News Alert - Cile Bolivia: le frontiere che scottano



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> Bolivia e Cile: le frontiere che scottano
Proprio come anticipato tempo fa da questo Osservatorio*, la corsa al riarmo
del Cile preoccupa l'intera regione e adesso persino il governo boliviano.
In una nota di stampa pubblicata da Prensa Latina il 22 settembre, si
riporta che molti parlamentari boliviani, delle varie forze politiche al
governo, hanno criticato con forza il riarmo cileno, considerandolo una
minaccia all'integrazione e alla pace della regione.

Queste critiche sono giunte dopo che giornalisti locali hanno riportato la
notizia dei nuovi acquisti di carri armati e altro materiale bellico da
parte del governo di Santiago.
A questo allarme che finalmente è giunto tra le stanze del governo boliviano
bisogna aggiungere, per avere una più chiara idea di quanto accade al
confine tra Bolivia e Cile, che non si è mai spenta l'eco di scontri tra
singole pattuglie, ora boliviane ora cilene, con i civili lungo le frontiere
dei due Stati. Questi scontri, recentemente, hanno fatto chiedere dal
dipartimento di Potosì la militarizzazione del confine dal lato boliviano
per mettere fine alle incursioni di operai di multinazionali cilene che
continuerebbero - così pare - a "invadere la Bolivia per rubare salnitro".

Un altro motivo di preoccupazione, considerando che il 25 settembre
inizieranno manovre militari cilene - definite di routine -, è il fatto che
il presidente boliviano Carlos Mesa intende discutere dell'annosa questione
dello sbocco a mare per la nazione andina direttamente con l'Onu,
denunciando il governo Cileno di fronte all'assemblea delle Nazioni Unite.
E che quel confine non sia solo una linea immaginaria lo testimonia
l'esistenza di estesi campi minati sul lato cileno, campi che non sono
ancora stati bonificati e di cui, anzi, non si parla proprio.

* http://www.selvas.org/newsBO0404.html
(21/04/2004) La guerra del gas non è finita
(Š) Truppe al confine
Cosa sappiamo di certo? Conosciamo i movimenti delle truppe cilene.
 Dal 24 al 30 ottobre 2003 più di 500 veicoli militari si sono radunati a
Iquique (Huara) a circa 100 chilometri da Pisiga. Normali esercitazioni.
 Dal 1° al 10 novembre 2003 più di 100 veicoli blindati e carri di assalto
si sono spostati da Huara a Colchane (a 7 km. Da Pisiga) con 3000 uomini, un
primo spostamento visto che da questo momento in poi a Colchane sono giunti
tutti i battaglioni di artiglieria che si erano fermati a Huara.
 A fine febbraio 2004 si erano spostati almeno 20.000 uomini per
"controllare la frontiera" da Colchane.
 La prima settimana di Marzo a Colchane sono giunti circa 100 camion pieni
di "equipaggiamento".
 Tra il 12 e il 14 marzo dal nord di Santiago del Cile sono partiti 400
blindati tipo "Alacran" alla volta di Huara. Gli Alacran possono colpire
fino a 3500 metri.
 Il 22 e il 23 marzo all'aeroporto di Iquique sono atterrati Hercules e
aerei da combattimento oltre ad altri 3000 uomini delle forze scelte, di cui
500 sono stati fatti proseguire per Colchane. Ad oggi si stima che a
Colchane siano stanziati almeno 31000 uomini dell'esercito cileno.
 Lunedì 29 marzo sono partiti da Huara per Colchane due colonne di veicoli,
25 cisterne e 28 camion coperti, pieni forse di equipaggiamenti e
vettovaglie. (Š)

http://www.selvas.org/newsCH0104.html
(28/03/2004) Ancora armi per il Cile
Fregate, caccia F16, sottomarini e tanti tanti blindati nel carrello della
spesa di Ricardo Lagos. Il Cile corre al riarmo, anche se di seconda mano.
Ma contro quale nemico? Oppure, per appoggiare quale amico? E se tutto
questo servisse per creare un appoggio internazionale verso nuove
"canaglie"?



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