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le bollicine che offuscano il cervello
- Subject: le bollicine che offuscano il cervello
- From: Cantieri Sociali <cantierisocialimolise at yahoo.it>
- Date: Wed, 11 Jan 2006 01:16:45 +0100
Le bollicine che offuscano il cervello Come spesso accade per gli eventi che vedono coinvolti grandi finanziatori - e che si caratterizzano per accattivanti effetti mediatici e scenici - sono molti coloro che ne subiscono il fascino, accettano il ruolo di controfigure pur di partecipare allo spettacolo, ne esaltano acriticamente le iniziative, storpiano o censurano le voci critiche. Il copione già visto è tornato puntualmente in scena anche con l’arrivo della fiaccola olimpica in Molise, occasione nella quale tanti hanno accettato di recitare una parte già scritta. In particolare si è voluto “far finta” di dimenticare e sottovalutare il ruolo che la Coca-Cola svolge nel circo olimpico in qualità di sponsor principale dell’iniziativa. E così, mentre altri enti locali (con ottimi risultati) si sono posti la domanda su come si concilia la presenza della Coca-Cola con le Olimpiadi che rappresentano il simbolo della solidarietà e della fratellanza, la Provincia e il Comune di Campobasso si sono precipitati a dare - senza profferir parola - il loro patrocinio. Ancor peggio è stato il comportamento di quasi tutti i locali mezzi di informazione, che hanno accettato di trasformarsi in semplici megafoni della manifestazione, censurando qualsiasi punto di vista critico. Quasi tutti, perché alcuni, evidentemente offuscati dalla ricerca di fatti clamorosi e superbamente avvezzi ad un linguaggio da questurini, hanno ridotto le iniziative di boicottaggio alla Coca-Cola e le denunce contro di essa a possibile pericolo per l’ordine pubblico (sic!). In particolare il signor Mastrangelo che, sul quotidiano telematico Altromolise, raccontando con irrefrenabile entusiasmo l’iniziativa, sente il bisogno di aggiungerci una personale perla: “Non ci sono stati problemi di ordine pubblico, legati in particolare alla temuta manifestazione dei Cantieri Sociali Molise contro la Coca Cola, sponsor ufficiale delle Olimpiadi invernali 2006”. Francamente pensiamo che non si può non rispondere e accettare la censura, la disinformazione e la silente connivenza mostrata in questa circostanza. Vogliamo ricordare che la Coca-Cola commette violazioni non solo in Colombia, ma anche in India e in altri 16 Paesi del mondo, violazioni che vanno dalla repressione dei sindacati fino alla discriminazione razziale nei confronti dei dipendenti afroamericani (se così non fosse, qualcuno dovrebbe spiegarci perché la Coca-Cola ha pagato 192,5 milioni di dollari il patteggiamento più oneroso della storia, per le accuse di discriminazione razziale negli Stati Uniti). Quando noi parliamo e sosteniamo il boicottaggio della Coca-Cola raccontiamo di realtà terribili, di lavoratori, trucidati dagli squadroni della morte dei paramilitari, all’interno di impianti Coca-Cola protetti da guardie armate e mura di cinta, dell’assassinio delle mogli dei leader sindacali e del rapimento dei loro figli. Raccontiamo storie vere di riunioni in azienda in cui i paramilitari, dopo aver convocato tutti i lavoratori sindacalizzati, gli hanno imposto di firmare fogli di dimissioni stampati nei computer aziendali sotto la minaccia delle armi. Parliamo di sezioni sindacali date alle fiamme, di leader sindacali incarcerati su denuncia della Coca-Cola e tenuti per mesi in prigioni tra le peggiori del pianeta e poi liberati per non aver commesso il fatto. Parliamo, in sostanza, di 8 omicidi e ben 179 gravissime violazioni dei diritti umani. Una campagna repressiva, dal 1989 ad oggi, volta ad annientare il Sindacato con la complicità di Coca-Cola ed a suo beneficio, come dimostra il fatto che, anche secondo Amnesty International, la maggior parte di queste violazioni sono state commesse nel corso di vertenze contrattuali. Tutto ciò è stato accertato da una commissione indipendente promossa dal comune di New York e da diverse successive visite effettuate da commissioni dei più disparati paesi europei e americani. Su questi fatti il tribunale federale della Florida ha incriminato le aziende colombiane per tortura e omicidio. Vogliamo anche ricordare che, proprio grazie alla campagna di boicottaggio e all’opposizione del marchio Coca-Cola come sponsor delle Olimpiadi, lo scorso 7 novembre la Coca-Cola ha dovuto accettare, su iniziativa di Massimiliano Smeriglio, presidente dell’XI° Municipio di Roma, e davanti al sindaco Veltroni, una Commissione d’inchiesta indipendente che si recherà in Colombia a Marzo 2006. Aggiungiamo, per i troppi “distratti”, che questo è il comune sentire della maggioranza degli italiani; infatti, il sondaggio proposto dalla trasmissione della Rai “Prima Pagina” dimostra che il 75% degli italiani vorrebbe la cancellazione della Coca-Cola come sponsor delle Olimpiadi. Il boicottaggio è oggi l’unico modo per ottenere la verità e la giustizia su questi gravissimi crimini, oltre ad essere uno strumento altamente democratico e nonviolento. La campagna di boicottaggio va avanti, fino al raggiungimento degli obiettivi: Verità, Giustizia e Riparazione integrale dei danni subiti dalle vittime. Per noi, che insieme ad altre realtà associative molisane abbiamo denunciato il ruolo della Coca-Cola, la vita di un essere umano e il rispetto dei suoi diritti valgono molto di più di una lattina di Coca-Cola e, se ci permettete, anche di una torcia olimpica. Cantieri Sociali Molise Spazio Pubblico Autogestito
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