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Chiapas. VI dichiarazione EZLN
- Subject: Chiapas. VI dichiarazione EZLN
- From: "Redazione A Sud" <redazione at asud.net>
- Date: Mon, 4 Jul 2005 10:19:13 +0200
Vi inviamo la sesta dichiarazione ricevuta dall’EZLN dalla Selva Lacandona (Chiapas, Messico) ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE. MESSICO. (SESTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA) V.- COSA VOGLIAMO FARE. Bene, ora vi diremo quello che vogliamo fare nel mondo e in Messico, dato che non si può vedere tutto ciò che succede nel nostro pianeta restando sempre zitti, come se esistessimo solo noi. Ciò che vogliamo nel mondo è dire a tutti coloro che resistono e lottano nel proprio paese e con le proprie modalità, è che non sono soli, che noi zapatisti, anche se siamo piccoli, li appoggiamo e cerchiamo il modo per aiutarli nelle loro lotte, parlando con loro per poter imparare, perché ciò che abbiamo davvero imparato a fare è imparare. E vogliamo dire ai popoli latinoamericani che per noi è un onore fare parte di loro, anche se siamo una piccola parte. Che gioia è stata quando anni fa ci accordammo tutti sotto una luce che illuminava il continente e che si chiamava Che Guevara, così come prima si era chiamata Bolívar, perché capita che i popoli si aggrappino a un nome per voler dire di aggrapparsi a una bandiera. Vogliamo dire al popolo cubano, che ha alle sue spalle già molti anni di resistenza, che non è solo, che non siamo d'accordo con il blocco che gli hanno imposto e che stiamo pensando al modo per mandargli qualcosa, anche semplicemente del mais, perché possa continuare la resistenza. Vogliamo dire al popolo nordamericano che sappiamo bene che una cosa sono i cattivi governi che si ritrovano e che pregiudicano tutto e tutti, altra ben diversa sono i nordamericani che lottano nel loro paese solidali con le lotte degli altri popoli. Vogliamo dire ai fratelli e alle sorelle Mapuche, in Cile, che osserviamo le loro lotte e impariamo da queste. E ai Venezuelani che ammiriamo il modo di difendere la loro sovranità, ossia il diritto della loro nazione di decidere dove andare. E ai fratelli e alle sorelle indigene dell'Ecuador e della Bolivia diciamo che stanno dando una buona lezione di storia a tutta l'America Latina, perché stanno ponendo un freno alla globalizzazione neoliberista. E ai "piqueteros" e ai giovani dell'Argentina vogliamo dire questo, che li amiamo. E a tutti quelli che in Uruguay vogliono un paese migliore, che li ammiriamo. E a coloro che sono senza terra in Brasile, che li rispettiamo. E a tutti i giovani dell'America Latina che stanno facendo un buon lavoro e che ci danno una grande speranza. Vogliamo dire a tutti i fratelli e le sorelle dell'Europa Sociale, cioè di quella degna e ribelle, che non sono soli. Che ci confortano molto i loro movimenti contro le guerre neoliberiste. Che guardiamo con attenzione le loro forme di organizzazione e i loro modi di lottare per poter imparare qualcosa. Stiamo valutando il modo di appoggiare questi movimenti nelle loro lotte, non mandando degli euro perché poi si svaluterebbero nella confusione dell'Unione Europea, piuttosto inviando prodotti d'artigianato e caffè da commerciare, così che almeno in parte siano sostenuti i lavori per le lotte. A volte mandiamo loro anche pozol che dona molta forza nella resistenza, ma chissà se glielo spediamo perché il pozol appartiene soprattutto alle nostre abitudini e chissà invece che non nuoccia alla pancia, debilitando le loro lotte e facendoli sconfiggere dai neoliberisti. Vogliamo dire ai fratelli e alle sorelle d'Africa, d'Asia e Oceania, che sappiamo che anche loro stanno lottando e che vogliamo conoscere meglio le loro idee e le loro pratiche. Vogliamo dire al mondo che lo vogliamo fare diventare grande, tanto grande che contenga tutti i mondi che resistono alla distruzione neoliberista e che non si separeranno mai finché lotteranno per l'umanità. In Messico quello che vogliamo fare è un accordo con le persone e le organizzazioni di sinistra, perché pensiamo che sia nella politica di sinistra l'idea di resistere contro la globalizzazione neoliberista, per costruire un paese dove ci sia, per tutti, giustizia, democrazia e libertà. Non come ora, che c'è giustizia solo per i ricchi, libertà solo per i loro grandi commerci e democrazia solo per ricoprire i cartelloni con propaganda elettorale. E perché pensiamo che solo dalla sinistra possa uscire un piano di lotta affinché la nostra Patria, che è il Messico, non muoia. Dunque, quello che pensiamo è di fare, insieme con queste persone ed organizzazioni di sinistra, un piano per andare in ogni luogo del Messico dove ci sia gente umile e semplice come noi. Ma non vogliamo dire loro quello che devono fare, cioè per dare ordini. Nemmeno andiamo a chiedere che votino per un candidato, tanto sappiamo che quelli che ci sono neoliberisti. Non vogliamo dire loro che facciano come noi, né che si sollevino con la lotta armata. Ciò che faremo è chiedere com'è la loro vita, la loro lotta, chiedere la loro opinione su come va il nostro paese e su come fare perché non ci sconfiggano. Quello che faremo è raccogliere il pensiero della gente semplice e umile, magari ritrovando lo stesso amore che sentiamo anche noi per la nostra patria. Chissà che non possiamo trovare un accordo tra persone semplici e umili, e uniti riusciamo ad organizzarci in tutto il paese, mettendo d'accordo tutte le nostre lotte che ora sono solitarie, isolate le une dalle altre, riuscendo a elaborare qualcosa come un programma che contenga quello che vogliamo tutti, e un piano di come conseguiremo questo programma, che si chiama "programma nazionale di lotta". Secondo il parere della maggioranza di questa gente che ascolteremo, faremo una lotta tutti uniti, indigeni, operai, contadini, studenti, professori, impiegati, donne, bambini, anziani, uomini, e con tutti quelli che abbiano un cuore buono e abbiano voglia di lottare perché non venga distrutta e venduta la nostra patria, il Messico, terra collocata tra il fiume Bravo e il fiume Suchiante, che da un lato ha l'Oceano Pacifico e dall'altro l'Oceano Atlantico. VI.- COME LO FAREMO. Questa è la nostra parola semplice che è rivolta alla gente umile del Messico e del mondo, e questa nostra parola la chiamiamo: Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona. Qui stiamo per affermare, con la nostra parola semplice, che... L' EZLN mantiene il suo impegno di cessazione del fuoco offensivo e non farà nessun attacco contro le forze governative o i movimenti militari offensivi. L' EZLN mantiene anche l'impegno di insistere nella via della lotta politica con l'iniziativa pacifica che stiamo facendo. Pertanto, l'EZLN continuerà nella sua scelta di non allacciare nessun tipo di relazione segreta con le organizzazioni politico-militari nazionali e di altri paesi. L' EZLN conferma il proprio impegno a difendere, appoggiare e ubbidire alle comunità indigene zapatiste che lo formano e sono il suo comando supremo, e, senza interferire nei loro processi democratici interni e nella misura delle nostre possibilità, contribuire al rafforzamento della loro autonomia, buon governo e miglioramento delle condizioni di vita. Ossia, stiamo dicendo che quello che faremo nel Messico e nel mondo, lo faremo senz'armi, attraverso un movimento civile e pacifico, senza trascurare né smettere di appoggiare le nostre comunità. Per cui... Nel mondo... 1.- Intratterremo più relazioni di rispetto e mutuo appoggio con persone ed organizzazioni che resistono e lottano contro il neoliberismo e per l'umanità. 2.- Nella misura delle nostre capacità manderemo appoggi materiali come alimenti e artigianato per i fratelli e le sorelle che lottano in tutto il mondo. Per cominciare, chiediamo in prestito alla Giunta di Buon Governo di La Realidad, il camion che si chiama "Chompiras" e che sembra capace di contenere 8 tonnellate, per riempirlo di mais e magari due taniche da 200 litri l'una di benzina o petrolio, secondo ciò che serve, da consegnare all'ambasciata di Cuba in Messico perché lo spediscano al popolo cubano come appoggio degli zapatisti alla loro resistenza contro l'embargo nordamericano. O forse magari c'è un luogo più vicino per consegnarlo, perché fino a Città del Messico potrebbe guastarsi il "Chompiras" e andiamo a finire male. Faremo anche un accordo con le cooperative di donne dedite all'artigianato per inviare una buona quantità di ricami nei paesi d'Europa che ancora non sono entrati nell'Unione, magari anche mandando il caffè delle cooperative zapatiste, perché lo vendano per ottenere qualche fondo per la loro lotta. E se non riescono a venderlo possono sempre sorseggiare un caffettino conversando di lotta antiliberale, e se fa freddo possono coprirsi con i ricami zapatisti che resistono bene anche ai lavaggi a mano e pietra e inoltre non scoloriscono. Anche ai fratelli e alle sorelle di Bolivia e Ecuador manderemo un po' di mais rigorosamente non-transgenico, anche se non sappiamo esattamente dove consegnarlo, affinché arrivi a giusta destinazione, ma siamo disposti a tentare per dare questo piccolo aiuto. 3.- A tutti quelli e quelle che resistono in tutto il mondo diciamo che è necessario fare altri incontri intercontinentali, almeno uno. Magari a dicembre di quest'anno o nel gennaio del prossimo, bisogna pensarci. Non vogliamo dire quando, dato che si tratta di stabilire anche il dove, come e con chi. Basta che non sia di quelle conferenze in cui pochi parlano e tutti gli altri ascoltano, ma senza cattedra, allo stesso livello, dove tutti possono parlare, ma ordinatamente, perché altrimenti c'è solo confusione e non si capiscono le parole, ma con una buona organizzazione tutti possono sentire e appuntare così sui propri quaderni le parole di resistenza degli altri, così che le diffondano ai compagni e alle compagne dei loro mondi. Pensiamo che debba essere un luogo che abbia una prigione molto grande, perché non si sa mai che ci reprimano e ci incarcerino, e poi dobbiamo stare ammassati nella cella, ma sempre ben organizzati, così da poter proseguire lì in prigione l'incontro intercontinentale per l'umanità e contro il neoliberismo. Qui di seguito vi diciamo come faremo per metterci d'accordo su come trovare un accordo. Così è come pensiamo di fare quello che vogliamo fare nel mondo. Continua... In Messico... 1.- Continuiamo a lottare per i popoli indigeni del Messico, ma non solo per quelli e non solo con quelli, ma per tutti quelli sfruttati e privati dei beni del Messico, con tutti loro e in tutto il paese. E quando diciamo tutti gli sfruttati del Messico intendiamo anche tutti i fratelli e le sorelle che se ne sono dovuti andare negli Stati Uniti per cercare un lavoro e poter sopravvivere. 2.- Ascolteremo e parleremo direttamente, senza intermediari o mediazioni, con la gente semplice e umile del popolo messicano e, secondo ciò che ascolteremo e apprenderemo, costruiremo, assieme a questa gente come noi, umile e semplice, un programma nazionale di lotta, ma un programma che sia chiaramente di sinistra o comunque anticapitalista ed antiliberista, che sia per la giustizia, la democrazia e la libertà per tutto il popolo messicano. 3.- Tenteremo di costruire o ricostruire un'altra maniera di fare politica, una che questa volta abbia lo spirito di servire ai più,senza interessi materiali, ma con sacrificio, dedizione, onestà, che realizzi ciò che promette, la cui unica paga sia la soddisfazione di compiere il proprio dovere, come facevano i militanti di sinistra che non si fermavano davanti a colpi di stato, carcere o morte, e meno ancora davanti ai dollari. 4.- Stiamo anche sollevando una lotta per chiedere che sia fatta una nuova Costituzione, ossia nuove leggi che prendano in considerazione i bisogni del popolo messicano, come tetto, terra, lavoro, cibo, salute, educazione, informazione, cultura, indipendenza, democrazia, giustizia, libertà e pace. Una nuova Costituzione che riconosca i diritti e le libertà del popolo, e difenda il fronte debole da quello forte. L' EZLN invierà una delegazione per realizzare questo lavoro in tutto il territorio nazionale e per tempo indefinito. Questa delegazione zapatista, insieme alle organizzazioni e alle persone di sinistra che condividono questa Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, si recherà nei posti in cui sarà invitata. Inoltre dichiariamo che l'EZLN stabilirà politiche ed alleanze con organizzazioni e movimenti non elettorali e partici che si definiscano, nella teoria e nella pratica, di sinistra secondo le seguenti condizioni: non realizzare accordi imposti dall'alto al basso, ma realizzare dinamiche per camminare insieme ed ascoltare per organizzare l'indignazione; non organizzare movimenti che siano successivamente monopolizzati alle spalle di chi li ha realizzati, senza tenere in considerazione l'opinione di chi partecipa a questi movimenti; non accettare regali, vantaggi, posizioni pubbliche di Potere, ma andare oltre ai calendari elettorali; non tentare di risolvere dall'alto i problemi della nostra Nazione, ma costruire DAL BASSO E PER IL BASSO un'alternativa alla distruzione neoliberista, un'alternativa di sinistra per il Messico. SI al rispetto reciproco dell'autonomia e dell'indipendenza delle organizzazioni, alle loro forme di lotta, alle loro modalità di lotta, alle loro pratiche d'organizzazione, ai loro processi decisionali interni, alle loro legittime rappresentazioni, alle loro aspirazioni e richieste; SI a un compromesso chiaro per la difesa collettiva e coordinata della sovranità nazionale, attraverso l'opposizione intransigente ai tentativi di privatizzazione dell'energia elettrica, del petrolio, dell'acqua e delle risorse naturali. Invitiamo quindi le organizzazioni politiche e sociali di sinistra che non sono registrate e le persone che si definiscono di sinistra e che non appartengono a partiti politici ufficiali, a riunirci in tempi e luoghi da definire per organizzare una campagna nazionale, visitando tutti gli angoli della nostra patria, per ascoltare e organizzare la parola del nostro popolo. Allora prenderà forma una campagna, ma non una campagna elettorale. Fratelli e sorelle: Questo è il nostro messaggio: Dobbiamo solidarizzare nel mondo con tutte le lotte di resistenza contro il neoliberismo e per l'umanità. Appoggeremo, anche se con poco, queste lotte. E intercambieremo, con reciproco rispetto, le esperienze, le storie, le idee, i sogni. In Messico, cammineremo per tutto il paese, attraverso le rovine che ha lasciato la guerra neoliberista, attraverseremo le resistenze che stanno fiorendo. Troveremo, dal La Realidad fino a Tijuana, chi abbia voglia di organizzarsi, lottare, costruire l'ultima speranza di questa Nazione. Troveremo la democrazia, la libertà, e la giustizia che ci sono state negate. Siamo per una nuova politica, per un nuovo programma di sinistra, per una nuova costituzione. Invitiamo tutti gli indigeni, gli operai, i contadini, i professori, gli studenti, le casalinghe, i coloni, i piccoli proprietari, i piccoli commercianti, i piccoli imprenditori, i pensionati, i disabili, i religiosi e le religiose, gli scienziati, gli artisti, gli intellettuali, i giovani, le donne, gli anziani, gli omosessuali e le lesbiche,i bambini e le bambine, a partecipare insieme agli zapatisti in maniera individuale o collettiva, a questa CAMPAGNA NAZIONALE per la costruzione di un'altra forma di fare politica, di un programma di lotta nazionale di sinistra, per una nuova Costituzione. Questo è il nostro messaggio su cosa faremo e su come lo faremo. Diciamo a tutti gli uomini e le donne che tengano il loro pensiero nel loro cuore, che non abbiano paura, o che abbiano paura ma possano controllarla, che dicano pubblicamente di essere d'accordo con questa idea così che possiamo stabilire dove, come e quando fare il nuovo passo per la lotta. Mentre pensate, vi comunichiamo che oggi, il sesto mese dell'anno 2005, gli uomini e le donne, i bambini e le bambine e gli anziani dell'EZLN hanno già sottoscritto questa Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, e hanno firmato, e quelli che non sanno firmare, hanno messo la loro impronta digitale ( ma quelli che non sanno sono sempre meno in questo territorio di ribellione per l'umanità e contro il neoliberismo, dato che è avanzata l'educazione). Questo è il nostro semplice discorso diretto ai nobili cuori della gente semplice e umile, che resiste e si ribella contro le ingiustizie in tutto il mondo. DEMOCRAZIA! GIUSTIZIA! LIBERTA'! Dalle Montagne del Sud Est del Messico Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno Comando Generale dell'Esercito di Liberazione Nazionale Messico il sesto mese , giugno, del 2005 --------------------------------------------------------------------------------------- Redazione A SUD via A. Contarini 13, 00154, Roma <mailto:redazione at asud.net>redazione at asud.net <http://www.asud.net>www.asud.net 39+06/5748332
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