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Documento inviato da Joao Pedro Stedile
- Subject: Documento inviato da Joao Pedro Stedile
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Mon, 27 Sep 2004 22:27:40 +0200
ALLERTA DI VIA CAMPESINA BRASILE 27 settembre 2004 NEGOZIATORI BRASILIANI STANNO TRADENDO GLI INTERESSI DEL POPOLO BRASILIANO NEI NEGOZIATI MERCOSUD-UNIONE EUROPEA Durante tutta la settimana dal 20 al 24 di settembre si sono riuniti a Bruxelles i negoziatori del Mercosud, tra di loro il Brasile, e i negoziatori dell¹Unione Europea, per presentare le offerte di tariffe e processi di integrazione. Gli accordi, negoziati ora nelle commissioni di tecnici, saranno poi controfirmati in una riunione Ministeriale dal 20 al 24 ottobre a Brasilia. La fretta, nella stesura di questi accordi, realizzati senza nessuna trasparenza o consultazioni della società brasiliana, si deve a pressioni degli Europei, che hanno il mandato per negoziare fino al 31 ottobre e quindi, prima di cambiare i negoziatori, vogliono chiudere l¹accordo con il Mercosud. Se nei negoziati sull¹ALCA, i diplomatici brasiliani si sono comportati prudentemente, nel caso dell¹Unione Europea si sono comportati come mercanti di seconda categoria, vendendo la patria senza rispettare o consultare nessun settore della nostra società. Pare che i nostri ³negoziatori² o ³liquidatori², capitanati da rappresentanti del Ministero dell¹Industria e Commercio e da gruppi economici che sognano soltanto di esportare un po¹ di zucchero, un po¹ di alcool, un po¹ di carne di pollo in più, non abbiano tuttavia ottenuto nessun vantaggio in più. E, in cambio, hanno ceduto all¹apertura di tutti i nostro mercati. Le transnazionali europee sono soddisfatte. I posti di lavoro dei brasiliani, che vadano in malora. Il grado di arrendevolezza è stato tale che, vergognandosene, il rappresentante del Ministero dello sviluppo Agrario si è ritirato dai negoziati per protesta. Leggete qui sotto i risultati. 1. NATURA dell¹ACCORDO CHE SI STA NEGOZIANDO L¹accordo biregionale tra il Mercosud e l¹Unione Europea presenta, dal momento della sua concezione, uno ³scambio² tra gli interessi offensivi del Mercosud in agricoltura - di coloro che sognano di accrescere le loro vendite in Europa - e l¹abbandono dei nostri mercati alle imprese industriali e di servizi dell¹Europa. L¹interesse offensivo dei negoziatori brasiliani si concentra su alcune materie prime agricole, come: carni, zucchero, alcool e caffè. A sua volta l¹interesse degli europei si concentra su prodotti di maggior valore aggiunto e sui temi degli investimenti, servizi,acquisti dei governi, proprietà intellettuale, vini e beni industriali. Il Presidente della Commissione Europea Romano Prodi, e i suoi commissari, termineranno il loro mandato il 31 ottobre, quando una nuova équipe, in rappresentanza dell¹Europa dei 25 assumerà i negoziati. Per questo motivo c¹è fretta nel chiudere un Accordo prima di questa data. Poiché la società brasiliana concentra la sua attenzione sulle elezioni e c¹è una certa dispersione dei movimenti sociali, i ³rappresentanti² del governo hanno approfittato di questo clima per accelerare il processo di negoziazione tra Mercosud e Unione Europea a spron battuto, senza nessuna trasparenza, senza nessuna legittimità politica e senza nessuna consultazione previa dei settori produttivi della società. Non crediamo che la potente FIESP sia d¹accordo con questi procedimenti che porteranno alla liquidazione di parte della nostra industria nazionale. Non sono stati portati avanti dialoghi settoriali con coloro che saranno particolarmente colpiti dall¹Accordo, né ci sono studi tecnici che valutino il suo impatto sul mercato del lavoro brasiliano. Leggete i casi più emblematici di arrendevolezza nell¹Accordo che è in corso di negoziazione. 2. ACCESSO AI MERCATI Il Brasile ha offerto il 90% di accesso al nostro mercato, il che implica, nella pratica, che i prodotti europei entreranno senza pagare dazi, ossia tariffa zero di importazione in Brasile in 10 anni. Uno dei casi più preoccupanti e patetici è quello del latte, che è considerato prodotto sensibile dal Mercosud e prevedeva oggi una tassa del 27% per l¹ingresso in Brasile e nel Mercosud del latte europeo. Tuttavia la lista delle eccezioni rispetto a prodotti riconosciuti come sensibili del Mercosud non viene applicata all¹Accordo biregionale.L¹agricoltura familiare/contadina brasiliana è responsabile dell¹82% degli 1,8 milioni di stabilimenti produttori di latte in Brasile e almeno dell¹80% della produzione. Se l¹Accordo fosse firmato oggi, l¹aliquota di importazione del latte, che è del 27% passerebbe allo 0%. L¹importazione che oggi è già alta, soprattutto rispetto al latte in polvere e al siero in polvere, sarebbe disastrosa e colpirebbe gravemente i prezzi nazionali e la vita di milioni di piccoli agricoltori. Certamente, più di un milione di piccoli agricoltori che producono oggi circa 30 litri al giorno, non avrebbero condizioni di produttività per competere con gli europei e fallirebbero, perdendo il lavoro e ingrossando le fila dell¹esodo rurale. Lo stesso si può applicare alla produzione di cipolle, aglio, vini e pesche, tra gli altri. Tutto prodotto da piccoli proprietari. Con la firma dell¹Accordo, avremo un incremento dell¹esodo rurale in Brasile. Altro esempio dei vantaggi disuguali che possono derivare dall¹Accordo riguarda il settore delle carni: gli europei ci offrono quote minori rispetto a quanto abbiamo già esportato oggi, cioè 116 mila tonnellate, quando già abbiamo esportato 275.000 tonnellate. Se non bastasse questo, questa quota è offerta non in una volta sola ma in tappe, lungo 10 anni, per i quattro soci del Blocco. Ossia, anche consegnando i nostri mercati, nella illusione che gli europei aprano il loro mercato per quote maggiori di esportazioni agricole, rispetto alle quali abbiamo migliori condizioni di produzione, anche lì loro si proteggono mentre il governo brasiliano consegna tutto. Oltre a questo, propongono inoltre un meccanismo che aumenta la tariffa quando le esportazioni vanno crescendo. Questo significa che, quanto più esportiamo maggiore sarà la tariffa. Di questa situazione beneficia solo chi già esporta carni verso l¹Europa; guadagnerà di più per esportare meno, non essendoci una reale apertura di mercati per nuovi produttori e nessuna differenza nella quantità esportata in funzione dell¹accordo. Un altro punto grave della negoziazione è il tema dei sussidi all¹esportazione. Il sussidio europeo per l¹esportazione di latte è di 1,7 miliardi di euro per quest¹anno (2004) e 1,2 miliardi di euro per il 2005. Non c¹è nessun accordo nel negoziato su come affrontare questo tema, su come proteggere la nostra Agricoltura Familiare da questo volume di sussidi. Non c¹è nessun accordo neanche sulle salvaguardie contro i colpi della importazione di prodotti agricoli sussidiati. 3. SETTORE DEI SERVIZI Nel settore dei servizi la situazione è ancora più grave e ci interessa come brasiliani anche se non c¹è una relazione diretta con l¹agricoltura. Ma il Brasile si sta aprendo totalmente, nei settori delle telecomunicazioni, servizi ambientali, finanziari, bancari e delle assicurazioni. Questo significa che le imprese transnazionali potranno operare senza nessuna restrizione o condizionamento in tutte le aree, controllare questi mercati che sono strategici per il futuro del paese. E quel che è peggio è che flessibilizziamo aree di alto valore aggiunto. Non c¹è nessuna apertura degli europei che permetta l¹accesso dei nostri prodotti con valore aggiunto in concorrenza con loro. 4. AREA DEGLI INVESTIMENTI L¹Accordo Mercosud UE sarebbe il primo impegno internazionale che il Brasile assumerebbe nel settore degli investimenti. Al di là del fatto che il Brasile sia oggi un paese aperto agli investimenti stranieri, un Accordo in questo senso sottrarrebbe il potere di decisione del Governo di legislare e controllare per proteggere gli interessi nazionali quando fosse necessario. Nella offerta iniziale, il Governo brasiliano ha introdotto restrizioni agli investimenti stranieri in agricoltura che potessero, eventualmente, compromettere le politiche nazionali per la realizzazione della riforma agraria, puntando soprattutto a proteggere il PRONAF (Programma Nazionale di Rafforzamento dell¹Agricoltura Familiare) e ha mantenuto misure restrittive rispetto all¹acquisizione di terre da parte di stranieri. Tuttavia, la UE ha consegnato un documento a Itamaraty in cui chiede la rimozione della restrizione relativa alla ³riforma agraria² e all¹agricoltura , tra le altre. 5. PROPRIETA¹ INTELLETTUALE La proposta comunitaria già supera e di molto i livelli stabiliti nei TRIPs, decisi nell¹ambito dell¹ OMC. Per esempio: la UE fa pressione perché sia inclusa nell¹Accordo la protezione di prodotti come il formaggio parmigiano. Vogliono obbligarci a seguire regole di proprietà intellettuale al di là di quel che il paese può accettare. E¹ importante ricordare che la legislazione comunitaria sulla protezione delle Indicazioni Geografiche è oggi oggetto di un painel del WTO promosso dagli USA e dall¹Australia contro la UE, con Brasile e Argentina come terze parti interessate. Gli europei vogliano anche garantire la proprietà intellettuale relativa alla indicazione geografica di vini, formaggi, prosciutti ecc; Questo equivale a dire che non potremo produrre nessun tipo di formaggio parmigiano, gorgonzola ecc. poiché queste Indicazioni Geografiche sarebbero già brevetti europei. Né potremo commercializzare la nostra ³mortadella² perché ³mortadella Bologna² è protetta attraverso l¹Identificazione Geografica. Così, quello che gli europei non sono riusciti ad ottenere nell¹ambito del WTO, che stabilisce più restrizioni e condizioni migliori per tutti i paesi, nel caso dell¹Accordo UE-Mercosud, sono riusciti ad imporci tutte le restrizioni per proteggere i loro interessi e remunerare i loro prodotti. Ossia l¹Accordo è peggiore rispetto a quel che avevamo negoziato al WTO. 5. ACQUISTI DEI GOVERNI Il Mercosud ha privilegiato gli europei, in relazione a altri paesi e regioni, rispetto agli acquisti pubblici per mezzo del meccanismo di consultazione e trasparenza. Questo significa che ogni volta che ci sarà un acquisto pubblico, gli europei avranno il diritto di sollecitare una consultazione. Se la partecipazione degli europei sarà rifiutata nella licitazione, dovranno essere informati formalmente. A prima vista, il meccanismo sembra inoffensivo, ma sarà che, dopo alcuni rifiuti, sopporteremo la pressione degli europei nei confronti dell¹apertura dei nostri acquisti governativi? Questo significa che dopo la firma dell¹accordo, tutti gli acquisti pubblici, al di sopra di un certo valore, dovranno avere non solo una gara d¹appalto internazionale ma l¹Accordo dà il diritto agli Europei di avere una preferenza nella gara rispetto agli altri. E ovviamente in diverse aree di forniture essi possono competere in migliori condizioni rispetto alla nostra industria e cosi disputare gli investimenti pubblici in infrastrutture. 6. CONCLUSIONI Se la diplomazia brasiliana ha saputo fermare i negoziati sull¹ALCA perché non rispondevano alle attese e alle necessità dei brasiliani come progetto di sviluppo sostenibile e indipendente, perché lasciamo che vada avanti l¹Accordo con gli europei, che nella pratica sta diventando molto peggio dell¹ALCA? Ma al di là dei confronti con l¹ALCA, questo accordo mette a rischio settori importanti dell¹agricoltura familiare, della nostra industria e dei servizi. Mette a rischio i posti di lavoro di milioni di brasiliani. E non ci guadagnamo niente, solo l¹illusione del libero commercio. Si tratta in realtà di un neo-colonialismo vergognoso che esige una immediata reazione della società brasiliana, dei settori sociali organizzati. Non possiamo tacere di fronte a questo vergognoso assoggettamento degli interessi del popolo brasiliano al capitale europeo, praticato dai negoziatori che dovrebbero essere chiamati ³liquidatori², ai quali non compete nessuna legittimità di rappresentarci. A New York, il Presidente Lula ha affermato l¹importanza della sicurezza alimentare e della giustizia sociale. Tuttavia, l¹Accordo Mercosud - Unione Europea mette in discussione la nostra sicurezza alimentare e, quindi la nostra sovranità. Una volta di più l¹uomo delle campagne e il popolo brasiliano, i posti di lavoro dei nostri lavoratori pagano il prezzo dell¹apertura commerciale, in cambio di dubbiosi vantaggi per alcuni, pochi settori esportatori. Speriamo che il governo brasilano onori i suoi impegni della campagna elettorale con il popolo brasiliano e sostenga almeno il nostro lavoro. Quel che è in gioco sono la nostra sovranità e il nostro futuro come paese. E¹ in gioco un progetto di sviluppo nazionale. La parola al governo brasiliano Brasília, 27 settembre 2004. VIA CAMPESINA BRASIL - Movimento dos trabalhadores rurais sem terra- MST - Movimento dos pequenos agricultores- MPA - Movimento das mulheres camponesas- MMC - Movimento dos atingidos por barragens - Comissão pastoral da Terra- CPT ALERTA DA VIA CAMPESINA BRASIL NEGOCIADORES BRASILEIROS ESTAO TRAINDO INTERESSES DO POVO BRASILEIRO NAS NEGOCIAÇÕES MERCOSUR-UNIAO EUROPEIA Durante toda a semana de 20 a 24 de setembro se reuniram em Bruxelas os negociadores do Mercosur, entre eles o Brasil, e os negociadores da União Européia, para apresentar as ofertas de tarifas e processos de integração. Os acordos negociados agora nas comissões de técnicos, será depois referendado por uma reunião Ministerial de 20 a 24 de outubro, em Brasília. A pressa, por tais acordos, realizados sem nenhuma transparência ou consultas a sociedade brasileira, se deve a pressões dos Europeus, que tem mandato negociador ate 31 de outubro, e por tanto, antes de mudar seus negociadores por pais, querem fechar o acordo com o Mercosur. Se nas negociações com a ALCA, os diplomatas brasileiros tiveram prudência, no caso da União Européia, se comportaram como mercadores de segunda categoria, vende pátria, sem respeitar ou consultar nenhum setor de nossa sociedade. Parece que nossos ³negociadores² ou ³ entregadores² estiveram capitaneados por representantes do Ministério da Industria e Comercio, e por grupos econômicos que apenas sonham em exportar um pouquinho a mais de açúcar, álcool, carne de frango, e mesmo assim, nenhuma vantagem a mais levaram. E, em troca, entregaram a abertura de todos nossos mercados. As transnacionais européias agradecem. Os empregos dos brasileiros que se danem. O grau de entreguismo foi tamanho, que envergonhado, o representante do Ministério do desenvolvimento Agrário, se retirou das negociações em protesto. Vejam os resultados abaixo. 1. NATUREZA DO ACORDO QUE ESTA SENDO NEGOCIADO. O Acordo birregional entre o Mercosul e a União Européia apresenta, desde a sua concepção, uma ³troca² entre os interesses ofensivos do Mercosul em agricultura, que sonham em ampliar suas vendas na Europa, e a entrega de nossos mercados para as empresas industriais e de serviços europeus . Já o interesse ofensivo dos negociadores brasileiros concentra-se em algumas matérias primas agrícolas, como: carnes, açúcar, álcool e café. Por sua vez, o interesse dos europeus encontra-se nos produtos de maior valor agregado e concentra-se nos temas de investimento, serviços, compras governamentais, propriedade intelectual, vinhos e bens industriais. O Presidente da Comissão Européia, Romano Prodi, e seus comissários, terão seu mandato expirado em 31 de outubro, quando uma nova equipe representando a Europa dos 25 assumirá as negociações. Por esse motivo, há pressa em se fechar um Acordo antes dessa data. Como a sociedade brasileira concentra suas atenções nas eleições e hpa uma certa dispersão dos movimentos sociais, os ³representantes² governamentais se aproveitaram desse clima, para acelerar o processo negociador entre o Mercosul e a União Européia a toque de caixa, sem nenhuma transparência, sem nenhuma legitimidade política, e sem nenhuma consulta previa aos setores produtivos da sociedade. Não acreditamos que a própria poderosa FIESP esteja de acordo com esses processos que vão liquidar com parte de nossa industria nacional. . Não foram mantidos diálogos setoriais com os principais afetados pelo Acordo nem há estudos técnicos que avaliem o impacto deste sobre o mercado de trabalho brasileiro. Vejam a seguir os casos mais emblemáticos do entreguismo que está em curso nas negociações. 2. EM ACESSO A MERCADOS O Brasil ofereceu 90% de acesso ao nosso mercado, o que implica, na prática, que os produtos europeus entrarão sem pagar tarifa, ou seja tarifa zero de importação, no Brasil em até 10 anos. UM dos casos mais preocupantes e patéticos é o caso do leite, que é considerado produto sensível pelo Mercosul, e tenha hoje uma tarifa de impostos de 27% para entrada do leite europeu no Brasil e no Mercosur. Entretanto, a lista de exceção para produtos reconhecidamente sensíveis do Mercosul não está sendo aplicada ao Acordo birregional. A Agricultura Familiar/campesina brasileira é responsável por 82% dos 1,8 milhões de estabelecimentos produtores de leite no Brasil e por, pelo menos, 80% da produção. Se o Acordo fosse assinado hoje, a alíquota de importação do leite, que é de 27%, passaria para 0%. A importação, que hoje já é alta, sobretudo no leite em pó e no soro em pó, seria desastrosa e afetaria em muito os preços nacionais e a vida de milhões de pequenos agricultores. Seguramente mais de um milhão de pequenos agricultores que produzem hoje, ao redor de 30 litros por dia, não teriam condições de produtividade para competir com os europeus, e iriam a falência, perdendo trabalho e engrossando as filas do êxodo rural. O mesmo se aplica para a produção de cebola, alho, vinhos e pêssegos, entre outros. Todos eles produzidos por pequenas propriedades. Deste modo, com o Acordo Mercosul-UE, teremos um incremento do êxodo rural no Brasil. Outro exemplo das vantagens desiguais que se podem obter do Acordo está no setor de carnes: os europeus nos oferecem quotas menores do que já exportamos hoje, isto é, 116 mil toneladas, quando já exportamos 275 mil toneladas. Se não bastasse isso, esta quota é oferecida não de uma só vez, mas em etapas ao longo de 10 anos, para os quatro sócios do Bloco. Ou seja, mesmo entregando nossos mercados na ilusão de que os europeus abrissem seu mercado para quotas maiores de exportações agrícolas, que temos melhores condições de produção, mesmo ali, eles se protegem, enquanto o governo brasileiro, entrega tudo. Além disso, ainda propõem um mecanismo que aumenta a tarifa quando as exportações vão crescendo. Isto significa que, quanto mais exportarmos, maior será a tarifa. Essa situação só beneficia quem já exporta carnes para a Europa, que ganhará mais para exportar menos, não havendo real abertura de mercados para novos produtores e nenhuma diferença na quantidade exportada em função do acordo. Outro ponto grave do negociação é o tema dos subsídios à exportação. O subsídio europeu para exportação de leite é de 1,7 bilhões de euros para este ano de 2004 e tem a previsão de 1,2 bilhões de euros para 2005. Não há nada acordado na negociação sobre como abordar deste tema, sobre como proteger nossa Agricultura Familiar deste volume de subsídios. Também não nada acordado sobre salvaguardas contra surtos de importação de produtos agrícolas subsidiados. 3. SETOR DE SERVIÇOS No setor de serviços o Mercosul a gravidade é ainda maior, e nos interessa como brasileiros, embora não esteja relacionado diretamente com agricultura. Mas o Brasil está se abrindo totalmente, nos setores de telecomunicações, serviços ambientais, financeiros, bancários e seguros. Isso significa que as empresas transnacionais poderão operar sem nenhuma restrição ou condicionante em todas essas áreas, controlar esses mercados, que são estratégicos para o futuro do país E o que é pior enquanto flexibilizamos áreas de alto valor agregado, não há nenhuma abertura dos europeus que permita o acesso de nossos produtos agregados, em disputa com eles. 4. AREA DE INVESTIMENTOS O Acordo Mercosul-UE seria o primeiro compromisso internacional que o Brasil assumiria no setor de investimentos. Apesar de hoje o Brasil ser um país aberto ao investimento estrangeiro, um Acordo nesse sentido retiraria o poder de decisão do Governo de legislar, e controlar, para proteger os interesses nacionais quando assim fosse necessário. Na oferta inicial, o Governo brasileiro introduziu restrições a investimentos estrangeiros em agricultura que pudessem, eventualmente, comprometer políticas nacionais para a implementação da reforma agrária, visando-se sobretudo proteger o PRONAF (Programa Nacional de Fortalecimento da Agricultura Familiar) e manteve medidas restritivas à aquisição de terras por parte de estrangeiros. Entretanto, a UE entregou documento ao Itamaraty onde pede a remoção da restrição referente à ³reforma agrária², e agricultura, entre outros. 5. PROPRIEDADE INTELECTUAL A proposta comunitária já excede, e em muito, os padrões estabelecidos nas TRIPs , acordado no âmbito da OMC. Por exemplo: a UE pressiona para que seja incluído no Acordo proteção de produtos como o queijo parmesão. Querem nos obrigar a seguir regras de propriedade intelectual além do que o País tem condições de aceitar. É importante lembrar que a legislação comunitária sobre proteção a Indicações Geográficas é hoje objeto de painel na OMC, movido pelos EUA e pela Austrália contra a UE, com Brasil e Argentina como terceiras partes interessadas. Os europeus também querem garantir a propriedade intelectual relativa à indicação geográfica de vinhos, queijos, presuntos, etc. Isto equivale a dizer que não poderíamos produzir nenhum tipo de queijo parmesão, gorgonzola etc, pois estas IGs já seriam patentes européias. Nem sequer poderíamos comercializar nossa ³mortadela², porque ³mortadela Bologna² tem proteção por meio de Identificação Geográfica. Assim, o que os europeus não conseguiram no âmbito da OMC, que coloca mais restrições e melhores condições a todos países, no caso da UEE-Mercosur, conseguem nos impor todas as restrições para proteger seus interesses e remunerar os seus produtos. OU seja o acordo é pior do que já tínhamos negociado na OMC. 5. COMPRAS GOVERNAMENTAIS O Mercosur ofereceu preferência para os europeus, em relação a outros países e regiões, em compras públicas por meio de mecanismo de consulta e transparência. Isto significa que toda vez que houver uma compra pública, os europeus têm o direito de solicitar uma consulta. Se a participação dos europeus for negada na licitação, deverão ser informados formalmente. A primeira vista o mecanismo parece inofensivo, mas será que após algumas recusas suportaríamos a pressão dos europeus para a abertura de nossas compras governamentais? Isso significa que depois do acordo assinado, todas as compras publicas, acima de certo valor deverão ter não concorrência internacional, mas sobretudo dá o direito dos Europeus ter preferência internacional de disputa. E obviamente em diversas áreas de fornecimento eles podem competir em melhores condições do que nossa indústria e assim disputar os investimentos públicos em infra-estrutura. 6. CONCLUSOES Se a diplomacia brasileira soube parar as negociações da ALCA porque estavam longe de atender aos anseios e necessidades brasileiras como projeto de desenvolvimento sustentado e independente, por que deixamos que siga adiante o Acordo com os europeus, que na prática esta sendo bem pior do que a ALCA? Mas mis do que comparações com a ALCA esse acordo coloca em risco setores importantes da agricultura familiar, colocar em risco setores importantes da nossa industria e serviços. Colocar em risco o emprego de milhões de brasileiros. Para não ganharmos nada. Com apenas a ilusão do livre-comercio? Trata-se na verdade de um neo-colonialismo vergonhoso, que exige imediata reação da sociedade brasileira dos setores sociais, organizados. Não podemos nos calar diante dessa vergonhosa submissão dos interesses do povo brasileiro ao capital Europeu, praticada por negociadores, que deveriam se chamar de e ³entregadores² a quem não cabe nenhuma legitimidade de nos representar. Em Nova Iorque, o Presidente Lula afirmou a importância da segurança alimentar e da justiça social. Entretanto, o Acordo Mercosul-UE afeta a nossa segurança alimentar. E, portanto, a nossa soberania. Uma vez mais, o homem do campo e o povo brasileiro, os empregos de nossos trabalhadores pagam o ônus da abertura comercial, em troca de duvidosas vantagens para alguns poucos setores exportadores. Esperamos que o governo brasileiro, honre seus compromissos de campanha com o povo brasileiro, e defenda pelo menos nosso trabalho. O que está em jogo são a nossa soberania e o nosso futuro como pais. Esta em jogo um projeto de desenvolvimento nacional. Com a palavra o governo brasileiro. Brasília, 27 de setembro de 2004. VIA CAMPESINA BRASIL - Movimento dos trabalhadores rurais sem terra- MST - Movimento dos pequenos agricultores- MPA - Movimento das mulheres camponesas- MMC - Movimento dos atingidos por barragens - Comissão pastoral da Terra- CPT
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