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REP. DOMINICANA - PRESIDENZIALI: MEJÍA RICONOSCE VITTORIA
- Subject: REP. DOMINICANA - PRESIDENZIALI: MEJÍA RICONOSCE VITTORIA
- From: "PIER LUIGI GIACOMONI" <pierluigi.giacomoni at fastwebnet.it>
- Date: Mon, 17 May 2004 11:48:13 +0200
REP.DOMINICANA 17/5/2004 9:15 PRESIDENZIALI: MEJÍA RICONOSCE VITTORIA SFIDANTE FERNÁNDEZ È Leonel Fernández, ex-presidente (1996-2000) e candidato del Partito della liberazione dominicana (Partido de la Liberación Dominicana - Pld), il nuovo capo dello Stato della Repubblica Dominicana. La vittoria di Fernández è stata riconosciuta anche dal presidente della Repubblica uscente, Hipólito Mejía, leader del Partito rivoluzionario dominicano (Prd), il quale ha ammesso che i sondaggi lo danno irrimediabilmente per sconfitto. "Mi congratulo con il presidente Fernández" ha detto Mejía, che durante una campagna elettorale sfarzosa si era reso in più di un'occasione protagonista di duri scambi d' insulti con lo sfidante. Secondo i dati (ufficiosi) del Prd, il nuovo capo dello Stato, 50 anni, avrebbe ottenuto il 54 per cento dei suffragi, contro il 36 per cento di Mejía, 63 anni; al 'terzo incomodo' (ma i candidati erano complessivamente 11, supportati da 23 partiti), il cristiano-democratico Eduardo Estrella, sarebbe andato circa il 9,5 per cento dei voti. La legge dominicana prevede che risulti eletto presidente al primo turno il candidato che ottenga il 50 per cento più uno dei voti regolarmente espressi; se i dati diffusi dal partito dello sconfitto dovessero essere confermati, dunque, non sarebbe neppure necessario andare al ballottaggio, previsto tra 45 giorni. Fernández, vincitore di una campagna elettorale quasi interamente basata sull'enorme debito estero accumulato dal governo di Mejía e sull'alto tasso di inflazione (intorno al 45 per cento) che rende difficile per la maggior parte della popolazione acquistare anche il necessario per un solo pasto al giorno, dovrà ora aspettare la comunicazione dei risultati ufficiali da parte della Giunta centrale elettorale (Junta Central Electoral - Jce) per potersi insediare. Le autorità confermano, intanto, che le vittime degli scontri di Barahona, città circa 180 chilometri a sud-est della capitale, sono tre, tutti sostenitori dei due principali candidati, scontratisi ieri a colpi d'arma da fuoco.[LL] A PRESTO PIER LUIGI GIACOMONI
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