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LE DONNE DELLE FARC PER L'8 MARZO!
- Subject: LE DONNE DELLE FARC PER L'8 MARZO!
- From: "Un'altra Colombia \"è\" possibile!" <nuovacolombia at yahoo.it>
- Date: Thu, 9 Mar 2006 17:46:39 +0100 (CET)
FARC-EP: 8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE
Ogni 8 marzo commemoriamo una data gloriosa come la giornata internazionale delle donne. Fu la tedesca Clara Zetkin, al secondo congresso nazionale delle donne socialiste svoltosi nel 1910 a Copenaghen, a proporre -cosa che venne accettata all’unanimità- che questa data fosse scelta per rendere omaggio
a tutte le donne lavoratrici del mondo, in commemorazione dei fatti violenti di cui furono vittime 146 donne del settore tessile in fabbriche di New York e Chicago.
Nella storia si sono registrati altri fatti che avrebbero potuto dare origine alla commemorazione di questa data, ma quello precedentemente menzionato è il più noto. L’importante è avere chiarezza sul fatto che è stata la partecipazione attiva alla lotta da parte delle donne (che storicamente hanno preso parte come gli uomini alla battaglia per la conquista dei loro diritti e di quelli del popolo in generale) a fare sì che si scegliesse questa
data.
Con il passare del tempo, il suo memorabile carattere si è andato generalizzando ed ha perso in parte il suo stampo di classe, giacché tutte le donne, indipendentemente dal loro ruolo sociale, l’hanno scelta per reclamare i loro diritti e difendere quelli conquistati. Eppure, ogni donna ha un modo di lottare a seconda della sua classe e delle sue aspirazioni. Le femministe pensano di poter raggiungere la tanto anelata libertà con il libertinaggio, scontrandosi con gli uomini come se questi fossero i nemici o i causanti delle loro disgrazie ed adottando comportamenti di assoluta indipendenza. Alle
machiste interessa soltanto emularli in forza e muscoli, pensando che gli uomini non siano parte fondamentale nella vita di coppia perché da sole possono tutto. Le ricche sentono solo il piacere di essere libere nella misura in cui sfruttano e si arricchiscono il più possibile, basandosi sulla sofferenza altrui. Ogni donna affronta, a modo suo, la contesa per quelli che crede essere i suoi diritti inalienabili.
Bisogna capire che la responsabilità della situazione delle donne e degli altri membri della società è, in gran misura, dello Stato, e che se questo non garantisce benessere ed uguaglianza è chiamato
ad essere sostituito da uno che se ne faccia carico.
Nel nostro paese ci troviamo in una grave situazione; ad avere il diritto a condizioni di vita dignitose sono solo quelli che hanno risorse per permetterselo, mentre il resto della società, indipendentemente dal genere, vive in modo insoddisfacente, ed in alcuni casi nella completa indigenza.
Nella nostra storia sono molte le donne che si sono gettate a capofitto nella lotta,
reclamando insieme agli uomini il diritto ad una società più giusta, dall’epoca della conquista sino ai nostri giorni.
Come vediamo, dunque, le donne hanno l’impegno sociale di lottare non soltanto per conseguire benefici di genere, ma anche per riuscire a trasformare, insieme agli uomini, questa società in modo che tutti possano vivere in condizioni migliori.
Nella battaglia per migliori conquiste, ogni donna sceglie l’ambito in cui considera di poter raggiungere i propri obiettivi. E’ così che alcune, nella loro riflessione e tenendo in considerazione che i cambiamenti nella società, al fine di giungere alla vera libertà, debbono essere strutturali, scelgono come forma di lotta quella armata; questo è il percorso che comporta maggiori impegni e sacrifici, ma è anche la rotta reale per costruire una nuova società in cui non si materializzerebbero esclusivamente le rivendicazioni di genere, bensì quelle di tutti.
Nelle FARC-EP la donna occupa un posto preponderante. La nostra organizzazione offre ad ogni donna l’opportunità, in condizioni paritetiche, d’impugnare il fucile e d’issare le bandiere rivoluzionarie della lotta politico-militare per la giustizia, la pace e la dignità, tutti insieme per la ricostruzione del nostro paese e per la definitiva indipendenza.
Che si commemori la vera origine di questo giorno, e che se ne faccia una giornata di lotta.
E’ questa l’occasione per rendere omaggio a tutte le donne che hanno dato la vita per la consecuzione dei loro sogni ed ideali nei diversi scenari della storia, alle detenute ed estradate dal regime, alle sfollate ed esiliate con la forza, alle scomparse, a tutte le agguerrite combattenti per la vita. Indipendentemente dalla trincea in cui si trovano, meritano la più sincera commemorazione.
Che ogni 8 marzo fiorisca la primavera, che la coscienza s’illumini affinché ognuna occupi la sua postazione nella battaglia e porti, con la sua saggezza, tenerezza, abnegazione ed allegria, il consapevole granello di sabbia per costruire una vita migliore senza sfruttatori né sfruttati.
LE DONNE DELLA COMPAGNIA PEDRO MARTÍNEZ DELLE FARC-ESERCITO DEL POPOLO
Montagne, selve e pianure della Colombia, marzo del 2006
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