ARGENTINA - ESMA da scuola del terrore a "Museo della Memoria"



Nel giorno del 28esimo anniversario dell'inizio dell'ultima dittatura 
militare, il presidente argentino ha chiesto perdono alle vittime per i
governi del terrore militare (1976-1983) "e per la vergogna del silenzio di
venti anni di democrazia".

Néstor Kirchner, presidente della Repubblica Argentina.

24 marzo 2004

di Sabatino Annecchiarico per Selvas.org

(http://www.selvas.org/dossCondor2.html)



Il 24 marzo 1976 iniziava una delle pagine più tragiche della storia del
popolo argentino. Si era istaurata una delle dittature tra le più feroci non
solo del paese, ma del continente intero. Una dittatura che, usando i più
sanguinari metodi nazisti con l¹ aggravante della tecnica della scomparsa
delle persone e d¹ogni possibile traccia della loro esistenza, i
³desaparecidos², venne cancellata di fatto un¹intera generazione di
argentini oppositori del devastante sistema neoliberista che si cominciava
ad applicare sistematicamente nel paese sin dall¹inizio degli anni Œ70.

A 28 anni da quella data e a 20 anni dal ritorno in Argentina di  governi
democratici eletti  con il voto popolare, è la prima volta che un presidente
della Repubblica, Néstor Kirchner, chiede perdono in nome dello Stato
Argentino per aver mantenuto in silenzio, in tutti questi anni di
democrazia, tante atrocità commesse al popolo. Lo fa davanti alla Scuola di
Meccanica Navale Argentina,  la caserma della marina argentina, che negli
anni della dittatura ha funzionato in pieno centro della città di Buenos
Aires, come campo di concentramento di detenuti, poi desaparecidos, del
paese. Lo fa dichiarando la Scuola Navale di Meccanica Navale Argentina
³Museo della Memoria²del popolo argentino in un pubblico discorso in cui
sostiene di non essere mosso da  rancore neppure da odio, ma da un atto di
giustizia e contro l¹impunità, e sostiene che tutti i responsabili di quei
macabri e oscuri fatti, in questa caserma come in tutti i luoghi di tortura,
hanno un solo nome: assassini ripudiati dall¹intero popolo argentino.

Néstor Kirchen, presidente argentino eletto lo scorso anno, non finisce di
stupire e sorprende con le scelte politiche in ambito internazionale,
ristabilendo rapporti di fratellanza con Cuba Socialista, con la Rivoluzione
Bolivariana di Hugo Chavez Frìas del Venezuela, con i movimenti nativi della
Bolivia e sopratutto con Luiz Ignacio Lula Da Silva del Brasile.

Kirchner si somma così all¹ondata dei nuovi governi nati in America Latina
per contrastare i programmi imperiali delle multinazionali degli Stati Uniti
e dell¹Europa. Si somma alla lotta contro l¹accordo del libero commercio
delle Americhe, l¹ALCA, (accordo fortemente voluto dal governo degli Stati
Uniti) spingendo nella direzione di un libero mercato del cono sur del
continente, il Mercosur, di cui fanno parte la stessa Argentina,  l¹Uruguay,
il Brasile e il Paraguay. Infine, dà segnali di unirsi al coro per l¹unità
latinoamericana e alla rivoluzione Bolivariana.

Una somma di fattori allettanti non scontata, purtroppo. Resta la doppia e
dura  battaglia che deve affrontare: una con il Fondo Monetario
Internazionale, Fmi, e l¹altra quella che deve fronteggiare per il popolo
argentino. Deve scegliere se stare dalla parte delle ricette del Fmi, ovvero
se applicare rigorosamente le esigenze della Banca Mondiale, le pressioni
del governo Usa e di altri stati,  anche dell¹Unione Europae, di
imprenditori, azionisti stranieri e delle multinazionali del profitto.
Oppure assecondare le richieste del popolo, un popolo impoverito e affamato
da queste stesse ricette neoliberiste ma maturo, un popolo che non riconosce
il debito in quanto tale poiché contratto illegalmente da governi golpisti o
corrotti con accordi truffaldini.

In questa battaglia, ancora ambigua,  Kirchner si sta giocando da che parte
resterà il suo governo, se dalla parte delle multinazionali onorando le
ricette neoliberiste o dalla parte del popolo che chiede giustizia e
sovranità. Dalla parte del neoliberalismo o dalla parte della liberazione
dei popoli latinoamericani dai fardelli imperiali.

Un forte segnale a questo proposito, applaudito dal popolo,  Kirchner  lo ha
dato alla Nazione lo scorso 24 marzo, davanti al famigerato ex campo di
concentramento della dittatura, dove la Marina Militare Argentina, quella
del Generale Massera amico di Pio Laghi, aveva la sua Scuola dell¹orrore.