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commento alla' articoo di Oscar Gainnino sul decreto 28701 del presidente Morales
- Subject: commento alla' articoo di Oscar Gainnino sul decreto 28701 del presidente Morales
- From: "Nello peacelink" <n.margiotta at peacelink.it>
- Date: Wed, 3 May 2006 18:52:18 +0200
Ritengo che non si possa far passare in silenzio un articolo come quello scritto da Oscar Giannino dal titolo "Chavez & Morales chi paga il conto" e pubblicato come commento in prima pagina il giorno 3 maggio da Il Mattino. Credo che chi ha il privilegio di poter scrivere nelle prime pagine di importanti quotidiani le proprie opinioni su fatti di rilevanza internazionale debba ponderare bene l'uso di termini come "regime" " folle" " irresponsabile", soprattutto se non traccia un quadro esaustivo dei fatti da cui scaturiscono tali giudizi sprezzanti e taglienti. Veniamo ai fatti commentati da Giannino: il governo di Evo Morales non puo' essere considerato un regime in termini così spregiativi in quanto Evo Morales è stato democraticamente eletto con ampio consenso al primo turno del ballottaggio ed è entrato nei pieni poteri da non più di tre mesi; il decreto n. 28701 emanato il primo maggio dallo stesso presidente Morales, che ha scatenato le ire di Giannino, non fa altro che attuare quanto previsto dal programma elettorale e che ha convinto la maggioranza dei boliviani a votarlo; cioè restituire al paese i proventi della vendita delle ricchezze petrolifere del paese; il decreto ha semplicemente abolito gli accordi che nel 1997 l'ex presidente Sanchez de Losada, costretto poi a fuggire negli USA da una sollevazione popolare, aveva stretto con le multinazionali petrolifere , accordi che prevedevano che l' 82% dei proventi dalla vendita petrolifera andassero alle multinazionali lasciando un misero 18% nelle casse del piu' povero paese dell'america latina, abitato da una maggioranza di popolazioni indigene di etnia quechua e aymara, impoverite da secoli di sfruttamento dell'elitè bianca e di interessi stranieri; l'obiettivo di Morales è di rinegoziare tali accordi per giungere ad una inversione delle percentuali ed ottenere l'82% per le casse governative e poter così iniziare piani di sviluppo per le popolazioni; un piano "folle, irresponsabile e destabilizzante per il pianeta"? parole che mi suonano eversive soprattutto alla luce della storia della Bolivia che ha visto nel recente passato molti interventi militari e colpi di stato attuati proprio per bloccare altri programmi di nazionalizzazione delle risorse e difendere gli interessi delle multinazionali. Ritrengo che un ordine mondiale in cui solo su una parte del pianeta abbia il privilegio di espandersi economicamente senza limiti sfruttando materia prime a basso costo depredate a paesi costretti a sprofondare in una misria crescente, non sia più tollerabile ,da un puinto di vista etico, sociale e politico e non ammetterlo è per me "folle , irresponsabile e destabilizzante" Nello Margiotta
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