[latinoamerica] LATINOAMERICA- Le multinazionali dell'acqua in Bolivia chiedono il "mancato lucro": petizione a sostegno dei movimenti boliviani



Vi invitiamo ad aderire alla Campagna che i movimenti boliviani stanno
portando avanti assieme all'associazione A Sud ed altre organizzazioni
internazionali per fare pressione all'impresa spagnola ABENGOA S.A.
affinchè rititri la richiesta di indennizzazione posta al governo
boliviano, ostacolando in questo  modo il cammino dei movimenti boliviani
verso una politica contro le privatizzazioni di tutte le risorse naturali
ed in particolare per la difesa dell'accesso all'acqua quale diritto
universale.

  Vi preghiamo inviare la lettera  firmata a :

 <mailto:redazione at asud.net>redazione at asud.net

<mailto:abengoa_basta_ya at yahoo.es>abengoa_basta_ya at yahoo.es



ABENGOA S.A.

Felipe Benjumea Llorente

Javier Benjumea Llorente

Presidentes

Sevilla

Fax: +34 95 493 70 02



HIGH PLAINS CORP

Wendell Bostwick

Marketing Executive

Wichita

Fax. +1 316 269 4008



TELVENT

Manuel Sánchez

Presidente

Madrid

Fax: +34 91 714 70 01

Sevilla, España

Fax: +34 95 492 39 21



DESARROLLOS EOLICOS S.A.

Av. Montes Sierra, 36-2ª Planta

41007 Sevilla

Fax. +34 954 26 92 50







Signori/e



ci dirigiamo a voi perchè siamo profondamente preoccupati per
l'atteggiamento assunto da ABENGOA S.A., nella risoluzione della domanda di
indennizzazione di 25 milioni di dollari , presentata al governo boliviano
di fronte ad un Organismo della Banca Mondiale, il "Centro Internacional
para el Arreglo de Controversias Relacionadas con las Inversiones"(CIADI)

( Centro per la risoluzione di controversie relative agli investimenti).



Nel processo di privatizzazione dell'impresa municipale di distribuzione
d'acqua a Cochabamba (SEMAPA), fu aggiudicata la concessione al Consorzio
“Aguas del Tunari”, di propietà per il 50% all'International Water Ltd.
(Bechtel y Edison) e per il 25% de ABENGOA S.A. Furono registrati aumenti
nelle tariffe degli utenti da un minimo del 45% fino ad arrivare in alcuni
casi al 100% .

Le tariffe furono adeguate al dollaro statunitense,  e ciò rappresentò una
grave perdita  del potere d'acquisto per una popolazione già in condizioni
di estrema povertà.

Inoltre, i costi di installazione delle connessioni domiciliari erano a
carico degli utenti.

Infine, l'Accordo con “Aguas del Tunari” proibiva l'uso di fonti
alternative naturali, non riconosceva il sistema di auto-organizzazione dei
cittadini, e non rispettava gli "usi e costumi" praticati dalle comunità da
tempi ancestrali.

Come reazione alla politica imprenditoriale implementata da parte di "Aguas
del Tunari", si scatenò la "Guerra dell'Acqua", un levantamiento popolare
articolato intorno alla "Coordinadora del Agua y de la Vida" (Coordinamento
per l'acqua e la vita), che fu violentemente represso dal governo,
lasciando decine di feriti e un morto.



Oggi, a differenza delle altre compagnie socie del Consorzio “Aguas del
Tunari” (BECHTEL y EDISON), e dei soci boliviani A. Petricevich e S. Doria
Medina, ABENGOA S.A. persiste ostacolando il cammino verso una soluzione
negoziata con il governo boliviano.



Premesso ciò, e considerato che l'acqua è un bene comune, un diritto umano
e sociale che non può esserre considerato come una merce, i cittadini e le
organizzazioni della società civile internazionale firmatari, chiedono che
l'impresa ABENGOA S.A. ratifichi in maniera oppportuna e ritiri
immediatamente la domanda di indennizzazione al govierno boliviano di
fronte al CIADI, e desista dalla volontà di impoverire ulteriormente la
Bolivia.

Costituiamo una rete internazionale che cresce di giorno in giorno e
manteniamo uno sgurado preoccupato e vigile sulle decisioni che verranno
prese, informando tempestivamente l'opinione pubblica e i mezzi di
comunicazione rispetto agli avvenimenti.





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