In Bolivia le multinazionali sconfitte dai movimenti



A SUD Ecologia e cooperazione ONLUS

In Bolivia le multinazionali sconfitte dai movimenti

Dopo mesi di campagne e mobilitazioni delle forze sociali boliviane,
italiane e spagnole le multinazionali Bechtel, Edison-Aem e Abengoa, sono
state costrette a ritirare la domanda di risarcimento di 25 milioni di
dollari allo Stato boliviano per mancato lucro


Una vittoria del popolo boliviano e dei movimenti globali che parte da lontano.
Era il 10 aprile del 2000 quando per la prima volta in Bolivia e nel mondo
un movimento popolare riusciva a sconfiggere un consorzio di multinazionali
occidentali che aveva privatizzato líacqua nella cittý di Cochabamba,
triplicando le tariffe, escludendo il 50% della popolazione dallíaccesso al
servizio idrico. In quattro mesi di mobilitazioni e dopo la morte di cinque
persone ed il ferimento di altre centinaia causato dalla repressione
militare, il popolo di Cochabamba riuscÏ a cacciare il consorzio di
multinazionali Aguas del Tunari ed a riappropriarsi dellíazienda
municipale. A distanza di anni le multinazionali che hanno costituito il
consorzio fiscalmente registrato in Olanda non si sono arrese ed hanno
presentato una domanda per il risarcimento del ìmancato lucroî per 25
milioni di dollari presso il tribunale interno della Banca Mondiale, il
CIADI, destinato a risolvere le controversie scaturite dallo scioglimento
di contratti in cui vi sia la BM di mezzo oppure dove ! vi siano accordi
bilaterali tra paesi.

In Italia le campagne promosse da A Sud, il Contratto Mondiale sullíAcqua
ed il Cevi, hanno svelato che il consorzio Aguas del Tunari Ë per il 55%
controllato da uníimpresa che si chiama IWL (International Water Limited),
per il 25% dalla spagnola ABENGOA e per il 20% da privati. La IWL
appartiene per un 50% alla statunitense Bechtel (legata e Cheney) e per
líaltro 50% allíitaliana EDISON. Da ottobre líEDISON Ë della TDE, mentre la
TDE appartiene per il 50% alla francese WGRM e per il restante 50%
allíitaliana AEM, ìlíazienda energetica di Milanoî che Ë stata privatizzata
e di cui ancora solo il 43,26% appartiene al comune di Milano.

Dopo mesi di mobilitazioni e di campagne orchestrate in America Latina, in
Spagna ed in Italia, la BECHTEL, líEDISON-AEM e la ABENGOA si sono arrese
ed hanno deciso di ritirare la domanda di indennizzo di 25 milioni di
dollari e di vendere al governo boliviano le proprie azioni per la modica
cifra di due pesos boliviani e cioË circa 30 centesimi di euro. La proposta
Ë arrivata dagli uffici delle multinazionali che chiedono di trovare un
ìsoluzione amichevoleî alla vicenda. Un pre-accordo Ë stato firmato il 22
dicembre dello scorso anno con la promulgazione del Decreto Supremo 28539
firmato dallíex presidente Rodriguez. La norma dice testualmente che ogni
impresa riceverý un boliviano per tutte le sue azioni e che si riterrý
concluso líarbitraggio per líindennizzo.

Una vittoria enorme che ci aiuta ad aprire un dibattito ampio
sullíimportanza della ricapitalizzazione delle nostre municipalizzate e sul
tema degli arbitraggi internazionale del CIADI che hanno avuto in passato e
possono avere in futuro un effetto negativo sugli sforzi di interi popoli e
sullíazione dei governi che nel sud del mondo cercano di uscire dalla
trappola dello sfruttamento.

VenerdÏ 13 su Il Manifesto un articolo di approfondimento di A Sud tratto
dal prossimo numero di Latinoamerica

Roma, 12 gennaio 2006



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