GUATEMALA: DOPO PROTESTE PER DIRITTO ALLA TERRA, ACCORDO GOVERNO-'CAMPESINOS'



fonte : Misna

Migliaia di 'campesinos' hanno marciato ed eretto blocchi stradali in tutto il paese chiedendo al governo terre coltivabili: il bilancio della mobilitazione è di almeno 30 feriti e un numero imprecisato di arresti. Gli incidenti più gravi si sono verificati nella zona di El Obero, nel dipartimento meridionale di Escuintla, dove un gruppo di contadini, tra cui donne e bambini, si è scontrato con le forze di sicurezza che hanno usato gas lacrimogeni ed esploso proiettili di gomma. A Città del Guatemala un imponente corteo di studenti universitari, a cui si sono uniti i docenti statali che chiedono un aumento dei salari, ha paralizzato il traffico sulle due strade principali d'accesso al Parlamento e al palazzo presidenziale. Le proteste, organizzate dalla 'Coordinadora Nacional Indígena y Campesina' (Conic), si sono comunque concluse con un accordo "di principio" tra i dirigenti dei settori sociali e il governo: "Siamo abbastanza soddisfatti, l'aspetto più positivo è la creazione di un 'tavolo del dialogo' con i tre poteri dello Stato in cui potremo portare le nostre rivendicazioni" ha detto Juan Tiney, capo della Conic, dopo un incontro col vice-presidente Eduardo Stein. L'esecutivo si è impegnato a risolvere 15 conflitti agrari e a rilanciare l'economia dei piccoli produttori in un paese in cui il 62,5% delle terre è in mano ad appena l'1,5% della popolazione (12 milioni di abitanti); promesse anche per quanto riguarda l'accesso all'istruzione e all'assistenza sanitaria nei confronti dei popoli indigeni che, divisi in 23 etnie, rappresentano il 60% dei guatemaltechi.