Lettera al presidente Lula - 17 maggio



Title: Lettera al presidente Lula - 17 maggio

Il giorno 17 maggio, giornata conclusiva della marcia dei senza terra, rappresentanti del Comitato di appoggio romano al MST e dell'Associazione Amig@s MST-Italia, insieme a rappresentanti del ForumContadino/Altragricoltura e della Marcia Sud, che viene presentata alla stampa nello stesso 17 maggio, si recheranno all'Ambasciata del Brasile alle ore 12, per consegnare una lettera per il Presidente Lula, accompagnata dalle rivendicazioni del MST.






LETTERA A LULA

Al Signor Presidente del Brasile Luis Inacio da Silva
Al Signor Itamar Franco, Ambasciatore del Brasile

Caro Signor Presidente,

ci rivolgiamo a Lei in occasione della marcia da Goiania a Brasilia promossa dal MST e da Via Campesina per sollecitare la realizzazione della riforma agraria.
Siamo membri di associazioni, gruppi, Ong interessati al Brasile da moltissimi anni, dai tempi della dittatura militare, della denuncia delle torture praticate nelle carceri brasiliane. Abbiamo conosciuto il suo Paese attraverso le lettere di Frei Betto dai sotterranei della storia, le canzoni di Chico Buarque de Hollanda sulle morti severine, la voce delle comunità di base (malviste dal Vaticano, ma portatrici, per noi, di una grande speranza di cambiamento).
Abbiamo accompagnato la sua traiettoria politica dagli inizi, commuovendoci per la sua storia di bambino povero del nordest, seguendo le sue lotte all'interno del sindacato, assistendo con entusiasmo alla nascita del Pt: un partito diverso dai nostri partiti di sinistra, portatori di una storia di grande importanza ma anche fortemente condizionante; un partito, il vostro, in cui riuscivano a convivere marxisti e comunità di base, senza pregiudizi e steccati. Abbiamo creduto in lei e nel suo partito. L'abbiamo incontrata in Italia e in Brasile negli anni difficili delle sconfitte elettorali e poi abbiamo finalmente assistito alla sua vittoria.
Oggi, a più di due anni dall'inizio del suo mandato, ci permetta di rivolgerci a lei per manifestare la nostra preoccupazione.
La Riforma agraria non avanza. Il PNRA presentato dal governo nel novembre 2003, pure molto ridimensionato rispetto a quello presentato dal gruppo di lavoro guidato da Plinio de Arruda Sampaio, non è stato realizzato che in minima parte. Le risorse destinate alla realizzazione del Piano sono state recentemente tagliate.
La violenza contro contadini senza terra e difensori dei diritti umani continua ad essere presente nel Paese in maniera drammatica. Secondo i dati della Cpt, sono 19 i morti nel solo Stato del Pará dall'inizio del 2004 ad oggi; 35.292 famiglie sono state sgomberate nel solo anno 2003; centinaia di persone hanno ricevuto minacce di morte (tra cui Gilvander Moreira, un frate carmelitano che lavora a Belo Horizonte e che, tra il 1997 e il 2000, ha studiato al Biblico a Roma, collaborando con il nostro gruppo locale: gli hanno fatto sapere che, se continuerà a denunciare le ingiustizie e a combattere per la riforma agraria, si ritroverà con "la bocca piena di formiche"). E l'impunità, che incoraggia la violenza, continua.
Il modello economico dominante sembra essere ancora quello neoliberista, che ha al centro gli interessi dell'agrobusiness e delle imprese transnazionali. Questo modello è incompatibile con la riforma agraria, perché, dando priorità all'esigenza di assicurare la stabilità finanziaria, non consente di andare al di là dell'assistenzialismo. Eppure la situazione della disuguaglianza in Brasile è tale che il 10% più ricco possiede il 44% del reddito nazionale e il 10% più povero solo l'1%.
C'è una continuità, hanno affermato recentemente alcuni esponenti della Cnbb, tra la violenza fisica contro dirigenti sindacali rurali e i loro sostenitori, religiosi o laici, e l'assoluta priorità data alla crescita (oggi centrata sull’agrogusiness). Ne è la riprova quanto successo ad Anapu, Parapuebas e Goiania, ma anche a Unai e Felizburgo, per citare solo i fatti più recenti. La violenza "arcaica" continua ad essere funzionale all'ordine e al successo della politica centrata sulle esportazioni.
Il lavoro del MST contro la concentrazione della terra, la pratica del grilagem e il processo di modernizzazione e liberalizzazione dell'agricoltura, che obbliga lavoratori e lavoratrici rurali a lasciare le loro terre, ha ricevuto recentemente gli elogi del relatore speciale della Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite, Miloon Kothar: "Il conflitto – ha dichiarato - è costato migliaia di vite perché le occupazioni di terre incontrano quasi sempre l'opposizione violenta dei proprietari, ma, nel corso degli anni, il MST, in collaborazione con altri movimenti sociali, ha ottenuto l'insediamento di circa 350.000 famiglie. Gli insediamenti offrono abitazione, opportunità di coltivazione collettiva, educazione, possibilità di procurarsi mezzi di sussistenza".
Signor Presidente, noi crediamo nella sua sincera volontà di realizzare la riforma agraria e di trasformare il suo Paese. È per questo che ci rivolgiamo a lei, in occasione della marcia dei senza terra a favore della riforma agraria, perché ascolti le loro richieste e in particolare operi per realizzare quegli obiettivi che molti intellettuali e decine di organizzazioni politiche e religiose brasiliane ritengono urgenti e imprescindibili. Noi, in quanto amici del Brasile, ci sentiamo parte di questo movimento, in marcia con i senza terra e via Campesina, contro il latifondo e per l'attuazione del PNRA. Chiediamo quindi, tra l'altro:

. che vengano attualizzati gli indici tecnici di verifica della produttività degli immobili rurali;
. che si acceleri l'espropriazione dei latifondi che non compiono la loro funzione sociale;
. che si mettano a disposizione le risorse necessarie per la riforma agraria, senza tagliare le già modeste risorse destinate al MDA;
. che si realizzino progetti di sviluppo sostenibile, a partire dallo sviluppo dell'agroecologia e dell'agricoltura familiare e contadina;
. che si dia vita ad agroindustrie popolari come strumento di lotta alla fame;
. che sia garantito il controllo della produzione delle sementi da parte dei piccoli agricoltori;
. che si adottino misure immediate per proteggere i lavoratori e i difensori dei diritti
umani minacciati di morte;
. che si indaghi sui crimini e si arrivi alla punizione dei colpevoli e dei mandanti;
. che i processi siano trasferiti alla giustizia federale, cominciando da quello per la morte di Dorothy Stang.

Cordialmente,


COMITATO DI  APPOGGIO AL MST DI ROMA
(Aderiscono: Adista, Arci, Associazione Salvador Allende,  Cigl Roma/Lazio,  Cipax, Manitese, Rete Radié Resch, e singoli cittadini)

ASSOCIAZIONE NAZIONALE AMIG@S MST-ITALIA
Fratelli dell'Uomo, Rete Radié Resch Quarrata e Foggia, Manitese Mestre, Modena Terzo Mondo, Gruppo Mission Parma, ForoContadino/Altragricoltura; Puntorosso/MassaCarrara; Joao Xerri, responsabile America Latina e Justitia e Pax Ordine Domenicano;  Marco Calabria/Carta; Chiara de Poli e Antonio Lupo, Chiavari;; Eugenio Caliceti, Trento; Daniele Piazza, Varese; Mario Alemi/Milano; Silvia Palmerini, Sergio Lessa/Perugia;; Sergio Ruggieri/Jesi; Aldo Montalti/Follonica ecc.
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COSA BISOGNA FARE PER CAMBIARE LA VITA DEL POPOLO!
- Proposta del MST, di Via Campesia e dei  Movimenti sociali al  Governo
Lula-
In ambiente rurale, nell¹agricoltura contadina e rispetto alla riforma
agraria

1 ­ Realizzare l¹obiettivo di insediare 430.000 famiglie senza terra, entro
la fine del mandato, come promesso dal Piano Nazionale di Riforma Agraria.
2 ­ Realizzare un programma di istallazione di agroindustrie negli
insediamenti e di credito speciale per la riforma agraria.   Il PRONAF non
sta rispondendo alle necessità dei più poveri.
3 ­ Difendere l¹ Amazzonia e la biodiversità brasiliana contro gli interessi
delle transnazionali e impedire il processo di privatizzazione dell¹acqua.
4 - Garantire il principio della precauzione e impedire la liberazione della
coltivazione commerciale  di qualsiasi semente transgenica, prima che ci sia
una indagine sulle conseguenze per l¹ambiente e per la salute delle persone
5 ­ Punire in modo esemplare tutti i    fazendeiros responsabili della
violenza contro i lavoratori. Federalizzare i processi per assassinio.
Approvare immediatamente la legge di esproprio delle fazendas con lavoro
schiavo.   
6 ­ Demarcare immediatamente tutte le aree indigene, così come stabilisce la
Costituzione, sostenere e valorizzare la cultura dei popoli indigeni.
Regolamentare tutte le terre dei quilombos.

POLITICA ECONOMICA
7 ­ Impiegare i 60 miliardi di reais del superávit primario annuale, che è
denaro del popolo raccolto attraverso le tasse, in investimenti che generino
posti di lavoro per tutti. Investire in abitazioni popolari, salute pubblica
e in EDUCAZIONE gratuita per tutti i giovani. Realizzare programmi per lo
sradicamento dell¹analfabetismo dalla nostra società
8 ­ Abbassare i tassi di interesse reale (Selic) allo stesso livello
praticato negli Stati Uniti e nei paesi vicini come  il Venezuela e l¹
Argentina ossia, al 2,5% all¹anno, e non al 19,50%  attuale, che produce
soltanto lucro per le banche.
9 ­ Raddoppiare il valore reale del salario minimo e il valore della
pensione portandoli a    454 reais mensili nel maggio del    2005, e 566
reais nel maggio del    2006, puntando a distribuire il reddito e migliorare
le condizioni di vita dei più poveri. Onorando così l¹impegno assunto dal
governo di raddoppiare il potere di acquisto del salario durante il suo
mandato
10 ­ Recuperare il controllo governativo e pubblico sulla Banca Centrale e
sulla politica  monetaria. Impedire l¹autonomia della banca, come vogliono e
stanno realizzando i banchieri e il    FMI.
11 ­ Non firmare l¹accordo dell¹ALCA. Non accettare le regole
dell¹Organizzazione Mondiale del Commercio che danneggiano l¹economia
brasiliana. Conservare solo quegli accordi commerciali che possano giovare
al popolo.   
12 - Realizzare un¹ Udienza  Pubblica sul debito estero, come stabilisce la
Costituzione. E rinegoziare il suo valore, poiché abbiamo già pagato diverse
volte. E usare queste risorse per l¹educazione, secondo la proposta della
CNTE (Confederazione nazionale dei lavoratori dell¹educazione). Rinegoziare
il debito pubblico interno, prolungando il suo pagamento senza danneggiare
il bilandio dell¹Unione.

POLITICA IN GENERALE
13 ­ Mobilitare i gruppi del Congresso Nazionale perché sia approvata la
regolamentazione del Plebiscito Popolare, progetto di legge  (nr.4718/2004)
presentato da  OAB (Ordine degli avvocati del Brasile) e CNBB (Conferenza
Nazionale dei Vescovi). In modo che il popolo possa decidere sulle questioni
fondamentali.
14 ­ Democratizzare l¹uso dei mezzi di comunicazione di massa. Rivedere le
concessioni politiche e liberare l¹uso delle radio e televisioni
comunitarie.   
15 ­ Condannare in tutti gli organismi internazionali la politica della
guerra e della violazione dei diritti umani del governo   Bush, chiedendo la
ritirata delle truppe statunitensi dall¹Iraq. Ritirare immediatamente le
truppe brasiliane da Haiti.
16 ­ Promuovere un vero mutirão nazionale, discutendo, insieme alla società
un progetto di sviluppo   che garantisca la sovranità nazioanle,  e
definisca come priorità la garanzia del lavoro per tutti, la lotta alla
disuguaglianza sociale e una vera democrazia politica.

DOCUMENTO  CHE I PARTECIPANTI ALLA MARCIA NAZIONALE PER LA RIFORMA AGRARIA
CONSEGNERANNO AI RAPPRESENTANTI DEI TRE POTERI A BRASILIA.