[NuevaColombia] FARC-EP: SULLA VISITA DI URIBE IN EUROPA



FARC-EP: COMUNICATO SULLA VISITA DI URIBE IN EUROPA, 24 febbraio del
2004

1. Quella che era stata concepita come una passeggiata trionfale per
l'Europa con lo stendardo fascista della Sicurezza Democratica, ha
finito per essere la più vergognosa sconfitta  politico-
internazionale del Presidente Uribe. A Strasburgo, la maggioranza
degli eurodeputati ha abbandonato la sala, ed i pochi che vi sono
rimasti lo hanno fatto per respingere la sua politica. A Roma
l'assenza di Berlusconi  è stata tanto grande  quanto il Colosseo, e
sua Santità, il Papa, gli ha dedicato soltanto 10 minuti del suo
tempo per reclamargli la stessa cosa reclamatagli dai parlamentari
europei: la soluzione politica al conflitto, lo scambio o
interscambio umanitario e la cessazione della repressione.

2. E' tornato con la coda tra le gambe: senza tavolo di paesi
donatori per suoi   paramilitari, senza preferenze doganali per la
Colombia, con le recriminazioni per il  conferimento di facoltà
giudiziarie alle Forze Militari, per lo sfollamento forzato della
popolazione, per il suo statuto antiterrorista, per la violazione dei
diritti umani, per le retate di massa. La sua richiesta di aiuti
militari per il riscatto a ferro e fuoco dei prigionieri di guerra ha
avuto una sola risposta: il silenzio. Non c'è stata una sola tappa
del suo tour in cui non sia stato ricevuto con grandi manifestazioni
di protesta. A niente gli è valso l'accompagnamento di Pastrana, né
l'incenso della grande stampa di RCN e Caracol.

3. Uribe è andato in Europa a mettere a nudo la propria anima
fascista e paramilitare, a reiterare la sua rozza definizione
di "terroriste" alle ONG di difesa dei diritti umani, a sfidare i
deputati del vecchio continente a casa loro, a versare il proprio
odio viscerale contro le FARC con argomenti senza eco, a negare ogni
possibilità di scambio di prigionieri, a diffondere senza vergogna il
proprio progetto paramilitare di "alternativa penale", a chiedere
alla Germania l'incoerenza di dichiarare terrorista l'ELN, nella
misura in cui quest'organizzazione non gli si è prostrata in
ginocchio in un tavolo di negoziazione, ed a chiedere che lo
chiamassero paramilitare, forse spossato dal peso dell'evidenza.

4. La Colombia intera deve rispondere con un rotondo basta! La
politica di Sicurezza Democratica di Uribe cerca soltanto d'imporre
col terrore dello Stato la politica neoliberista dell'impero, che
oggi avanza col nome di ALCA.
Tale politica pretende di condurci alla schiavitù ed alla condizione
di neo-colonia degli Stati Uniti. Con un'asserzione che sembrava
rivolta a questa nuova era, il Libertador Simón Bolívar diceva: "una
volta stretto il patto con il forte, ormai l'obbligo del debole è
eterno". Dobbiamo fare qualcosa per la Patria e per la nostra
dignità. Manteniamo in alto la bandiera della pace e la nostra
disponibilità allo scambio di prigionieri, ed al contempo chiamiamo i
lavoratori della Colombia, i ceti medi, i disoccupati, i senza terra,
i militari bolivariani, la sinistra ed i partiti democratici a
serrare le fila contro il fascismo potenziato da Washington, prima
che sia troppo tardi. È urgente l'incontro per costruire un accordo
su un nuovo governo, che rispetti i cittadini,  stabilisca la
democrazia e la giustizia sociale e faccia sì che la nazione
colombiana recuperi le proprie dignità e sovranità.


Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

Montagne della Colombia, 24 febbraio del 2004






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