INCONTRI CON FELIPE ARREAGA SANCHEZ - L'AMICO DEGLI ALBERI -







FIRENZE

23 aprile - ore 10,00

Centro Elsa Morante, Via Giampaolo Orsini, 44



Interverranno:

Egidio Grande - Responsabile Circoscrizione Toscana Amnesty International

Maurizio Gubbiotti - Coordinatore della Segreteria Nazionale di Legambiente

Fausto Ferruzza - Direttore di Legambiente Toscana



Dopo la conferenza aperitivo messicano





MILANO

24 aprile - ore 18.00

Casa della Cultura - Via Borgogna 3



Interverranno:

Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International

Marzio Marzorati della direzione Regionale Lombarda di Legambiente



Dopo la conferenza aperitivo messicano





JIESI

26 aprile - ore 18.30

Palazzo dei Convegni



Interverranno:

Isabella Tombolini: Responsabile Circoscrizionele Marche di Amnesty International

Leonello Negozi: del Circolo Legambiente "Azaruolo" di Jesi





BOLOGNA



27 aprile - ore 20.30

Centro Studi Cabral - Via Mamolo, 24



Interverranno:

Prof. Giovanni Marchetti, Centro Amilcar Cobral

Massimo Becchi, Legambiente Emilia Romagna

Beatrice Dellabianca, Amnesty International Bologna





SALERNO



2 maggio - ore 17

Provincia di Salerno



Interveranno:

Ernesto Scelza, Ufficio pace e cooperazione della Provincia di Salerno

Paolo Pobbiati, presidente sezione italiana di Amnesty International

Enrico Fontana, rappresentante di Legambiente

Sono presenti all'evento

Arci - Asso pace- Ingegneria Senza Frontiera- Oasi - Associazione Marin L. King



ROMA



03 maggio - ore 21.00

Libreria Bibli - Via Dei Fienaroli, 28



Interverranno:

Patrizia Sacco, del coordinamento America Centrale e paesi andini di Amnesty International

Omero Ciai, giornalista di "la Repubblica"

Maurizio Gubbiotti, Responsabile Dipartimento Internazionale Legambiente

Modera il dibattito: Gaia Novello, Circoscrizione Lazio Amnesty International



Dopo la conferenza musica messicana con l'esibizione dei " Gusto & Sabor"



MESSICO: FELIPE ARREAGA

EX PRIGIONIERO DI COSCIENZA PER AVER DIFESO I BOSCHI





"Proteggere i boschi è un compito fondamentale che noi delle comunità abbiamo dovuto prendere nelle nostre mani, data l'incapacità del governo di assumerselo. Il minimo che pretendiamo dal governo è garantire la nostra sicurezza e la nostra integrità per portarlo a termine senza che questo rappresenti una minaccia per le nostre vite", ha dichiarato l'ecologista Felipe Arreaga quando è essere stato liberato dopo essere rimasto 10 mesi in carcere a causa di un'accusa basata su prove costruite.

Felipe Arreaga e' uno dei fondatori della "Organización campesina ecologista de la Sierra de Petatlán" (OCESP), un'associazione che dal 1998 lotta pacificamente contro lo sfruttamento sproporzionato e illegale delle foreste nella zona di Petatlán.

La sua disavventura giudiziaria era iniziata il 3 novembre del 2004 quando era stato incarcerato con l'accusa di aver assassinato nel 1998 Abel Bautista Guillén, figlio di un importante boss locale attivo nel commercio di legname. Altri 13 attivisti dell'OCESP erano stati raggiunti da una denuncia con la stessa accusa. Subito era nata una mobilitazione internazionale per la sua liberazione. Anche Amnesty International lo aveva adottato come prigioniero di coscienza lanciando una campagna internazionale per la sua immediata scarcerazione poi avvenuta il 16 settembre 2005.

"E' chiaro che coloro che mi hanno arrestato non hanno pensato alla morte del giovane Abel Bautista Guillèn, ma erano più interessati a vendicarsi del fatto che non permettevamo di continuare a saccheggiare il legname nei boschi", ha dichiarato Felipe Arreaga.

Non e' la prima volta che L'OCESP resta vittima di ingiustizie giudiziarie. Non si possono dimenticare i casi degli ambientalisti Rodolfo Montiel e Teodoro Cabrera, anche loro membri attivi dell'OCESP, che nel 1998 furono catturati dai militari, dichiarati colpevoli sulla base di prove false e torturati perché confessassero di aver commesso degli omicidi. Il loro rilascio fu ordinato dal presidente Fox che non poté a lungo ignorare la forte pressione che si era creata a livello mondiale per la loro liberazione.

Istituzioni ufficiali come la Commissione Nazionale Biodiversità in base ad una analisi comparativa di immagini satellitari stimano che in 18 località della Sierra di Petatlàn e Coyuca de Catalàn fra gli anni 1992 e 2000 è stato deforestato il 40% dei boschi, il che vuol dire che si sono persi 86.000 ettari di bosco dei 220.200 preesistenti. Questa problematica ha portato ad un aumento del 446% del suolo spoglio esistente nella zona. Questo significa degrado ambientale, impoverimento degli abitanti della zona, soprattutto contadini, e diritti negati.

Attualmente Felipe Arreaga è attivo nell'"Organizzazione delle donne Ecologiste della Sierra di Petatlán" costituita nel 2003 da sua moglie Celsa Valdovinos. Tra i vari progetti quello della riforestazione per lo sviluppo di un nuovo bosco. Questo progetto è iniziato nel 2003 con la semina di 146.000 cedri rossi.

Amnesty International chiede alle autorità dello Stato del Guerrero che garantiscano la sicurezza di Felipe Arreaga, di sua moglie Celsa Valdovinos e degli altri ambientalisti della regione.

Sollecita un risarcimento adeguato per i mesi di incarcerazione basata su false accuse. Inoltre sollecita un'indagine sul processo giudiziario di Felipe Arreaga e chiede che gli ordini di detenzione emessi per gli altri attivisti di OCESP siano cancellati.





Amnesty International, aprile 2006