Sulla stampa cubana del 18/01/06



Granma Internacional Digital
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L'Avana. Cuba. Anno 10 - Mercoledi 18 Gennaio 2006


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La rivoluzione energetica favorirà il risparmio di un miliardo di dollari all´anno
? Ha annunciato il Presidente Fidel Castro nella cerimonia dov´è stata dichiarata ufficialmente l´indipendenza della provincia di Pinar del Río dal Sistema Elettroenergetico Nazionale

Il Presidente Fidel Castro ha affermato il 17 gennaio nella provincia occidentale di Pinar del Río che ci sarà un prima e un dopo della rivoluzione energetica a Cuba, dalla quale potranno derivare importanti lezioni per il mondo.

Fidel ha concluso la cerimonia per il completamento del montaggio dei gruppi elettrogeni - piccoli impianti generatori d´elettricità - in questa provincia per elevare il livello di vita della popolazione. Ha definito grandioso questo giorno, specialmente per il territorio, il paese e gli altri popoli.

Ha reso noto che in meno di sei mesi la nazione ha già installato 205 gruppi elettrogeni produttori di 253.500 kwh, con indicatori minimi di consumo di combustibile ed un impatto significativo nella disponibilità in caso d´avaria.

Ha spiegato che Cuba, nello stesso periodo dell´anno precedente, consumava 150 megawatt in più rispetto a quelli consumati attualmente, cosa che dimostra la validità del programma, comprendente tra l´altro l´installazione di generatori più efficienti e la riabilitazione delle reti di distribuzione.

"Molto presto" - ha detto - "le province di L´Avana, Matanzas e Holguín saranno nelle stesse condizioni di Pinar del Río e quindi non soffriranno le fastidiose interruzioni della corrente causate dalla mancanza d´energia nel sistema".

"Tutti i nuclei cubani elettrificati (il 95%) cesseranno, al più tardi per il prossimo 1º maggio, di consumare kerosene o gas liquido salvo quelli di Città de L´Avana o di altre zone in situazioni contingenti", ha aggiunto.

"Per quella data", ha indicato Fidel, "Cuba disporrà di due milioni di kwh in più rispetto a sei mesi fa, un milione dei quali come risultato della distribuzione e sostituzione di elettrodomestici".

Il Presidente ha enumerato tra i benefici della rivoluzione energetica il risparmio di divisa, l´impiego di un combustibile nobile, sicuro e sano nei focolari domestici e ha detto che, al termine del programma, Cuba risparmierà un miliardo di dollari all´anno.

Ha aggiunto alle misure menzionate l´intensificazione del programma per incrementare l´uso del gas accompagnante dell´estrazione del petrolio nella generazione d´elettricità, con l´impiego del ciclo combinato e lo studio sull´utilizzo dell´energia eolica e solare.

"Le obsolete centrali termoelettriche", ha manifestato, "verranno sostituite gradualmente dalla nuova generazione di motori e verranno loro dedicate le risorse minime necessarie per mantenere la disponibilità delle unità più efficienti, mentre altre verranno conservate durante la prima fase di trasformazione dell´attuale sistema".

Ha messo in risalto la partecipazione dei lavoratori sociali all´opera svolta in settori sensibili per la popolazione, come l´attenzione ai settori vulnerabili, l´inizio della lotta contro gli sprechi, la sottrazione e la vendita illegale di combustibile e nella distribuzione o sostituzione con altri di articoli moderni dal basso consumo nelle abitazioni.

Fidel, dopo aver ricordato il suo ingresso a Pinar del Río 47 anni fa, poco dopo il trionfo della Rivoluzione, ha riconosciuto che l´allora Cenerentola di Cuba esibisce indicatori economici eccellenti, come per esempio un numero di laureati 80 volte superiore rispetto a prima del 1959 e un tasso di mortalità infantile del 5.4%, inferiore a quello degli USA.

Ha precisato che il paese ha acquistato 4.158 gruppi elettrogeni d´emergenza, il 72.2% dei quali è già arrivato e la cui potenza installata fino ad oggi garantisce la protezione a centri ed istituzioni fondamentali, come policlinici, ospedali, panetterie, scuole e stazioni meteorologiche.

Un´altra notizia è la riparazione di undici centri scolastici di campagna nel municipio di Sandino, in provincia di Pinar del Río, attualmente chiusi per mancanza di iscritti, che verranno destinati alla formazione di medici latinoamericani.

"Nella grandiosa rivoluzione energetica e nella sua implicazione sociale compiuta a Pinar del Río in un così breve lasso di tempo, si è potuta vedere l´efficacia della Rivoluzione, il sostegno del popolo e la sperimentata direzione politica dei quadri di varie generazioni in piena azione", ha argomentato.

Fidel ha enfatizzato che niente potrà fermare l´opera della Rivoluzione, nonostante la crescente ostilità del più poderoso impero della storia umana.

Offrendo altri particolari della rivoluzione energetica che sta portando avanti il paese, ha detto che nel corso del primo semestre di quest´anno verranno installati nel territorio nazionale migliaia di gruppi elettrogeni ed altri mezzi, con i quali verrà data soluzione ai problemi causati da un sistema elettro-energetico obsoleto e scialacquatore.

Ha affermato che gli abitanti di Pinar del Río possono dire addio alle interruzioni di corrente per deficit di generazione in quanto, grazie alle riforme applicate, il territorio non tornerà più a soffrirne.

"Questo è solo un primo passo verso l´efficienza nel paese. Dopo verrà la sostituzione delle unità delle termoelettriche ad alto consumo con motori a ciclo combinato, dotati delle risorse necessarie al loro mantenimento", ha aggiunto.

Ha comunque chiarito che alcune di queste centrali verranno conservate durante questa prima fase della rivoluzione energetica, nell´eventualità che il sistema richieda in qualsiasi momento la loro messa in funzione.

Il leader cubano ha puntualizzato che verranno provate varie tecnologie per la generazione, compresa una progettata per resistere agli uragani, che frequentemente si abbattono sul paese.

Potrà mancare la luce per la caduta di alberi, per danni nei trasformatori o per un uragano, ma non mancherà la corrente nel sistema per mancanza di generazione come è successo negli ultimi tempi, ha affermato.

Ha riferito che gli equipaggiamenti acquistati sono 4.158 e già superano i 3.000 quelli arrivati nel paese. L´acquisto di queste attrezzature significherà circa 711.811 Kw di potenza, una cifra senza dubbio importante, ha sostenuto.

Ha anticipato che i benefici dei gruppi elettrogeni raggiungeranno il lontano Pakistan, perchè si prevede di installarne alcuni negli ospedali da campo dove lavora il personale sanitario che assiste i sinistrati del devastante sisma che ha distrutto quella nazione.

Con questi equipaggiamenti a Cuba, verrà garantita la vitalità dei 290 policlinici, dei 191 ospedali e di altre 241 attrezzature sanitarie, così come di 128 istituzioni educative e di 54 stazioni meteorologiche, ha segnalato.

Ha enfatizzato che l´efficienza dei 188 sistemi di rifornimento d´acqua, stazioni di pompaggio e ripompaggio e impianti di potabilizzazione, verrà migliorata dalla nuova tecnologia.

Fidel ha reiterato a tutti i presenti che solo una catastrofe mondiale potrà fermare i cambiamenti che Cuba sta realizzando oggi.

"È motivo di grande soddisfazione quel che stiamo facendo in molti paesi", ha commentato e ha citato come esempio le 20 brigate mediche che assistono la popolazione del Pakistan, fortemente colpita dal terremoto dell´8 ottobre 2005 e da un crudo inverno.

Ha affermato che molti dei nostri successi sono conseguenza del capitale umano creato in questi anni, della conoscenza e delle esperienze accumulate e dell´eroismo del quale è stato capace un popolo bloccato, aggredito e minacciato.

"Adesso gli imperialisti stanno inventando nuove provocazioni, ma non ce la faranno con Cuba, lo assicuriamo", ha concluso in mezzo alle ovazioni del popolo riunito nel capoluogo provinciale di Pinar del Río.

In un´altra parte del suo intervento, Fidel ha sottolineato i progressi di Pinar del Río in tutti i settori, perchè l´atto è coinciso con il 47º anniversario della sua entrata in quel territorio dopo il trionfo della Rivoluzione.

Il Presidente ha passato in rassegna le condizioni di sfruttamento che soffriva prima del trionfo della Rivoluzione il popolo di questa provincia, nota allora come la "Cenerentola di Cuba".

Ha ricordato che 47 anni fa facevano parte della vita quotidiana dei suoi abitanti il latifondo, lo sfruttamento spietato, il pagamento forzato di più del 30% del valore dei prodotti della campagna come rendita della terra, l´analfabetismo, l´assenza quasi totale di assistenza medica e di educazione così come la mancanza d´acqua e di servizi pubblici.

Ha anche ricordato che il 17 gennaio del ´59 ad Artemisa, allora parte della provincia, disse: "So che ci sono molti uomini bisognosi, molti malati senza ospedali, molti bambini senza scuole, molte famiglie che patiscono la fame, ma non risolveremo il problema di alcuni o di altri, risolveremo il problema di tutti..."

Oggi anche Pinar del Río è al passo con il mondo, ha assicurato, enumerando gli impressionanti risultati socio-economici di questo territorio negli ultimi decenni.

Tra questi ha citato il tasso attuale di disoccupazione, che è solo dell´1,1%, indice che nel mondo viene qualificato come pieno impiego; e la costruzione di opere utili economicamente e socialmente, tra le quali 31 dighe e 65 microdighe, che immagazzinano più di un miliardo di metri cubi d´acqua.

Ha anche menzionato il tasso di mortalità infantile, che nel 2005 è stato del 5,4%, uno dei più bassi registrati nella storia e ha chiarito che si tratta di un indice migliore di quello della capitale degli USA.

Fidel ha sottolineato che il livello di scolarità supera la scuola media inferiore, la provincia dispone di 44.591 laureati, mentre prima del 1959 ne aveva soltanto 541; cioè adesso ci sono 80 volte più laureati.

Ha anche fatto riferimento alle condizioni naturali eccezionali del territorio per l´attività turistica con due Riserve della Biosfera, titolo onorifico che conferisce l´Organizzazione delle Nazioni Unite per l´Educazione, la Scienza e la Cultura in riconoscimento ai valori eccezionali di una regione.

Il leader della Rivoluzione ha offerto un´ampia panoramica sui progressi nei servizi sanitari, la riparazione di immobili e l´installazione di tecnologie avanzate nei centri ospedalieri e ha affermato che alla fine di quest´anno il paese ospiterà ventimila studenti latinoamericani di Medicina.

Ha anche enumerato le funzioni svolte dai lavoratori sociali nel campo del risparmio energetico che sta portando avanti il paese, inclusa la sostituzione gratuita di 610 mila lampadine incandescenti con altre dal più basso consumo.

Erano presenti alla cerimonia lavoratori distintisi nell´installazione dei nuovi elettrodomestici, dirigenti del Partito Comunista di Cuba, dello Stato, del Governo, delle istituzioni militari ed i rappresentanti del popolo di Pinar del Río, oltre ad altri invitati (AIN).




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Evo Morales promuoverà un´alleanza strategica per l´energia
? Ha anticipato che nazionalizzerà le risorse nazionali e industrializzerà gas e petrolio

BUENOS AIRES, 17 gennaio. - Il presidente eletto della Bolivia, Evo Morales, ha lanciato un appello a costruire una "alleanza strategica" tra il suo paese, l´Argentina ed il Venezuela per "risolvere il problema energetico", dopo essersi riunito nella Casa di Governo con il presidente argentino Néstor Kirchner.

Il leader indigeno ha assicurato che non si sottometterà mai agli Stati Uniti e che proteggerà la proprietà privata in Bolivia, ha reso noto l´ANSA.

Morales, che si insedierà domenica prossima, ha affermato che i temi legati alla cooperazione e alle relazioni bilaterali con l´Argentina "cominceranno ad essere discussi la prossima settimana", smentendo in questo modo che durante la riunione con Kirchner sia stata affrontata la questione di un negoziato per la fornitura di gas.

Nonostante ciò, durante una conferenza stampa offerta dopo la riunione con il presidente anfitrione Morales ha ribadito l´intenzione di aumentare il volume ed il prezzo del gas esportato dal suo paese in Argentina.

Ha aggiunto che questo negoziato lo effettuerà dopo l´assunzione della presidenza, ma ha anticipato che darà "la priorità" alla situazione del mercato interno ed a basso costo, sostenendo che "non è possibile che i boliviani vivano sopra il gas ma che non dispongano di gas. Questa situazione deve finire". 

Morales ha anche anticipato che nazionalizzerà le "risorse nazionali" ed industrializzerà "gas e petrolio".

Ha anche avvertito che "qualsiasi accordo commerciale dev´essere orientato a beneficiare i nostri popoli" ed ha espresso la sua volontà di realizzare "un´alleanza strategica tra i Governi per risolvere il problema energetico", nella regione, menzionando come eventuali soci Argentina e Venezuela.

"Il tema energetico sarà sicuramente quello del millennio, così come quello dell´acqua", ha opinato Morales, che ha messo in risalto l´importanza del dialogo rispetto a questa problematica "per evitare future guerre causate dal problema energetico o da quello dell´acqua".

Il Presidente eletto della Bolivia ha perciò messo l´accento sul fatto che "non è solo questione di discutere l´aumento o meno dei prezzi, ma occorre prevenire il futuro".

Morales ha sottolineato, riferendosi alla possibilità di dialogo con gli USA, che il suo paese non si "sottometterà mai" e che onorerà "gli accordi, ma non quelli di sottomissione". 

Ha affermato in tal senso che "è completamente falso" che durante il suo Governo "non ci sarà cooperazione nè dialogo con Washington.

Dopo la conferenza stampa Morales è tornato all´aeroporto di Buenos Aires per partire in direzione di La Paz.

Kirchner si recherà questa domenica nella capitale boliviana per partecipare all´insediamento di Morales ed è previsto lo svolgimento in quest´occasione di una nuova riunione bilaterale.
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Alla grande i preparativi del FSM in Venzuela!

MARIELA PÉREZ VALENZUELA, inviata speciale

Il Venezuela continua alla grande i preparativi per il Foro Sociale Mondiale che si svolgerà dal 24 al 29 di questo mese di gennaio e al quale parteciperanno circa 100.000 delegati provenienti da tutti i continenti. 

Come parte delle attività che precedono il grande incontro dei movimenti sociali e popolari, si svolgerà il Foro Continentale Americano "In difesa della salute dei popoli". 

Evelin Escalona, del gruppo coordinatore, ha segnalato a Granma che questo incontro si svolgerà dal 21 a 23 nell´università bolivariana del Venezuela con lo slogan "La salute per tutti è possibile". 

I temi dibattuti saranno "L´equità come motore dell´organizzazione delle politiche e dei sistemi di salute e sicurezza sociale", "La salute come bene pubblico" e "La salute e il lavoro nell´ambito della lotta contro le politiche neoliberiste". 

Invitati nazionali e internazionali parleranno delle sfide alla formazione delle risorse umane per dare risposte alle necessità di salute dei popoli e alla crisi dell´esistenza ospedaliera, con la difesa degli ospedali pubblici. 

Evelin Escalona ha segnalato che i Comitati Popolari di Salute, vincolati alla Missione Barrio Adentro avranno uno spazio nel Foro, al quale parteciperà una delegazione di collaboratori della salute di Cuba. 

400 studenti di medicina del Venezuela parleranno dei problemi che riguardano la costruzione del sistema pubblico di salute e l´inserimento dei futuri medici nella comunità, per appoggiare le politiche sociali che il governo bolivariano sta sviluppando. 

LA PARTECIPAZIONE DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVI

L´impegno che si sono dati i mezzi di comunicazione alternativi che coprono questo incontro sono la registrazione e la diffusione di migliaia di dibattiti e proposte sviluppate dai movimenti e delle organizzazioni sociali.

Il sito Internet del Comitato Organizzatore del F oro ha pubblicato che lo sviluppo di una copertura dell´attività in altri incontri ha dato come frutti esperienze di comunicazione condivisa come CIRANDA, esperienza di giornalismo scritto e il forum delle radio e delle televisioni.

Circa 4000 comunicatori copriranno questo grande incontro e disporranno di una sala stampa con PC e connessioni Internet e a altre facilità per rendere possibile la CIRANDA.


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Gli USA non si scusano per l´attacco " sbagliato" in Pakistan

(PL) - Il governo del presidente George W. Bush non è affatto pentito delle conseguenze provocate dall´attacco realizzato da un aereo degli Stati Uniti contro un villaggio in Pakistan, per il quale sono morte diciotto persone.

"Voi conoscete i nostri commenti precedenti su questioni di questa natura", ha dichiarato in forma evasiva il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, rispondendo alla domanda di un giornalista sulla posizione di Washington a proposito del bombardamento. 

L´attacco apparentemente era diretto contro il numero due dell´organizzazione Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ma il risultato dell´operazione sbagliata è costato la vita a 18 civili, uccisi. 

Secondo il giornalista, un aereo senza pilota, un Predator della CIA, è entrato senza permesso nello spazio aereo del Pakistan venerdì 13 e ha lanciato una pioggia di missili contro il paese di Damadola. 

I funzionari di Islamabad hanno dette che la CIA aveva bombardato la zona per errore e che il secondo di Al Qaeda non era lì quando è avvenuto l´attacco. 

L´azione ha generato la protesta di migliaia di Pachistani che hanno manifestato in molte città a migliaia contro questi crimini, hanno bruciato le bandiere degli Stati Uniti e chiesto il ritiro delle truppe nordamericane dall´Afganistan. 

A Karachi circa 10 mila persone hanno partecipato a manifestazioni e altre concentrazioni sono avvenute a Islamabad, Lahore, Multan e Peshawar. 

Il ministro degli esteri del Pakistan ha convocato l´ambasciatore nordamericano Ryan Crocker e gli ha consegnato una protesta formale a proposito del grave "incidente".



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