ComStampa-Venezuela: Un autobomba contro le verit à



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:: L'OPINIONE dal VENEZUELA ::

Ucciso il magistrato che indagava sui golpisti del 2002

Un autobomba contro le verità

Di Tito Pulsinelli *


Caracas, 20 Novembre 2004 - L'esplosione di una carica esplosiva collocata
nella macchina su cui viaggiava, ha stroncato la vita del magistrato
venezuelano Danilo Anderson, di 38 anni, che indagava sui responsabili del
fallito colpo di Stato di due anni fa.
L'esecrabile atto di violenza ha gettato nella costernazione l'opinione
pubblica, e dovunque si eleva una condanna corale contro il vile atto
terrorista. L'opinione pubblica è sotto shoc perchè in Venezuela è da
moltissimi anni che non avviene un atto di questo tipo.

Il magistrato ucciso era in prima linea nella contro i responsabili
militari e civili del sequestro del Presidente Chavez e del susseguente
colpo di Stato dell'aprile del 2002, che fallì grazie alla massiva
mobilitazione popolare che paralizzò il paese, e grazie alla lealtà
dell'esercito alla Costituzione.
Gli ultimi atti del giudice Anderson in vita, erano stati gli interrogatori
degli esponenti del mondo politico ed economico che avevano firmato il
proclama con cui i golpisti scioglievano il Parlamento, il Tribunale
Supremo, e tutte le altre istituzioni, fino ai ai consigli comunali.

Pochi dubbi, quindi, sugli autori materiali e i mandanti di questo grave
attentato: sarebbero quei settori oltranzisti di destra, nemici del nuovo
corso politico venezuelano, che hanno sempre accusato Chavez di essere un
dittatore, contro cui ogni mezzo è legittimo. Non più tardi di un mese fa,
da una televisione di Miami in Florida, alcuni golpisti ricercati -che
hanno trovato asilo negli Stati Uniti- incitavano pubblicamente
all'eliminazione fisica del Presidente Chavez.
 Di fronte alla protesta diplomatica del governo venezuelano, da Washington
non si sono degnati -fino ad oggi- di dare nessuna risposta.

Dietro l'omicidio del giovane e coraggioso magistrato, c'è una mano che non
è affatto misteriosa: si tratta di quei ricercati per il golpe, che hanno
trovato rifugio negli Stati Uniti, che godono di ampie protezioni e di una
liberrtà d'azione che è assoluta. Compresa quella di annunciare in TV gli
omicidi politici che avevano in programma. Desta molto stupore questo
atteggiamento della Casa Bianca, totalmente passivo e inerte nei confronti
degli esponenti più anti-democratici dell'opposizione venezuelana.
Anche per quel che riguarda il terrorismo, ci sono due pesi e due misure.
Il governo di Caracas si aspetta maggiore collabortazione e, soprattutto,
che venga concessa l'estradizione dei golpisti rifugiatisi in Florida.



* Collaboratore di Radio Onda d'URTO di Brescia, ha pubblicato numerose
analisi sulla geopolitica latinoamericana per l'Osservatorio Indipendente
Selvas.org.






(Il presente articolo è utilizzabile con la citazione dell'autore e di
Selvas.org.)


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