¹epoca applaudì. E il danno di allora fu molto maggiore di quello a cui la stessa stampa fa riferimento ora, in conseguenza alla decisione del governo Morales. Perchè la stampa è stata connivente allora e oggi vocifera contro la Bolivia sarà per un improvviso accesso di nazionalismo? Al contrario. Si tratta di difendere i profitti di una impresa statale la Petrobras le cui azioni sono oggi controllate da azionisti privati degli USA nella proporzione del 60%, essendo il 49% di statunitensi e l¹11% di teste di ferro in Brasile. Frutto del gesto criminale, dell¹allora presidente Cardoso, di firmare la legge n. 9478/1997, che modifica la Costituzione del 1988, spezzando il monopolio statale e concedendo alle imprese vincitrici dell¹asta di sfruttamento dei giacimenti la proprietà del prodotto grezzo e il diritto di esportarlo. Questa legge permette anche la vendita di azioni della Petrobras a stranieri. In tempi di crescente domanda internazionale e di scarsezza sempre maggiore di questo prodotto è irrazionale dal punto di vista strategico che il Brasile stia rinunciando al controllo sul suo petrolio e sulla sua commercializzazione. Lo stesso possiamo dire della Compagnia Vale do Rio Doce, privatizzata dallo stesso presidente Cardoso, in mezzo a un rumoroso scandalo, per un valore di circa 10 volte inferiore al suo valore corrente di mercato e molte volte di più in relazione alle sue riserve minerarie. Il presidente Evo Morales mostra fermezza nel compiere la sua promessa della campagna elettorale: riprendere il controllo sulle risorse naturali del paese. Egli dà risposte alle lotte dei movimenti sociali per la riconquista del controllo sulle proprie acque e all¹impegno di convocare una Assemblea Costituente e di nazionalizzare i combustibili fossili boliviani. La negoziazione con le imprese colpite è certamente prevista nella sua agenda. Morales insiste che non c¹è stata e non ci sarà confisca, ma società con partner di altri paesi con l¹obiettivo di realizzare il progetto di una Bolivia dei boliviani e delle boliviane. La parte minoritaria del controllo azionario di queste imprese resterà nelle mani dei partner stranieri a cominciare dalla Petrobras. Ma questa negoziazione si farà a partire da una chiara posizione di sovranità della Bolivia. Esiste il contesto per accordi che, forse per la prima volta nella storia recente di quel paese, beneficeranno le due parti senza danni nei confronti di quella economicamente più debole. Gesto del passato, come dicono i giornali? Prima gesto del futuro, un futuro la cui aurora si annuncia in vari luoghi di questa America del Sud storicamente dissanguata Speriamo che il Brasile e gli altri paesi della regione comprendano il significato emancipatore del gesto del governo Morales! Che approfittino dell¹occazione per approndire i loro lacci di integrazione, construendo con fermezza una integrazione solidale del Cono Sud, creando e ampliando gradualmente l¹integrazione energetica del continente e portando avanti con fermezza e coraggio la costruzione solicale di una comunità sudamericana basata sul rispetto della diversità culturale, sulla cooperazione e la solidarietà. 3 maggio 2006. 4ª Semana Social Brasileira CNBB ABONG Associação Brasileira de Organizações Não Governamentais AMAR - Associação de Defesa do Meio Ambiente de Araucária/Paraná APROMAC - Associação de Proteção ao Meio Ambiente de Cianorte/Paraná Campanha Brasileira contra a ALCA/OMC Ceci Juruá/Rio de Janeiro CESE- Coordenadoria Ecumênica de Serviço CEFURIA - Centro de Formação Urbano Rural Irmã Araújo - Curitiba/PR/Brasil CENTRAC - Centro de Ação Cultural CENTRO DE ESTUDOS AMBIENTAIS - CEA CEPIS - Centro de Educação Popular do Instituto Sedes Sapientiae/São Paulo/Brasil CIMI Conselho Indigenista Missionário Coordenação da Auditoria Cidadã da Dívida Brasil Convergencia de los Movimientos de los Pueblos de las Américas (COMPA) Centro memorial Dr.Martin Luther King, Habana, Cuba CPT Comissão Pastoral da Terra Dom Demétrio Valentini Bispo de Jales/SP Dom José Mauro Pereira Bastos Bispo de Guaxupé e Vice-presidente da CPT Dom Thomas Baldoino Conselheiros da CPT Dom Xavier Gieles Presidente da CPT Eber & Claudine Ferrer/ Lucerna/Suiça FAOR-Forum da Amazônia Oriental FASE - Solidariedade e Educação FASE-Programa Amazônia UNIPOP - Universidade Popular FNPP - Fórum Nacional de Participação Popular Fundação Danielle Mitterrand - France Libertes/França Grito dos Excluídos Continental Grito dos/as Excluídos/as do Brasil IBRADES - Instituto Brasileiro de Desenvolvimento INESC Instituto de Estudos Socioeconômicos Instituto São Paulo de Cidadania e Política Jubileu Sul/Brasil Jubileu Sur/Américas Marcha Mundial de Mulheres Maria Amália M. V. B. de Oliveira - Associação dos Engenheiros da Petrobrás/RJ MEP - Movimento Evangélico Progressista Movimento Nova Inconfidencia-MNI MST - Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra PACS Instituto de Políticas Alternativas para o Cone Sul PAD-Amazônia Pastora Nanci Cardoso Igreja Metodista Rede Brasileira de Justiça Ambiental Rede Social de Justiça e Direitos Humanos Sindicato dos Advogados do Estado de São Paulo/SP Sindicato dos Economistas do Rio de Janeiro Associação Americana de Juristas AAJ - Rama Rio de Janeiro PRAXIS - DIREITOS HUMANOS EM AÇÃO REBRIP - Rede Brasileira Pela Integração dos Povos Centro de Defesa da Criança e do Adolescente de Itaitinga CECA - Centro Ecumênico de Evangelização, Capacitação e Assessoria CAPINA SOS Corpo Instituto Feminista para a Democracia/Pernambuco Coletivo Leila Diniz/RN Fórum Cearense de Mulheres Advocaci Advocacia Cidadã pelos Direitos Humanos ENESSO - Executiva Nacional de Estudantes de Serviço Social Koinonia Presença Ecumênica e Serviço
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