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Fw: con preghiera di forward
- Subject: Fw: con preghiera di forward
- From: Paraskené <paraskene at tin.it>
- Date: Tue, 27 Apr 2004 09:49:33 +0200
----- Original Message ----- From: "raul schenardi" <raulschenardi at libero.it> To: "leo-paraskene" <paraskene at tin.it> Sent: Sunday, April 25, 2004 2:05 PM Subject: con preghiera di forward vecchio leon, questa mia nota informativa compare su: www.carmilla.it vedi di metterla un po' in circolazione INGIUSTA CARCERAZIONE DI DUE SCRITTORI MESSICANI Da febbraio gli aficionados di fantascienza, i numerosi blogger e la comunità universitaria e intellettuale del Messico sono in subbuglio per l'arresto degli scrittori Gerardo Sifuentes Marín ed Epigmenio León Martínez. Di quest'ultimo so solo quanto ho letto sulla stampa messicana on-line: laureato in scienze della comunicazione, traduttore dal tedesco, si è occupato per anni dell'organizzazione della Fiera internazionale del libro per ragazzi e attualmente lavora per l'Università Nazionale Autonoma di Città del Messico come responsabile della diffusione della rivista Tierra adentro, sulla quale ha pubblicato vari articoli. Con Gerardo Sifuentes invece intrattengo da anni una simpatica corrispondenza email, e sono un patito delle sue fiction allucinogene e postapocalittiche, popolate dalle icone della cultura mediatica e dal fantasma ectoplasmatico della tivù, intrise di humour e di piccole illuminazioni. A trent'anni appena compiuti Gerardo, che è ingegnere elettronico ma lavora attualmente in un'agenzia pubblicitaria internazionale, oltre a godere di una borsa di studio del Fondo Nazionale per la Cultura e l'Arte, ha pubblicato due libri, Perros de luz (una raccolta di racconti d'ispirazione cyberpunk) e Pilotos infernales (secondo un critico spagnolo, «più affine a John Barth o William Bourroughs che a Gibson»). Vanta inoltre un curriculum più che rispettabile di premi nazionali (il Kalpa nel 1998, e il Vid nel 2001) e internazionali (il Philip Dick, indetto dall'Università spagnola di Santiago de Compostela), suoi testi sono stati pubblicati sulle riviste di ciencia ficción in lingua spagnola al di qua e al di là dell'Oceano e figurano in parecchie antologie, non solo di genere. L'assurda incarcerazione di cui Gerardo ed Epigmenio sono vittime dal 12 febbraio ha suscitato vibrate proteste. Il Consiglio Nazionale per la Cultura e l'Arte (Conaculta) ha offerto sostegno giuridico, una petizione per la loro liberazione ha raccolto centinaia di firme di scrittori, docenti e artisti, ci sono state due interpellanze di tono analogo da parte di esponenti del PAN e del PRD (come dire, governo e opposizione), e il responsabile della Sicurezza pubblica ha convocato tutti i poliziotti della Colonia Roma per un'indagine interna sul caso. Reazioni più che giustificate, anche perché l'episodio rivela aspetti inquietanti del funzionamento della giustizia in Messico. Ecco i fatti. Il 12 febbraio scorso, verso le 3 di notte, Gerardo ed Epigmenio sono stati fermati da agenti di polizia a una decina di metri dall'abitazione del primo, mentre percorrevano a piedi una via della Colonia Roma di Città del Messico: avevano il fiato che puzzava d'alcol (il verdetto della successiva perizia, tuttavia, ha stabilito che non erano in stato di ebbrezza). In effetti, secondo le loro dichiarazioni, erano usciti per comprare delle birre perché in casa erano finite. Condotti in commissariato senza conoscerne il motivo, dopo qualche ora di attesa sono stati accusati di aver rubato due specchietti retrovisori di un'auto (abbandonata da mesi in quella via) e tradotti in carcere. Il giudice incaricato, Julia Ortiz Leandro, ha convalidato l'accusa di furto aggravato, che dal novembre 2003 non prevede più il rilascio dietro cauzione, perciò sono ancora al fresco, in attesa di una revisione del caso. Nonostante la presenza di tre testimoni oculari che smentiscono la versione dei poliziotti. Bisogna fare due premesse. Per la giustizia messicana l'accusato è colpevole finché non riesce a dimostrare il contrario; in secondo luogo, la polizia di Città del Messico sta applicando un Programma Tolleranza Zero (di cui il giudice Julia Ortiz Leandro è sostenitrice) che prevede premi in denaro fra i 2000 e i 4000 pesos per l'agente che assicuri alla giustizia un delinquente colto in flagranza di reato, e fissa delle quote di arresti da raggiungere per far scendere le percentuali di crimini. Risultato: una specie di coprifuoco coatto, pena il rischio di essere arrestati senza motivo per ingrassare qualche poliziotto e far quadrare le statistiche. Un blogger messicano ha così riassunto la vicenda: «La trama: due intellettuali con una vita onorevole e rispettabile rubano specchietti delle auto proprio di fronte a casa di uno dei due. Movente: una cifra offerta alle forze di polizia per ogni battuta di caccia.» O, come recita la lettera aperta sottoscritta finora da quasi trecento scrittori, intellettuali e artisti: «La meccanica della corruzione che viene alla luce dietro questa infamia di capetti e agenti, e che fa sì che calino gli indici degli atti delittuosi, rivela quale può essere il destino di qualsiasi cittadino che commetta l'imprudenza di uscire a piedi, di notte, in una città nella quale la polizia non solo può arrestare, accusare e implicare chiunque - illegalmente e impunemente - in un atto criminale, ma riceve addirittura una ricompensa per farlo». Sul sito http://epiger.proboards29.com si trova tutta la documentazione del caso, costantemente aggiornata, ed è possibile lasciare un messaggio di solidarietà. Raul Schenardi
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