Pesante il bilancio delle vittime dell'uragano che ha colpito il Centroamerica



Oltre 200 morti, centinaia i dispersi, zone bloccate da frane e inondazioni
Stan diventa tempesta tropicale
Una scia di morte e distruzione





ROMA - Oltre duecento morti, centinaia di dispersi. Allarmante, e ancora provvisorio, il bilancio dell'uragano Stan, che ha stravolto l'America centrale. I morti finora sono 215, in Guatemala infatti - il Paese più colpito - nelle ultime ore sono stati rinvenuti altri 39 cadaveri, portando il totale a 119. Tuttavia c'è il timore che il numero della vittime possa ancora aumentare, poiché sono almeno trecento le aree bloccate dalle inondazioni e dalle frane, che impediscono alle squadre di soccorso di raggiungere molte zone disastrate.

Una scia di morte. Il passaggio dell'uragano Stan, che ha ormai perso potenza e si sta dissolvendo, dopo aver assunto le forme di una depressione tropicale, ha lasciato una scia di distruzione e di morte in tutto il Centroamerica. Alle vittime guatemalteche si aggiungono quelle nel Salvador, finora 65, della zona meridionale del Messico, in particolare nel Chiapas (16), del Nicaragua (undici) dell'Honduras (quattro). Le autorità dei Paesi colpiti segnalano anche un gran numero di dispersi, e sottolineano che la pioggia persistente potrebbe causare altre frane ed inondazioni in terreni già saturi.

Guatemala. Le notizie più recenti parlano di quaranta persone, travolte da un fiume di fango che si è abbattuto su una località turistica del Guatemala, dopo il passaggio dell'uragano. La tragedia si è consumata a Santiago Atitlan, cittadina sulle rive di un lago sugli altipiani Mayan, meta di turisti statunitensi ed europei. "I morti accertati sono quaranta", ha detto Bendicto Giron, portavoce della protezione civile. La fonte non ha precisato quanti siano i dispersi, ma i soccorritori parlano di 800 persone.


Messico. Il governo messicano ha fatto evacuare decine di migliaia di persone, mentre le piogge continuano insistenti. Il governatore del Chiapas, Pablo Salazar, che ha ricevuto anche la visita del presidente Vicente Fox, ha diramato un appello ai cittadini in cui si chiede di "seguire le direttive di sicurezza comunicate dalla protezione civile e mettere in salvo il bene più prezioso che esiste: la vita". Ben vivo è infatti l'esempio dei Paesi vicini (e di Newo Orleans) dove i più ostinati, che non hanno voluto abbandonare le abitazioni per paura di sciacallaggi, hanno pagato con la vita.

Salvador. Le autorità del Salvador hanno dichiarato che nelle prossime ore chi non vorrà sfollare le zone a rischio sarà costretto con la forza dalla polizia. Nel Paese, l'effetto delle piogge è stato aggravato dalla contemporanea eruzione del vulcano Santa Ana, e oltre 40 mila persone sono state costrette a lasciare le proprie case.

Gli aiuti. Mentre a Caracas il vicepresidente Josè Vicente Rangel ha annunciato che il governo ha stanziato un milione di dollari destinati a Guatemala, El Salvador e Nicaragua, il presidente messicano Vicente Fox ha reso noto che il governo di Washington ha offerto aiuti umanitari al suo Paese.